Su Nuraxi, il sito archeologico sardo che piace anche al “Forbes”

L'insediamento nuragico Patrimonio UNESCO è uno dei siti più visitati e importanti della Sardegna

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

“Il più affascinante villaggio preistorico italiano”: così Forbes definisce Su Nuraxi, l’insediamento nuragico Patrimonio UNESCO che spicca nella Sardegna centro-meridionale, nel territorio di Barumini.

Qui, lontani dall’isola mondana, si entra in contatto con un mondo ricco di storia e tradizione, un ritorno al passato che molti studiosi hanno identificato come la mitica Atlantide. Tra i siti più visitati di Sardegna, Su Nuraxi fa parte dell’affascinante patrimonio architettonico dei nuraghi, strutture preistoriche simili a torri che punteggiavano prati e colline.

L’area è caratterizzata da un ampio villaggio di capanne primitive realizzate in basalto e pietra vulcanica del vicino Parco della Giara, un’oasi di tranquillità dove la natura regna sovrana.

Il villaggio venne edificato tra il XVI secolo a.C. e il VII secolo d.C. e, fin dalla sua costruzione, fu il centro del potere della “Marmilla“, un territorio ricco e fertile, storica regione collinare che comprende la Giara, il bacino del Rio Mannu e l’altopiano di Genoni, e che vide la nascita della “civiltà delle torri” o nuraghi.

Il sito, dall’atmosfera mistica, si compone di una torre centrale e quattro angoli collegati da un bastione circondato da un dedalo di 50 capanne preistoriche, cisterne e pozzi. La torre più antica è il mastio con pareti sporgenti che si assottigliano man mano che si sale e l’abitazione più importante è la “capanna 80“, o “capanna della riunione” utilizzata con tutta probabilità per le assemblee della comunità. Infatti, al suo interno un sedile corre lungo il bordo e vi sono cinque nicchie nelle pareti dove sono stati rinvenuti ornamenti, strumenti, vasi, immagini votive e armi.

Alcune zone dell’insediamento furono poi utilizzate dagli Antichi Romani come luoghi di sepoltura, e l’area fu abitata fino al III secolo d.C e frequentata anche nell’Alto Medioevo.

Per la loro complessità ed evoluzione architettonica, i nuraghi di Su Nuraxi sono unici e rappresentano un’importante testimonianza di come una comunità preistorica abbia saputo servirsi, in modo creativo e innovativo, dei materiali e delle tecniche costruttive di quel periodo.

Oggi il sito si può visitare passeggiando tra le rovine del millenario villaggio per andare alla scoperta degli usi e dei costumi del suo antico popolo di cui non si sa ancora molto, forse una comunità di pastori e contadini che visse in Sardegna per otto secoli e costruì queste strutture straordinarie che ancora oggi emozionano.