Questa spiaggia ospita un affascinante relitto: la storia è incredibile

La spiaggia di Valtaki ospita uno dei relitti più famosi della Grecia, quello della nave Dimitrios: ad affascinare sono soprattutto le diverse versioni della sua storia

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Redazione

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Tra i relitti più famosi della Grecia uno dei più impressionanti è quello della Dimitrios, una suggestiva nave da carico del XX secolo famosa per la sua pittoresca posizione sulla spiaggia di Valtaki, a pochi chilometri da Gythio. Tante le versioni sulla sua origine e su come si sia arenata nel punto in cui la si può ammirare oggi. C’è persino chi crede sia una nave fantasma. Quel che è certo è che lascia tutti i visitatori a bocca aperta, soprattutto per il mistero che l’avvolge.

Cosa si nasconde dietro il relitto della nave Dimitrios?

Precedentemente denominata Klintholm, la Dimitrios è una piccola nave da carico di 67 metri per 965 tonnellate di stazza, costruita in Danimarca nel 1950. Apparteneva per il 76,75% ai Fratelli Molaris e per il 23,25% ai Fratelli Matsinos e risulta iscritta al registro della Prefettura del Pireo, il porto commerciale di Atene, con numero 2707.

Dal 23 dicembre 1981, il relitto giace arenato sulla spiaggia di Valtaki (in greco Βαλτάκι), nell’odierno comune di Evrotas, nella Laconia, regione storica dell’antica Grecia. Come detto, girano molte voci sulle origini della nave e su come si sia arenata qui. Secondo una delle versioni più accreditate, sarebbe stata utilizzata per il contrabbando di sigarette tra la Turchia e l’Italia. Sarebbe quindi stata sequestrata dalle autorità portuali di Gythio e poi rilasciata e fatta trascinare dal mare fino alla spiaggia di Valtaki, a circa 5 chilometri dal porto della città storica nel Peloponneso meridionale. Sarebbe poi stata data alle fiamme per nascondere le prove del suo ipotetico utilizzo illegale. Un’altra voce, meno diffusa, parla invece di una nave fantasma di origini sconosciute.

Tuttavia, nel libro “Ta Navagia stis Ellinikes thalasses” (I relitti nei mari della Grecia) scritto dal viceammiraglio Christos Ntounis si racconta una storia diversa. Ntounis scrive, infatti, che la nave fece un attracco d’emergenza a Gythio il 4 dicembre 1980 perché il suo capitano aveva bisogno di accedere a un ospedale a causa di una grave malattia. Tuttavia, dopo l’attracco, sarebbero sorti problemi economici con l’equipaggio e vari problemi ai motori, con le compagnie di assicurazione e istituti di credito. L’equipaggio fu quindi licenziato e il compito di salvaguardare la nave fu assegnato a Georgios Daniil e Vasilis Parigoris.

La nave rimase ormeggiata a Gythio fino al giugno 1981, quando fu dichiarata non sicura a causa dell’usura delle cime e delle infiltrazioni d’acqua nello scafo. Le autorità portuali chiesero di spostare il punto di ancoraggio fuori dal porto per motivi di sicurezza, ma i proprietari non risposero fino al novembre 1981. Nel libro si legge che “alle 12:30 circa del 9 novembre 1981 la nave fu spazzata via a circa 2 miglia [nautiche?] di distanza [2.3 miglia; 3.7 km] a causa delle condizioni meteorologiche avverse e fu ancorata temporaneamente”. Ma l’ancoraggio temporaneo non durò a lungo, poiché la Dimitrios fu nuovamente spazzata via per arenarsi, infine, nella sua posizione attuale sulla spiaggia di Valtaki, a dicembre di quell’anno. La nave fu poi semplicemente abbandonata lì, dove giace da 42 anni, finendo annoverata tra le più suggestive attrazioni della Grecia.

La spiaggia di Valtaki, un angolo selvaggio da scoprire

Erroneamente indicata come Selinitsa, che è il nome di un’altra spiaggia adiacente, la spiaggia di Valtaki, situata a 5 km a nord di Gythio, è facilmente riconoscibile dal relitto adagiato a pochi metri dalla riva, visibile già dalla strada. Inutile dire che questa attrazione è perfetta da immortalare sui social. L’importante è non avvicinarsi troppo al relitto, poiché è a rischio crollo. Ad accogliervi in questo angolo selvaggio della Grecia ci sono una lingua di sabbia lunga e stretta e acque trasparenti, ideali per una nuotata in una location che regala suggestioni uniche.