Cosa sapere se stai programmando un viaggio in Islanda

Pronti a partire per una terra davvero unica al mondo? Ecco le regole per un viaggio in Islanda

L’Estate è ormai arrivata e la voglia di viaggiare è più forte che mai. Non tutti, però, amano il mare e il caldo e per questo potrebbero pensare di fare un viaggio in una Terra da sogno e dal clima fresco anche durante la bella stagione: l’Islanda. Ecco perché abbiamo deciso di scrivere una mini-guida su tutte le regole da seguire se si sta programmando un viaggio in Islanda.

Le regole da seguire per entrare in Islanda

La più significativa novità per chi vuole andare in Islanda, è che sono già state semplificate le regole di ingresso per chi ha ricevuto il sospirato vaccino o per chi è già stato contagiato: è stato, infatti, uno dei primi Paesi al mondo a prendere questa importante decisione.

Attualmente è consentito l’ingresso in Islanda dei cittadini e residenti dei paesi UE/SEE (Italia compresa). Tuttavia, prima della partenza per l’Islanda, è necessario registrarsi, nelle 72 ore antecedenti all’arrivo, a questo link.
I viaggiatori in arrivo devono anche presentare una certificazione (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese o inglese) di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso, ad un tampone molecolare PCR con risultato negativo. I turisti hanno altresì l’obbligo, una volta entrati in Islanda, di sottoporsi a 2 test obbligatori, Il primo effettuato al momento dell’ingresso e il secondo dopo il quinto giorno . Tra i due test è obbligatoria la quarantena che può essere interrotta in caso di esito negativo del secondo test. In caso di risultato positivo è obbligatorio, invece, l’isolamento e la quarantena di 14 giorni.
Anche i minori nati nel corso e dopo il 2005 possono essere sottoposti ad alcune misure di contenimento (tampone e quarantena).

Sono esenti dalla certificazione del tampone prima dell’ingresso, ma devono sottoporsi al tampone all’arrivo e osservare la quarantena fino all’ottenimento del risultato del tampone (normalmente entro 24 ore), i viaggiatori che:

  • siano in possesso di certificazione medica (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese o inglese) che attesti la presenza di anticorpi al SARS-CoV-2 (test PCR o test sierologico) dopo essere guariti dal covid-19; 
  • abbiano completato la vaccinazione anti covid-19, effettuata con uno dei vaccini approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), PfizerModernaAstraZenecaJanssen. Il certificato può essere in formato cartaceo o elettronico. Dovrà, inoltre, includere le seguenti informazioni: nome e cognome (come nei documenti di viaggio); Data di nascita; Nazionalità; Numero di passaporto (o numero di documento di viaggio) e la data delle vaccinazioni eseguite.

Green Pass in Islanda

Il Ministro della Salute ha deciso, in linea con la raccomandazione del Capo Epidemiologo, che dal 1 luglio le attuali misure saranno allentate interrompendo l’obbligatorietà in arrivo del tampone per coloro che presentano un certificato di vaccinazione o precedente infezione da COVID-19.

In poche parole, dal 1 luglio 2021, con l’entrata in vigore del Green Pass europeo, queste categorie di viaggiatori nonché i minori sono esenti anche dal tampone effettuato all’arrivo in Islanda. Tuttavia, è bene sapere che il certificato di vaccinazione sarà valido dopo 14 giorni dalla somministrazione della seconda dose (o dopo 14 giorni dalla somministrazione del vaccino monodose Janssen).

Infine, a prescindere dalla data di arrivo in Islanda, tutti coloro che entrano nella Terra del ghiaccio e del fuoco, sono invitati a scaricare l’applicazione mobile di tracciamento islandese Rakning C-19.

Situazione epidemiologica in Islanda

L’Islanda vanta una situazione invidiabile nella lotta contro la pandemia. Infatti, con una strategia in tre fasi particolarmente efficace e graduale tra lockdown e ripartenze, ha praticamente annientato l’odioso virus. Ora è finalmente partita la quarta fase: riaprono ristoranti, palestre, piscine, luoghi d’incontro. Restano solo severi controlli all’aeroporto di Keflavík con tanto di cani addestrati a fiutare il virus.

Infatti, la situazione riguardo all’evoluzione della pandemia da queste parti è particolarmente buona: pochissimi contagi nelle ultime settimane (giugno 2021) .Basti pensare che tra gli Stati europei, per statistiche ufficiali sui contagi, l’Islanda è seconda solo allo zero contagi dichiarato dalla Città del Vaticano.

In sostanza, a partire dal 26 giugno, le regole sul distanziamento sociale non esistono più, le mascherine non sono obbligatorie da nessuna parte, non sono più applicabili restrizioni su qualsiasi tipo di operazione, né obbligo di registrazione degli ospiti nei ristorante e/o strutture varie, né restrizioni sugli orari di apertura.

È possibile, inoltre, prenotare i servizi della vacanza in Islanda senza rischiare: buona parte dei fornitori di servizi (alberghi, autonoleggi, guide, bus) garantiscono il rimborso senza penalità in caso di cancellazioni legate alla pandemia (cancellazioni di volo, paesi che cambiano “colore”, obbligo di quarantena). Buona flessibilità anche dalle compagnie aeree e possibilità di aggiungere coperture assicurative che coprono anche i rischi dovuti alla pandemia.

Cosa fare al rientro in Italia

In base alla normativa italiana vigente, gli spostamenti da/per l’Islanda sono consentiti senza necessità di motivazione. Al rientro è però necessario:

  • presentare la certificazione verde COVID-19 rilasciata ai sensi del decreto-legge 22 aprile 2021, n.52,  e dei Regolamenti UE 2021/953 e 2021/954 (Regolamenti in materia di EU Digital Covid Certificate) da cui risulti: che si è completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2 da almeno 14 giorni; che si è guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo); che ci si sia sottoposti a tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia con esito negativo. I minori al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuare il tampone pre-partenza.
  • compilare il Passenger Locator Form – Modulo di localizzazione digitale – prima dell’ingresso in Italia.  Il modulo sostituisce l’autodichiarazione resa al vettore

La certificazione relativamente al completamento del ciclo vaccinale deve riferirsi a uno dei quattro vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali: Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Moderna, Vaxzevria, Jansen (Johnson & Johnson). Infine, le certificazioni devono essere presentate in una delle seguenti lingue: italiana, inglese, francese o spagnola.

Ricordiamo, tuttavia, che le regole per contenere la pandemia da Covid -19 sono in continuo mutamento sia in Italia che nel resto del mondo. Per questo motivo, prima di organizzare un viaggio in Islanda, vi invitiamo a visionare i siti istituzionali del Paese di destinazione e il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

Per maggiori informazioni su come ottenere il Green Pass europeo utile per i viaggi, vi rimandiamo alla nostra semplice guida con tutte le regole e i link utili per scaricarlo