Green Pass per i viaggi, firmato il DPCM: tutte le novità

Mario Draghi ha firmato il Decreto che definisce le modalità di rilascio del Green Pass: cosa sapere

È arrivata il 17 giugno la firma del presidente del Consiglio, Mario Draghi relativamente al decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali Covid-19, e che verranno implementate entro il 28 giugno.

In sostanza, con la firma del DPCM si realizzano le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul Green Pass che, a partire dal prossimo 1° luglio, garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. E, grazie a questo certificato, i cittadini dell’Ue avranno piena libertà di movimento sul territorio europeo.

Come si ottiene il Green Pass

Ottenere il certificato verde è molto facile. Basterà collegarsi al sito dedicato, online dal 17 giugno. Oppure, servirà chiedere il supporto del proprio medico o del farmacista.

Nel dettaglio: per ottenere il documento è necessario collegarsi al seguente link dgc.gov.it a partire dal 17 giugno. Tramite questa pagina web tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni, alle guarigioni e al tampone negativo, realizzate fino a questa data, saranno disponibili entro il 28 giugno. Mentre la piattaforma sarà progressivamente allineata con le nuove vaccinazioni, già dai prossimi giorni i cittadini riceveranno via e-mail o sms (il mittente è il ministero della Salute) la notifica che il certificato è disponibile.

Questo vuol dire che dopo la vaccinazione, oppure un test negativo o la guarigione, la certificazione viene emessa automaticamente in formato digitale e stampabile dalla piattaforma nazionale. Il messaggio ricevuto via sms o e-mail contiene un codice di autenticazione e brevi istruzioni per recuperare la certificazione. Dopo essersi collegati al sito, con accesso tramite identità digitale (Spid/Cie) oppure con Tessera Sanitaria (o con il Documento di identità se non si è iscritti al SSN), in combinazione con un codice univoco ricevuto sempre nell’e-mail o nell’sms, si potrà scaricare la certificazione. In alternativa alla versione digitale, la certificazione potrà essere richiesta al proprio medico di base, pediatra o in farmacia utilizzando la propria tessera sanitaria.

Tuttavia, la certificazione verde può essere scaricata anche tramite l’applicazione Immuni, attraverso l’apposita sezione “EU digital COVID certificate”, visibile nella schermata iniziale dell’app. In questo caso, basta inserire le ultime 8 cifre del numero identificativo della tessera sanitaria, la data di scadenza della stessa, uno dei codici univoci ricevuti con i tamponi, con il certificato di guarigione o, in alternativa a questi codici, inserendo il codice autorizzativo ricevuto via e-mail o via messaggio sul cellulare. La certificazione verde viene mostrata a video e il QR code salvato nel dispositivo mobile in modo che possa essere visualizzato e mostrato anche da offline.

Nel caso di poca abilità con la tecnologia, basta rivolgersi al medico di famiglia o dal farmacista che, tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico, possono recuperare la certificazione verde del paziente usando il codice fiscale e i dati della Tessera Sanitaria. Ovviamente, sempre tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico, si può scaricare il certificato anche in completa autonomia.

QR code e privacy

Il QR code è contenuto nel Green Pass e serve per i controlli: un lettore ottico lo leggerà per verificarne la validità. Agli operatori autorizzati al controllo si dovrà mostrare soltanto il QR code sia nella versione digitale, direttamente da smartphone o tablet, sia nella versione cartacea. Il tutto nel rispetto della privacy. Il Garante, infatti, ha dato l’ok dopo aver chiesto chiarimenti su aspetti tecnici che riguardano le notifiche e la possibilità degli utenti di attivare o meno alcuni servizi.

Durata del certificato

Il Green Pass ha una durata variabile. Per chi è vaccinato è valido a partire dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data della seconda dose. Da quel momento, la certificazione è valida per ulteriori 9 mesi. Quello per avvenuta guarigione, invece, è valido per sei mesi dalla data di fine isolamento. Infine, il certificato relativo al test antigenico o molecolare, con esito negativo, è valido per 48 ore dal tampone.

Inoltre, il certificato verde può essere revocato in caso di infezione da Covid-19. La positività al virus, infatti, verrà immediatamente registrata nella banca dati e questo comporterà l’annullamento del pass stesso.

Vaccinazioni all’estero

Ad aver diritto al Green Pass sono anche le persone che si sono vaccinate all’estero, purché siano i vaccini riconosciuti dall’Ue: Pfizer-BionTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. L’importante è convalidare i documenti relativi all’immunizzazione dalle autorità nazionali di frontiera o presso le ambasciate.

Green Pass, vaccini e mix: cosa sapere

La durata del certificato verde Covid-19 è di 9 mesi dal momento della seconda dose. Questo perché è valido anche nella finestra tra la prima e la seconda dose. Di conseguenza, la durata totale del Green Pass dipende dal tipo di vaccino inoculato. Nel dettaglio: il Green Pass di chi viene vaccinato con AstraZeneca, la cui seconda dose è somministrata circa 3 mesi dopo la prima, ha una validità di quasi un anno (la finestra tra prima e seconda dose è di 12 settimane, per un totale di 11 mesi e 10 giorni); Pfizer prevede la seconda dose dopo circa 21/42 giorni, la durata del Green Pass può dunque aggirarsi intorno ai 10/11 mesi; il vaccino Moderna ha il secondo richiamo a 21/42 giorni e la durata del totale del documento si attesta sui 10/11 mesi; il vaccino Johnson&Johnson, che richiede una sola dose, vede una validità totale del Green Pass di 9 mesi.

Chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca e la seconda dose di un altro farmaco potrà ottenere comunque il Green pass europeo. A comunicarlo è stato il portavoce della Commissione Europea Christian Wigand durante un briefing con la stampa a Bruxelles. Il regolamento che istituisce il pass, spiega Wigand, menziona le persone “pienamente vaccinate” senza scendere nel dettaglio sulle modalità, ma l’ultima raccomandazione della Commissione consiglia agli Stati di riconoscere la validità del mix di vaccini ai fini del Green Pass, a patto naturalmente che si tratti di farmaci “autorizzati dall’Ema“.

Certificazione verde italiana e Green Pass europeo

È importante sapere che la certificazione verde è valida solo sul territorio italiano, in quanto al momento il sistema e le regole del Digital Green Certificate europeo non sono entrate in vigore, pertanto per recarsi all’estero si è soggetti alle normative dei singoli Paesi di destinazione. Dal 1° luglio, invece, il Green Pass europeo sarà valido nei Paesi dello spazio Schengen.

In sostanza, quindi, i certificati verdi Covid-19 rilasciati dall’Italia in ambito regionale sono validi solo sul territorio nazionale e fino all’entrata in vigore del Digital Green Certificate europeo. I Green Pass emessi dal singolo Paese, poi, verranno inseriti in Gateway, la piattaforma comunitaria che raccoglie i dati di tutti i certificati. Il Digital Green avrà un QR code che ne dimostra la validità e servirà per muoversi in Italia (bambini inclusi), ma anche all’interno dell’area Schengen (oltre ad essere utile per partecipare ad eventi).