Via Francigena: percorrere i Cammini nel Sud Italia

Una volta giunti a Roma, i pellegrini raggiungevano Santa Maria di Leuca, la porta d’Oriente verso Gerusalemme

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

La Via Francigena è un’antica arteria che attraversa l’Europa, Parte da Canterbury, in Inghilterra, per terminare a Roma.

Alcuni tratti di questa storica via dei pellegrini – ma che svolgeva anche un importantissimo ruolo per gli scambi commerciali – oggi sono molto famosi e percorsi da appassionati di trekking e di cammini, come il tratto toscano, per esempio.

La Via Francigena del Sud

Poco noto, invece, è il fatto che, dalla Capitale, i pellegrini raggiungevano Santa Maria di Leuca, che rappresentava la porta d’Oriente verso Gerusalemme. Da qui, infatti, un tempo i pellegrini si imbarcavano per raggiungere la Terra Santa. E sono proprio le Vie Francigene che si snodano nel meridione d’Italia che sono ancora troppo poco valorizzate e promosse.

Già nel 2019, la Giunta regionale della Puglia aveva approvato il tracciato del percorso pugliese della Via Francigena. È stato, infatti, identificato un percorso principale e alcune varianti, storicamente documentate, che si possono includere all’interno delle “Terre della Via Francigena”.

Eppure la Via Francigena del Sud attraversa paesaggi meravigliosi. Nel tracciato sono state inserite località come il Comune di Corato (in provincia di Bari) nella Via Francigena, direttrice Via Traiana, e il Comune di Roccaforzata (Taranto) nella variante della Via Francigena, direttrice Via Sallentina. Straordinarie testimonianze di devozione per l’Arcangelo Michele sono le iscrizioni runiche che ritroviamo sul Gargano, attorno alla Grotta, dove tanti visitatori lasciavano una traccia di sé.

Oggi tutto questo rappresenta un nuovo itinerario turistico, perfetto per chi desidera un’esperienza di autenticità e vuole sottrarsi al turismo di massa, per chi sente la necessità di approfondire la conoscenza del territorio, stringendo un legame con i paesaggi e le risorse ambientali e sociali.

Il cammino è dedicato a tutti quei visitatori che optano per un tipo di turismo “slow”, preferendo spostarsi a piedi, in bicicletta oppure a cavallo e che prediligono la pace, il raccoglimento, il silenzio e l’ospitalità frugale dei conventi e delle strutture rurali, i tratturi e le piste ciclabili, i maneggi e gli agriturismi ai grandi resort e al lusso.

Come ha spiegato Massimo Tedeschi, Presidente dell’associazione europea Vie Francigene: “L’obiettivo finalmente è raggiunto, di una Via Francigena unica e integra, da Canterbury a Brindisi e Santa Maria di Leuca, ribadendo la sua centralità nell’accrescere ulteriormente l’attrattività e la forza dell’intero itinerario culturale europeo”.

Per promuovere le Vie Francigene del Sud Italia, quest’anno, per due mesi, dal 29 settembre al 29 novembre, si svolge la X edizione del Festival europeo delle Vie Francigene e il decennale è l’occasione ideale per dedicarlo ai cammini del Sud. Per due mesi l’evento coinvolgerà borghi, campagne e periferie delle città pugliesi con tantissime iniziative ed eventi.

Il direttore artistico del festival, Sandro Polci, ha sottolineato come “Assai più del resto della penisola, l’Italia meridionale ha conservato per tutto il Medioevo e sin oltre l’età moderna, l’impronta nelle infrastrutture viarie, conferitale da Roma a livello di organizzazione territoriale: la “regina viarum” (l’Appia), l’Appia Traiana, la Popilia hanno continuato a costituire le direttrici viarie per gli spostamenti di ampio orizzonte. Lo attestano gli stessi percorsi seguiti dagli eserciti bizantini, arabi, crociati, che sempre risulta abbiano seguito gli itinerari delle antiche consolari”.

E tutto ciò in attesa del 2021, quando l’Associazione europea delle Vie Francigene festeggerà i suoi vent’anni di vita con una marcia che partirà proprio da Canterbury e che arriverà a Santa Maria di Leuca, 3.000 chilometri da percorrere con staffette di viandanti e camminatori che si daranno il cambio per quattro mesi.