Il Cammino di Oropa, alla scoperta dei santuari nei dintorni di Biella

Spesso utilizzato come "allenamento" per il Cammino di Santiago, il Cammino di Oropa vanta splendidi paesaggi e storici santuari da raggiungere: un viaggio lento a contatto con la natura incontaminata e le tradizioni

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Francesca Pasini

Web Content Writer

Laureata in Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra Italia e Spagna. Curiosa per natura, ama scrivere di storie che la appassionano.

Montagne maestose ricoperte da fitti boschi e punteggiate da borghi incastonati tra le alte cime e da santuari antichi, con panorami suggestivi sulle valli e sulla Pianura Padana.

È questo il paesaggio in cui è immerso il Cammino di Oropa, un percorso di trekking avventuroso e un pellegrinaggio significativo per i fedeli, che attraversa diversi luoghi di culto fino alla meta finale: il Santuario di Oropa, in provincia di Biella. Il tragitto principale e maggiormente battuto parte da Santhià, ma in realtà gli itinerari che conducono a Oropa sono 4 e sono tutti percorsi a tappe da esplorare con lo zaino in spalla e con la giusta attrezzatura da trekking.

Vediamo quali sono le principali tappe dei sentieri che portano al Santuario di Oropa, alla scoperta dei santuari del biellese e delle bellezze paesaggistiche di quei luoghi nei quali il tempo si è fermato: qui si può ancora assaporare il piacere di un viaggio lento a contatto con la natura, la storia e le tradizioni popolari tramandate fino ai giorni nostri. Un’ottima alternativa o una palestra di allenamento al Cammino di Santiago o a quello della Via Francigena.

Il Santuario di Oropa, la meta del Cammino di Oropa

La meta del Cammino di Oropa è il maestoso Santuario di Oropa, un autentico gioiello architettonico e spirituale che sorge a pochi chilometri da Biella. Immerso nell’ambiente montano, è il più importante santuario mariano delle Alpi e meta di pellegrinaggio fin dall’antichità.

Questo maestoso luogo di culto, dedicato alla Madonna Nera, non è una semplice tappa finale nel cammino, ma è anche un luogo riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e parte integrante del sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

Il cuore del Santuario di Oropa è la Basilica Antica, inaugurata nel lontano 1620, e la sua struttura è imponente e di grande pregio architettonico. Ma non sono solo questi elementi a renderlo così straordinario. Sì, perché oltre alla sua bellezza e all’importanza storica, il santuario è avvolto da una serie di leggende che lo rendono ancora più affascinante agli occhi dei visitatori. Si racconta che la statua della Madonna Nera, risalente alla prima metà del Trecento, non mostri alcun segno di logoramento o tarlatura nonostante il passare dei secoli.

Il Santuario di Oropa, la meta finale del Cammino di Oropa alla scoperta dei santuari biellesi
Fonte: iStock
Santuario di Oropa

Cammino di Oropa: 4 itinerari per un viaggio spirituale tra santuari e natura

Si parla del Cammino di Oropa al singolare, ma in realtà sono 4 gli itinerari che attraversano questo meraviglioso territorio e si ricongiungono nella meta finale, ovvero il Santuario di Oropa.

Il percorso più popolare e battuto dagli amanti del trekking e del cicloturismo è il Cammino di Oropa della Serra, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, ben tracciato e con una difficoltà medio-bassa.

Gli altri 3 itinerari che portano ad Oropa presentano maggiori dislivelli e sono più impegnativi, ma altrettanto piacevoli e suggestivi. Sono il Cammino di Oropa Orientale, il Cammino di Oropa Canavesano e quello Valdostano. Vediamoli tutti.

Cammino di Oropa della Serra: partenza da Santhià

Percorribile in 4 tappe (oppure 3 per i più preparati), il Cammino di Oropa della Serra è l’itinerario più frequentato. Lungo 65 chilometri, presenta tappe di difficoltà e dislivello crescenti e per questo è perfetto sia per coloro che non sono particolarmente allenati, sia per i trekker più esperti.

Si parte da Santhià seguendo la celebre e antica Via Francigena e avvicinandosi alle colline moreniche di Ivrea. Si attraversa poi il paese di Cavaglià fino a giungere a Roppolo, dopo circa 16 chilometri, con il suo imponente castello dal quale si apre una vista mozzafiato sul Lago Viverone.

La seconda tappa è Sala Biellese. Ci si arriva dopo circa 17 chilometri di camminata, attraversando i boschi sulle colline moreniche della Serra d’Ivrea, le più estese d’Europa. Durante il tragitto si possono ammirare l’antico borgo di Ricetto di Viverone, il paesino di Zimone con il Monastero di Bose, il borgo di Magnano, Torrazzo e infine Sala Biellese. Qui i viandanti possono pernottare e rifocillarsi.

Si riparte per altri 16 chilometri fino a giungere alla terza tappa: il Santuario di Graglia. Ospitato dal Sacro Monte di Graglia a valle della cima del Mombarone (sul confine tra Piemonte e Valle d’Aosta), in provincia di Biella, il Santuario di Graglia è un altro importante luogo di culto. Come il Santuario di Oropa, è dedicato alla Madonna Nera ed è collegato al culto della Nostra Signora di Loreto, nelle Marche.

Per arrivare fin qui, si attraversa il sentiero che si addentra nella foresta e passa per il laghetto di Cossavella. Dopo un tragitto con vari saliscendi, si apre davanti agli occhi il Sacro Monte di Graglia. Ma il Santuario non è l’unica cosa da vedere in quest’area. Spiccano anche 10 cappelle (delle quali 5 ancora intatte), che facevano parte di un antico e ambizioso progetto del Seicento mai portato a termine: si prevedevano di costruire ben 100 cappelle che rappresentassero molteplici temi biblici. Oggi sono rimaste sei cappelle sul colle San Carlo, dove sorge l’omonima chiesa (il cui gruppo scultoreo Deposizione della Croce fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale), e quattro dedicate all’infanzia del Cristo.

La quarta e ultima tappa del Cammino di Oropa della Serra è il Santuario di Oropa. Il tragitto finale è più impegnativo, con saliscendi importanti e sentieri che attraversano il borgo di Sordevolo e di Favaro, tra fitti boschi e splendidi panorami. Dopo circa 15 chilometri si giunge al Santuario, incastonato tra le verdi montagne.

Coloro che si sentono più preparati, possono suddividere in 3 tappe il percorso: la prima a Magnano, la seconda al Santuario di Graglia e la terza alla meta finale di Oropa. Per i più avventurieri, inoltre, è possibile proseguire il viaggio a piedi o in bici seguendo anche le 3 tappe del Cammino di Oropa Orientale.

Lo splendido Santuario di Graglia, una delle tappe del Cammino Oropa
Fonte: 123RF
Santuario di Graglia, in provincia di Biella

Cammino di Oropa Orientale: partenza da Valle Mosso

Con un totale di circa 35 chilometri, è il più impegnativo degli itinerari che conducono al Santuario di Oropa, maggiormente adatto a chi è più allenato o esperto di trekking.

Le tappe sono 3 (ma coloro che hanno maggiori difficoltà possono farlo in 4). Si parte dal grazioso borgo di Valle Mosso, in provincia di Biella, affrontando un sentiero ripido tra i boschi dell’Oasi Zegna, facendo tappa al Santuario della Madonna della Brughiera, e proseguendo fino alla prima tappa: il Bocchetto Sessera. Il dislivello per giungere qui è importante (circa 1000 metri).

Si prosegue in discesa lungo la Valle Cervo, caratterizzata da pascoli, boschi e piccoli villaggi, fino a giungere alla seconda tappa del percorso dopo circa 12 chilometri: il Santuario di San Giovanni d’Andorno. Da qui si arriva in 8 chilometri ad Oropa, la tappa finale del Cammino Orientale.

Cammino di Oropa Canavesano: partenza da Valperga

Con i suoi 85 chilometri di percorso, il Cammino di Oropa Canavesano è il più lungo e collega il territorio della provincia di Torino con quello biellese.

Sono 5 le tappe che lo compongono e il punto di partenza è Valperga. Da qui si ammira il Castello del borgo e poi ci si addentra nel bosco fino al Santuario di Belmonte e al Sacro Monte, dove si gode di un panorama mozzafiato. Si scende poi verso il borgo di Pemonte e si prende successivamente un sentiero nel bosco che porta alla prima tappa: Cuorgné.

Si riparte alla volta della seconda tappa del Cammino Canavesano, ossia Vidracco. Per giungere qui si attraversano la Valle Sacra, i boschi e i torrenti Orco e Piova, con un ponte molto suggestivo. Si passa anche per la frazione di Sant’Anna Boschi e Campo Canavese, per arrivare, dopo una tratta nel bosco, alla cima del Bric di Muriaglio e infine a Vidracco. Qui si possono ammirare i labirinti di pietre realizzati dai membri della comunità di Damanhur, fondata nel 1979.

La terza tappa prevede l’arrivo a Ivrea, attraversando la Valchiusella con il suo torrente e la Valle della Dora. I panorami nei quali si è immersi lungo il tragitto sono spettacolari. Si raggiunge così il Fiume Dora Baltea, che si attraversa per raggiungere il centro storico di Ivrea.

Si riparte dal municipio di Ivrea imboccando la Via Francigena fino al Lago Campagna. Da qui si inizia a salire verso la Chiesa di Santo Stefano di Sessano e poi oltre, nei boschi che portano fino alla Serra Morenica. Qui il sentiero si fa più impegnativo e porta all’imponente masso erratico Roc Basariund.

La Serra Morenica di Ivrea è la protagonista di una tappa lunga e impegnativa, in cui entriamo nel territorio biellese e ci immettiamo sul ramo principale del Cammino di Oropa. Si attraversa il paese di Donato, dove rifornirsi di acqua e alimenti, e poi si affronta l’ultimo saliscendi che porta alla quarta tappa del Cammino Canavesano: il Santuario di Graglia. Il tragitto per arrivare alla quinta tappa, quella finale al Santuario di Oropa, è uguale a quello del Cammino della Serra.

Nei mesi più freddi alcuni tratti del percorso Canavesano possono risultare poco sicuro a causa della neve e del ghiaccio. Prima di partire per queste zone è bene informarsi sulle condizioni del cammino presso le strutture di accoglienza.

Uno scorcio di Ivrea, bagnata dalla Dora Baltea, lungo il Cammino di Oropa
Fonte: 123RF
Ivrea e il ponte sulla Dora Baltea

Cammino di Oropa Valdostano: partenza da Fontainemore

Il Cammino Valdostano parte da Fontainemore, in provincia di Aosta, e si collega a Oropa seguendo un sentiero battuto anche da una storica processione con fiaccolata che viene organizzata ogni 5 anni. Le giornate di cammino, in questo caso, sono soltanto due (in totale conta circa 17 chilometri), ma il percorso è molto impegnativo, con dislivelli notevoli. Il tragitto, infatti, prevede di superare il Colle della Barma a circa 2200 metri di quota, per poi scendere verso il Santuario di Oropa. Questo cammino è maggiormente consigliato ad appassionati di trekking esperti e ben attrezzati.