5 cose da fare nella Corea del Sud tra le hanok e una gita a Jeju Island

In questo Paese orientale dalle molteplici sfaccettature, futuro e tradizione convivono armoniosamente

I siti archeologici e le case coi tetti a pagoda, i grattacieli sfavillanti e la vegetazione fitta fitta. La Corea del Sud è una terra così variegata, dal punto di vista paesaggistico, che è praticamente impossibile non innamorarsene. Nonostante sia meno gettonata di altre mete orientali, che hanno forse saputo sponsorizzare meglio la propria cultura e la bellezza dei propri luoghi, non ha assolutamente nulla da invidiare né al Giappone e né alla Cina.

È la destinazione ideale, a ben vedere, per chiunque abbia voglia di immergersi in una cultura completamente diversa da quella europea e scoprire, così, gli usi e le tradizioni di un popolo tanto affascinante quanto misterioso.

Ma quali sono le 5 cose da fare in Corea del Sud per poterne apprezzare i mille volti e le altrettante sfaccettature? Ecco la nostra top list. 

Visitare Seoul

Seoul, o Seoul che dir si voglia, è la capitale della Corea del Sud. Una metropoli caotica ma magica, che si divide equamente tra i grattacieli che costellano il centro della città e il verde che, invece, si espande a vista d’occhio non appena ci si addentra in periferia. I templi buddisti convivono pacificamente con i giganteschi palazzoni contemporanei e i mercati allestiti per strada non intaccano minimamente l’armonia di una metropoli che è indiscutibilmente moderna, addirittura futuristica se vogliamo. Ed è proprio a questo che si deve la magia di Seoul.

Il centro città è ricco di negozi e di attrazioni che vale la pena visitare, ma è nei quartieri limitrofi che si respira la vera atmosfera dell’incantevole Seoul. È da vedere, prima di andar via, il villaggio di Buckchon, a Nord del fiume Han: non vi parrà di essere in Corea del Sud, ma in una terra lontana nel tempo e nello spazio. Il merito è delle hanok che lo caratterizzano, ossia le iconiche abitazioni storiche coi tetti neri e i giardini privati che sono particolarmente rappresentative della tradizione architettonica locale.

Andare a Jeju Island

Jeju Island è un po’ la Capri della Corea del Sud. Una vera e propria oasi di relax che si affaccia sul Mar Giallo e che, non certo a caso, è la meta prediletta delle giovani coppie in cerca di un rifugio speciale in cui trascorrere una romantica luna di miele. Di cose da fare a Jeju Island, tra l’altro, ce ne sono parecchie: i musei non si contano sulle dita di una mano e i faraglioni, i vulcani e i boschi che caratterizzano il suo territorio sono un’attrazione imperdibile. 

La costa, poi, è un autentico spettacolo della natura. Accoglie i turisti che sbarcano sull’isola con la sua vegetazione aspra e selvaggia: una foresta tropicale di rara bellezza che, non troppo tempo fa, è stata convertita in Parco nazionale. Se siete temerari, cogliete al volo la possibilità di scalare l’Hallasan, la montagna che con i suoi 1950 metri d’altezza è la più imponente di tutta la Corea del Sud.

Scoprire Jeonju

Anche se avete deciso di soggiornare a Seoul, con un comodo bus potrete velocemente raggiungere quella che è un’altra delle mete imperdibili della Corea del Sud: Jeonju. Una città che come la capitale si nutre di contrasti che appaiono evidenti anche ai turisti più distratti. Accanto ai grattacieli di recente costruzione si estendono a perdita d’occhio magnifici campi di riso e di ortaggi, tutti rigorosamente disposti in file ordinate e perfette. 

Anche in questo caso, sono i paesaggi extraurbani rurali la vera attrazione della città. Le casette coi tetti a pagoda sono semplicemente deliziose e i giardini che le circondano, d’un verde che definirlo brillante potrebbe non essere sufficiente, impeccabilmente curati e rigogliosi come non mai. Di angoli che vale la pena esplorare a Jeonju, insomma, ce ne sono a bizzeffe, per cui accertatevi di non perdere di vista tutto ciò che questa splendida città può offrirvi. 

Mangiare il kimchi

Sebbene la cucina orientale sia così ghiotta e famosa da essere stata importata in tutto il mondo, alcuni piatti della tradizione non sono ancora noti ai più. È il caso, per esempio, del kimchi, una pietanza a base di verdure fermentate, frutti di mare e spezie a volontà. I coreani sono soliti insaporirlo con zenzero, peperoncino, aglio e scalogno, ma viene comunque declinato in decine e decine di versioni differenti.

Seppur si tratti di un piatto abbastanza sostanzioso, non è considerato dai coreani un main meal: nella maggior parte dei casi, infatti, viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di altre ricette come, ad esempio, il kimchi jjigae e il kimchi bokeeumbap. Vi consigliamo, ad ogni modo, di cercare un ristorante tradizionale e di assaggiarlo nella sua variante più classica: non ve ne pentirete.

Vedere un combattimento di taekwondo

Guai a pensare che non valga la pena di assistere ad un combattimento di taekwondo: è lo sport nazionale della Corea del Sud, ma prima ancora di essere questo è soprattutto una tradizione ben radicata in tutta la popolazione. I combattenti si sfidano a suon di calci per difesa personale, eppure non è l’aspetto fisico la sola componente di questa disciplina: il taekwondo si basa anche sulla meditazione e sulla filosofia.

Ed è questo il motivo per cui chi va in Corea del Sud, che sia a Seoul o altrove, non dovrebbe assolutamente lasciarsi sfuggire la possibilità di vedere dal vivo due professionisti delle arti marziali. Una disciplina rigida ma al tempo stesso elegante, che racconta a suo modo la storia e le tradizioni del Paese facendo in modo che i turisti possano sentirsi parte integrante di quella realtà così distante dalla loro.