Cosa fare a Caltagirone e cosa vedere, storia, natura, folklore

Viaggio a Caltagirone, in Sicilia, e nei suoi dintorni: cosa vedere in queste terre millenarie, tra scavi archeologici e panorami naturalistici imperdibili.

La Sicilia è terra di cultura e di arte; è costellata di aree naturali affascinanti e di siti di interesse  storico che non trovano eguali in altre parti del mondo. Caltagirone, splendida cittadina della provincia di Catania, riesce a racchiudere in sé tutti questi elementi della nobile terra di Sicilia. In questa guida, scopriremo alcune zone di notevole interesse archeologico e aree naturali protette, per approfondire la cultura millenaria di Caltagirone e la sua natura.

La bella e colorata Caltagirone
Caltagirone è la sede di chiese, monumenti e luoghi dal notevole valore artistico e architettonico. Uno di questi è senz’altro il Carcere Borbonico. La facciata presenta un’austera simmetria; il colore freddo dei mattoni fa emergere sensazioni che, in effetti, sono proprie di un carcere. In questo luogo si trova una sezione del Museo civico di Caltagirone che si divide in tre parti.

Una sezione archeologica che, insieme ai siti archeologici dei dintorni di Caltagirone, rappresenta una parte interessante della visita; poi l’area della pinacoteca, con diversi quadri importanti di maestri di Caltagirone; e anche una sezione storica, con oggetti di arredamento della vecchia struttura. In città, fate un giro nello splendido giardino pubblico di Vittorio Emanuele, tra i più belli d’Italia.

Quindi, ammirate la Scala di Santa Maria del Monte, venne costruita nel 1606 con una serie di 142 scalini decorati artisticamente con colorate maioliche. I cittadini di Caltagirone sono particolarmente affezionati a quest’opera, tanto che la rendono il fulcro della festa del 24-25 luglio dedicata al patrono San Giacomo, illuminandola con 4.000 lumini e decorandola con fiori ogni anno differenti.

Scavo di Sant’Ippolito
A quattro chilometri da Caltagirone visitate lo scavo di Sant’Ippolito. Gli antichi insediamenti umani riscontrati in questa zona furono rinvenuti nel 1928. Li potrete raggiungere su una collina chiamata Sant’Ippolito, alta 400 metri. Gli oggetti trovati risalgono al Neolitico, segno che già in quell’epoca questa zona della Sicilia era abitata dall’uomo.

Molti materiali di scavo ora sono conservati nel Museo della ceramica di Caltagirone, ma qui sono visibili i basamenti delle capanne, così come resti di armi come asce o frecce. Nel museo si possono vedere invece esempi di ceramiche decorate secondo uno stile semplice, con piccoli segni geometrici, detti “Stentinello”. Presso la zona di Sant’Ippolito sorge anche una necropoli che restituisce alcune tombe a forno.

Scavo di Monte San Mauro
Se da Caltagirone, invece, vi dirigete verso ovest percorrendo 7 chilometri arriverete ad un secondo sito, quello di Monte San Mauro. L’area archeologica è costituita da ben 5 colline che riportano in luce ognuna pezzi della storia antica della valle di Caltagirone. Vennero infatti trovate qui tracce dell’Età del Bronzo. Una cosa che affascina sempre dei villaggi arcaici è la loro necropoli: qui la potrete vedere sui colli 1 e 2, con mura risalenti al secolo VII-IV a.C.; mentre un’altra è presente sul colle 3.

Caltagirone è la città della ceramica da secoli; forse lo era già per gli antichi. Infatti, in questo sito sono state ritrovate molte tracce di oggetti in ceramica, alcuni utilizzati in luoghi sacri come i sacelli, oltre alle piccole statuette femminili di buon auspicio.

Una riserva naturale nei dintorni di Caltagirone
Se si ha voglia di percorrere qualche chilometro in più, a 20 chilometri da Caltagirone si incontra una delle più vaste zone verdi della Sicilia, la Riserva naturale orientata Bosco di Santo Pietro. In questa ampia area verde è possibile avvistare numerose specie di uccelli, oltre a varie specie di animali (circa 300). Addentratevi nei sentieri del bosco: sono tantissimi e alla portata di tutti e vi permetteranno di ammirare le sughere di Sicilia.

Passeggiata nei pressi di San Michele di Ganzaria
Poco più di 13 chilometri a nord-est di Caltagirone c’è un paesino dalla storia millenaria, San Michele di Ganzaria, che prende il nome dal santo venerato in città e dal fatto di essere stata in passato una zona particolarmente attiva nella caccia ai cinghiali (infatti, il termine “ganzaria” significherebbe “cinghialeria”). La rilevanza turistica di questo posto è duplice.

Anzitutto, potete visitare il paese e la sua chiesa di san Michele Arcangelo, risalente all’epoca angioina (XIII secolo), dove è presente una bella e imponente statua del santo in posizione vittoriosa. In secondo luogo, si può celebrare la natura dei dintorni facendo una avvincente escursione lungo il pendio del Monte della Ganzaria. Non è molto alto (raggiunge i 791 metri di altezza), ma custodisce una notevole varietà di piante: protagoniste indiscusse sono le coloratissime orchidee che popolano questo monte.