Insta-worthiness, i nostri viaggi condizionati dall’uso dei social

I viaggi stanno perdendo la loro autenticità. Tutta colpa di Instagram?

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SiViaggia

Redazione

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Che Instagram e i social network siano parte essenziale dei nostri viaggi ormai è certo. Il tutto però è avvallato dalle stesse proposte turistiche sempre più a prova di Instagram, basti pensare alla costruzione di resort, musei e altre attrazioni create appositamente per essere fotografate e postate poi sul fortunato social network.

Ma la situazione inizia a preoccupare qualcuno, soprattutto in ottica di autenticità del viaggio che viene minata dalle stesse fotografie pubblicate sul web. Secondo una studio condotto da eDreams infatti, più del 51% dei viaggiatori ritocca le foto delle vacanze per adattarle alla loro gallery di Instagram.

Nel dizionario urbano, si chiama Insta Worthy e il termine sta ad indicare che una foto è abbastanza buona per essere pubblicata sul proprio profilo e fare il pieno di like.

Secondo lo studio di eDreams i viaggiatori statunitensi sono in assoluto quelli che ritoccano di più le fotografie di viaggio per far sembrare ancora più bella. E sono ancora loro, i turisti americani a conquistare il podio per quanto riguarda la scelta delle destinazioni: più sono instagrammabili, più sono prenotate.

Eppure, secondo le interviste registrate in corso di questa ricerca, tutti coloro che postano fotografie artefatte, sono i primi a non credere e a non seguire i travel influencer.

Insomma oggi tutti siamo soliti condividere le nostre esperienze sui social network ma sembra proprio che per gli americani l’intero viaggio ruoti attorno ad Instagram, come fosse una dipendenza. I viaggiatori italiani e quelli francesi occupano rispettivamente il secondo e il terzo posto mentre sembra che i turisti inglesi siano quelli più dediti al viaggio.
Anche loro certo postano fotografie su Instagram, ma la loro principale preoccupazione non è quella di ritoccare la foto per avere una gallery impeccabile.

Che i social media ormai avessero assunto un posto primario nelle nostre vite e in tuti gli aspetti che la riguardano questo era chiaro. Quello che lascia sconcertati però è il condizionamento che questi hanno nelle nostre scelte.

Abbiamo parlato più volte dell’essenza del viaggio, inteso come un percorso intimo, intenso e personale volto a conoscere se stessi e i propri limiti. Ma quando tutto questo viene a mancare, sostituito soltanto dall’intenzione di apparire, cosa resta di reale e autentico di quello che ci piace definire un viaggio dell’anima?