A casa degli scrittori: viaggi o pellegrinaggi letterari

Per chi ama i libri, la poesia e la letteratura

Se l’amore per i libri, per la poesia e per la letteratura vi consuma, troverete incredibilmente ispirato un viaggio – o un pellegrinaggio? – alla ricerca dei luoghi dei vostri autori preferiti. Ma davvero non c’è nulla di più coinvolgente di poter abitare dove loro abitarono, riposando nella stessa stanza e guardando dalla finestra lo stesso panorama che loro guardavano. Ecco alcuni luoghi che potremmo definire di culto, segnalati dal britannico Guardian, che non mancheranno di emozionarvi.

A casa dell’immortale Charles Dickens (1812 – 1870)
The Royal Albion Hotel, Broadstairs, Kent (Gb)
Charles Dickens passò tantissime estati qui, tra il 1837 e il 1859. Questa località sulla costa del Kent, a due ore di treno da Londra, ha tutto il fascino delle cittadine marine britanniche, con il suo faro, la spiaggia lunga e profonda, il pier. Le stanze, inclusa l’immancabile suite Dickens, offrono una vista che il celebre romanziere definì: “La più bella vista mare che si possa immaginare”. L’intero centro storico merita una visita degli amanti della buona letteratura, dalla Bleak House, la casa nella quale Dickens scrisse gran parte del suo “David Copperfield” al Tartar Frigate, il pub che frequentava per bere e per ascoltare le storie dei pescatori di Broadstairs. La città non poteva che ospitare un Dickens Festival, a giugno.

A casa dell’autore de «L’amante di lady Chatterley “, DH Lawrence, (1885 – 1930)
Sons and Lovers Cottage, Nottingham
Siete appassionati di DH Lawrence, o semplicemente curiosi di vedere come si viveva in una casa per minatori del 1880? Questo cottage fa per voi. L’autore de “L’amante di lady Chatterley” visse qui dal 1887 – aveva due anni – fino al 1891. Il piano terreno, rimasto praticamente intatto dal diciannovesimo secolo, è ora adibito a museo: ammiratissimo soprattutto l’originale camino in ghisa.

A casa dell’autore de “L’Isola del Tesoro “, Robert Louis Stevenson (1850-1894)
Stevenson House, Edinburgh – Scotland
La casa dove trascorse l’infanzia il romanziere scozzese è un perfetto esempio di architettura georgiana e conserva ancora la gran parte dei complementi originali. Stevenson visse qui, al 17 di Heriot Row, fino al 1880. Gli attuali proprietari vivono qui, ma affittano tre stanze, tra cui la sua e quella che fu dei genitori.

A casa del grande poeta romantico Percy Bysshe Shelley (1792-1822)
Plas Tan-yr-allt, Gwynedd, Wales
Costruito nel 1800 dall’industriale William Maddocks, questa bellissima casa riparata dagli alberi e sulla cima di una verde collina gallese, fu la residenza del poeta per un anno. I nuovi proprietari, Nick Golding e Michael Bewick, hanno ristrutturato la proprietà, rispettandone la personalità antica, ma aggiungendo un tocco di modern chic. La camera dedicata a Shelley’s è la più romantica – neanche a dirlo – e quella con la vista più bella.

A casa di Jim Barrie, il papà del ragazzo che non voleva crescere, Peter pan
Eilean Shona, Scotland
La location è davvero mozzafiato: un isola privata, Eilean Shona, sulla costa Ovest della Scozia, che JM Barrie affittò negli anni Venti, mentre scriveva “Peter Pan”. L’isola e il lodge Eilean Shona House, possono ancora essere affittati per una vacanza unica e lussuosa in uno degli scenari più suggestivi che si possano immaginare. L’ideale per una vacanza famigliare da sogno, la casa ospita fino a 12 adulti e sei bambini. L’isola è coperta da un fitto bosco e ha una lunga spiaggia sabbiosa. Che Jim Barrie si sia ispirato a lei per la sua “Isola che non c’è?”

A casa di Ian Fleming, il creatore dello 007 James Bond
Goldeneye, Jamaica
L’ex casa di Ian Fleming in Jamaica, Goldeneye, è lo sfondo ideale per i suoi thriller: l’autore di James Bond, infatti, scrisse qui 14 dei suoi romanzi sullo 007 più famoso – e charmant – del mondo. Accucciata nella foresta tropicale e affacciata sul mare dei Caraibi: Fleming amò tantissimo questa villa (di tre stanze, per un totale di 6 posti letto), godendo della “bellezza naturale e del più salutare dei modi di vivere”.

A Cuba con Ernest Hemingway (1899 – 1961)
Ambos Mundos, Cuba
Ernest Hemingway amò tanto questo hotel anni Venti tutto rosa dell’Avana, che giudicava “un buon posto per scrivere”: nella 511 scrisse il primo capitolo di “Per chi suona la campana”. La sua stanza è stata conservata esattamente com’era allora, come se lo scrittore fosse appena uscito per bere un mojito. Il bar situato sul tetto ha una vista fantastica del porto e della città vecchia.

Nella tenuta del grande drammaturgo Tennessee Williams (1911- 1983)
Crown Plaza La Concha, Key West, Florida
Aperto nel 1926, questo hotel ospitò moltissimi grandi autori, tra cui lo stesso Hemingway. Qui Tennesse Williams scrisse “Un tram chiamato desiderio”. Le stanze sono un perfetto mix tra stile anni Venti e lusso moderno, ma la ciliegina sulla torta è il bar all’aperto situato al settimo piano, che offre una vista a volo d’uccello su tutta la zona.

A casa del grande Franz Kafka (1883 – 1924)
Askanischer Hof, Berlin
Questo hotel praticamente non è cambiato dal 1930. Dalla lobby alle stanze tutto parla di Art Deco, e della Berlino di prima della guerra. Kafka scrisse qui, nella stanza 12, “Il processo”. Le camere, 15, sono eccentriche ed elegantissime, punto di partenza ottimale per visitare la città.

A casa dello scrittore della Beat Generation William Burroughs (1914 – 1997)
El Muniria, Tangier, Morocco
Tra anni Cinquanta e anni Sessanta, Tangeri fu uno dei luoghi preferiti da artisti, scrittori e bon viveurs, che desideravano fuggire dalle convenzioni e dalla banalità della cultura occidentale. Gli scrittori Beat, da Allen Ginsberg a Jack Kerouac, vissero per alcuni periodi in questa vivace città marocchina. Anche William Burroughs, che battezzò Tangeri “the Interzone”, prese residenza nella stanza 9 del Villa Muniria (ora Hotel El Muniria), per lavorare al suo “Pasto nudo”.