Castro dei Volsci, il borgo che sembra galleggiare sulle nuvole

Sulla cima di una collina, e con l'aspetto simile ad un presepe, il "Balcone della Ciociaria" è un borgo tutto da scoprire

In Ciociaria, arroccato su di un cucuzzolo, sorge un paesello che è tra i Borghi più Belli d’Italia. Il suo nome è Castro dei Volsci e, quando le nuvole camminano basse, la sua visione è pura magia.

Perché, questo borgo della provincia di Frosinone, sembra davvero galleggiare sulle nubi. Soprannominato “il Balcone della Ciociaria”, città natale di Nino Manfredi, Castro dei Volsci sorge laddove un tempo vi era il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Della sua vecchia cinta muraria, oggi, rimane solo l’andamento ad anello di via Civita. Mentre l’accesso più suggestivo è quello da Porta della Valle, con le viuzze strette lastricate in cotto e le casette in pietra nuda a fiancheggiarle.

Passeggiare tra i vicoli di Castro dei Volsci ha un che di poetico. Tre porte immettono nel circuito più esterno, Porta dell’Orologio nella seconda cerchia muraria. Ma è il centro storico tutto, uno splendido intreccio di stradine e di piazzette. Visitarlo è splendido, in ogni periodo dell’anno, ma è durante il Natale che si trasforma in un vero e proprio presepe, con gli abitanti che sfilano in costume d’epoca e le vecchie botteghe che riempiono le vetrine d’oggetti della tradizione.

Per chi organizza una visita a Castro dei Volsci, imperdibile è una tappa alla statua di Mamma Ciociaria, realizzata in ricordo dei bombardamenti che sfiorarono il borgo durante la II Guerra Mondiale. Installata su di un balcone panoramico, è il posto migliore per godersi la vista sul territorio ciociaro, su quella sua natura che nasconde abbazie e monasteri. Ci sono poi le antiche chiese e c’è, poco lontana dal centro, l’area archeologica di S. Maria del Piano, con i resti di ville, terme e necopoli d’epoche varie.

E poi, ovviamente, ci sono i ristoranti. Perché Castro dei Volsci sorge nel cuore d’una terra ricca di prelibatezze, e visitarlo non può prescindere da pranzi tipici a base d’abbacchio, pasta all’uovo, lumache e pasta e fagioli. Per finire con un giro nei dintorni, dal momento che il borgo è circondato da un bellissimo paesaggio ricco d’acqua, che scende lungo i fianchi dei monti – quando piove – ed è alimentata dai ruscelli, dando così vita ad una natura fitta e rigogliosa.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.