È stato finalmente scoperto il luogo dove è stato sepolto Platone

Grazie all'uso di tecnologie preziose e all'avanguardia, i ricercatori hanno scoperto il luogo dove è stato sepolto Platone nei prestigiosi Papiri di Ercolano

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Ercolano, famosa nel mondo per gli scavi archeologici e distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79, riserva ancora tantissimi segreti. Durante il XVIII secolo, proprio qui furono rinvenuti degli importantissimi Papiri, per la precisione circa 1800. Alcuni di questi erano purtroppo carbonizzati, mentre altri sono conservati con estrema cura presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III al Palazzo Reale di Napoli, dove vengono anche studiati.

Sono dei documenti estremamente importanti perché contengono un gran numero di testi filosofici greci e anche una serie di informazioni su un passato che cerchiamo ancora di comprendere: ci sono sono ampie parti dei libri XIV, XV, XXV e XXVIII dell’immane opera di Epicuro, parte dell’opera di Filodemo sui vizi e sulle virtù e molto altro ancora, anche se purtroppo tanti dei Papiri di Ercolano sono ormai impossibili da recuperare.

Tuttavia, nella loro fragilità stanno rivelando capitoli di storia (e letteratura) sconosciuti. I ricercatori, infatti, proprio da questi documenti sono riusciti anche scoprire il luogo preciso in cui è stato sepolto Platone.

La scoperta grazie ai Papiri di Ercolano

Tramite l’uso di tecnologie altamente sofisticate e sistemi unici e all’avanguardia, l’Università di Pisa, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e i suoi Istituti di Scienze del Patrimonio Culturale e di Linguistica e la Biblioteca nazionale di Napoli, sono stati in grado di indagare, decifrare e scoprire il luogo esatto della sepoltura di Platone (e molto altro ancora).

Tale ricerca, infatti, è iniziata tre anni fa e fino ad ora ha già riportato alla luce oltre 1000 parole nuove o diversamente lette rispetto agli ultimi studi, ovvero circa il 30% di testo in più. Sono letterature che ci raccontano fatti nuovi e concreti sull’Accademia di Platone, sulla letteratura ellenistica, Filodemo di Garada e la storia antica in generale.

Senza ombra di dubbio, la rivelazione più rilevante è quella che riguarda il filosofo greco, che a quanto pare fu sepolto nel giardino di Platone, un’area privata destinata alla scuola platonica, dell’Accademia di Atene. In sostanza, se fino a questo momento era noto che le spoglie di Platone riposavano da quale parte nell’Accademia, ora sappiamo il luogo preciso, ma anche che fu venduto come schiavo sull’isola di Egina nel 404 a.C., e non nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa, come si pensava fino a prima di questa scoperta.

Le altre interessanti rivelazioni

Tra le altre rivelazioni assolutamente interessanti non possiamo non segnalare una quindicina di righe che ci donano nuove informazioni sul celebre Carneade (citato anche da Manzoni nei “Promessi Sposi”). In sostanza, ora si conoscono le ragioni per cui non lasciò una produzione scritta e anche le discussioni filosofiche con lo stoico Diogene di Babilonia.

Il progetto di “lettura” di questi Papiri tramite strumenti all’avanguardia continuerà almeno fino al 2026, con lo scopo anche di  valorizzare tali manoscritti, che purtroppo per via della loro unicità e della fragilità non possono essere presentati al grande pubblico.

Per fortuna, è stata allestita l’Officina dei Papiri della Biblioteca Nazionale di Napoli, che si pone proprio l’obiettivo di leggere questi importanti documenti e di riprodurli, in modo da archiviare le immagini ottenute e creare uno spazio online ad accesso aperto. Molto presto, quindi, potrebbero diventare visibili anche per noi.