Londra, l’ombelico del mondo

Intervista all'attore Enrico Silvestrin

Tre anni, intensissimi, vissuti nella capitale inglese. Una città che ama e considera il vero centro culturale del pianeta. È un tipo metropolitano Enrico Silvestrin, eclettico, un po’ come la sua carriera finora. Televisione (la fiction che conta e la buona musica), cinema e un sacco di interessi. È stato da poco alle Maldive. Ma se dovesse scappare da qualche parte…

Che cosa ha di così speciale Londra?
Non saprei da dove cominciare. È una città multiforme al servizio di chi ci abita. Riesce a soddisfare chiunque e a offrire tutto quello che serve. Una metropoli da vivere a tutte le ore del giorno e della notte. Ti appaga, ti dà soddisfazione, ti gratifica.

Che cosa offre che non trovi altrove?
Tutto: puoi sentire la musica che vuoi, vestirti come ti pare senza che nessuno ti chieda il perché, andare da una parte all’altra della città con i mezzi pubblici, respirare le nuove tendenze.

Non ha difetti?
Solo il clima, ma considerato tutto quello che ti ho detto ci si può passare sopra.

L’ultimo viaggio che hai fatto?
Sono stato da pochissimo alle Maldive.

Lavoro o vacanza?
Dici che c’è qualcuno che va lì per lavorare?

Certo che sì. Ci hanno girato anche un cinepanettone. Non ti riguarda immagino…
Direi di no. È stata una bellissima occasione per riposarmi.

Ti è mai capitato di pensare “mollo tutto e vado…”
Ci ho pensato, come tutti, ma alla fine non so se abbandonerei la città. Credo sceglierei tra Londra o a New York. Magari l’Australia ora che ci penso meglio o il Giappone.

Dove sei già stato qualche anno fa
Sì, e mi ha colpito moltissimo. È un posto incredibile che bisogna vedere con i propri occhi per conoscerlo davvero. Me lo aspettavo diverso, perché alla fine conoscevo solo quello che vien fuori dai film.

Sei per l’on the road – Maldive a parte – o vai sul comodo?
Dipende dal tipo di viaggio. Se parto per pochi giorni preferisco prenotare tutto e stare sereno. Niente di particolarmente lussuoso, direi tranquillo.