Viaggi di fine anno tra disdette e voglia di una pausa

La situazione per il comparto turistico italiano si presenta piuttosto drammatica: un'analisi sulla situazione viaggi per Capodanno tra disdette e mini-vacanze

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Redazione

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Il dilagare dei contagi dovuti principalmente alla variante Omicron infligge un ulteriore colpo al comparto turistico. Tutti speravamo che il consolidamento della campagna vaccinale avrebbe migliorato la situazione. Sfortunatamente non è stato così.

Questi giorni a ridosso del Capodanno – che tradizionalmente sono strategici per il turismo – tra positivi, quarantene e impauriti stanno registrando numerose disdette, ma allo stesso tempo anche voglia di prendersi una pausa.

Il 2021 si chiude con dati disastrosi per il turismo

Confcommercio ha effettuato un’analisi in collaborazione con SWG, sulla base di dati Istat e Bankitalia, secondo cui il 2021 si chiuderà con numeri disastrosi per quanto concerne il turismo. In particolare, mancano almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze rispetto al 2019 e 13 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero. Numeri che fanno paura soprattutto se si pensa che sono legati alle sole vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania.

Ma non solo, rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dai nostri concittadini appena pochi mesi fa, 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina, oltre ai 7 milioni di viaggi che restano in sospeso.

La situazione per gli alberghi italiani

Non va certo meglio la situazione per gli alberghi sparsi nel nostro territorio. Il 2021 si chiude con un passivo peggiore persino del 2020. Sulla base dei dati dell’osservatorio Confindustria Alberghi, quest’anno il tasso di occupazione camere ha fatto registrare il -48,6%, con punte nelle città d’arte, che toccano -58% a Roma e -56,1% a Firenze e con Venezia e Napoli rispettivamente -57% e -43%.

Non è di certo più rosea la situazione sul fronte dei ricavi, dove la perdita media arriva al -55% con le città d’arte che si attestano al -65%. Pesa, ovviamente, l’assenza del turismo internazionale. Infatti, in questo 2021 gli arrivi degli stranieri si fermeranno a un totale 36 milioni.

Un dato che dimostra che rispetto al 2019 mancano oltre 60 milioni di viaggiatori internazionali con una conseguente perdita di 25 miliardi di euro di spese turistiche.

Numeri in linea purtroppo con le rilevazioni Istat che nel solo periodo gennaio-settembre ha registrato una flessione sul fatturato ricettivo del 36%. Stessa situazione riportata da Banca d’Italia che rilevava l’assenza del 63% dei turisti internazionali, ed un crollo della spesa turistica degli stranieri di ben oltre il 55%.

Agriturismi, disdette oltre il 40 per cento

Notizie poco positive anche per quanto riguarda gli agriturismi. La ricettività del mondo agricolo, infatti, conta oltre il 40% delle disdette tra Natale e l’Epifania, una perdita, in media, di circa 25 mila euro in 10 giorni e un Capodanno a picco da recuperare, forse, puntando sulla consegna a domicilio.

Un quadro della situazione tracciato da Cia-Agricoltori Italiani che insieme a Turismo Verde, sua associazione agrituristica, teme una ripartenza lontana e sempre più in salita. Del resto, dati oggettivi e timori hanno spinto famiglie, coppie e comitive di amici a rivedere i programmi per le feste.

Senza dimenticare i tanti rientri imprevisti causa contagi, lunghe file per i tamponi e cambi di meta, ma anche arrivi dall’estero annullati. Condizioni che hanno finito non solo per incidere pesantemente sui pernottamenti, ma anche su pranzi e cene fuori casa.

La crisi del turismo organizzato

Decisamente preoccupante è la situazione anche per quanto concerne il comparto del turismo organizzato. Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet, Fto e Maavi, infatti, si sono rivolte al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere interventi urgentissimi.

Nel 2019 il nostro settore  generava un volume d’affari di circa 13,3 miliardi di euro. Nel 2020 ha registrato una perdita pari a circa il 70% del fatturato, mentre si stima che la chiusura dell’anno in corso condurrà ad una perdita di oltre l’80% del fatturato. In assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40 mila posti di lavoro“.

10 milioni di italiani a rischio vacanza, chi paga il prezzo più alto

L’attuale situazione mette a rischio le vacanze di 10 milioni di italiani, per una spesa di 4,1 miliardi solo per i turisti nazionali, dei quali quasi 1/3 destinato al cibo, tra souvenir e pranzi e cenoni in ristoranti e agriturismi.

A stimare quanto detto è Coldiretti e a pagare il prezzo più salato sono le strutture impegnate nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir con la cancellazione di molti eventi legati al Natale e Capodanno nelle località turistiche, a partire dalle tradizionali feste in piazza.

Tiene la montagna

Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi, sostiene che la situazione del turismo è in netto peggioramento e non solo nelle città d’arte. Quello dei viaggi è il settore che soffre di più.

Tuttavia, la montagna “sta performando meglio, anche se abbiamo anche lì cancellazioni, ma finita la Befana negli alberghi avranno l’eco… Poi sarebbero dovuti cominciare i long week end sulla neve di inglesi, francesi, tedeschi, svizzeri ma non verranno. Per le settimane bianche è ancora tutto sospeso e incerto, ormai si ragiona di 7 giorni in 7 giorni“.

C’è ancora la voglia di prendersi una pausa

Per molti italiani, tuttavia, non è la variante Omicron a fermare le voglia di partire per prendersi una pausa e per festeggiare la fine dell’anno lontano da casa. Secondo un recente sondaggio di Parclick, la principale società di prenotazione di parcheggi online in Europa, il 33,9% degli italiani ha intenzione di fare un viaggio per Capodanno.

I viaggi in Italia, in famiglia e in auto sono le opzioni preferite. La maggioranza sceglie di soggiornare in una casa privata. Nel dettaglio, è emerso che la maggior parte degli italiani (58,3%) non ha intenzione di andare da nessuna parte, poco più di uno su tre sta pensando di godersi qualche giorno di vacanza, mentre il 7,8% sta aspettando l’ultimo minuto per decidere cosa fare.

C’è da dire, però, che quasi la metà (45,8%) delle persone che hanno in programma di partire ha deciso di annullare il viaggio qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare nei prossimi giorni, mentre il 37,5% ha dichiarato di partire comunque, qualunque cosa accada.

Le destinazioni nazionali sembrano essere le preferite da quasi otto intervistati su dieci (91,7%), che le scelgono davanti alle mete internazionali (8,3%). Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, l’auto privata è la prima scelta (83,3%), seguita da aereo (6,2%), pullman (4,2%), treno (3,4%) e barca (0,7%).

Le case dei parenti sembrano essere l’alloggio preferito dalla maggioranza (56,2%), davanti agli alberghi (18,8%). Le altre opzioni scelte sono gli appartamenti in affitto (16,7%) e gli agriturismi (6,8%). Solo l’1,5% prevede di andare in campeggio.

Per quanto riguarda la durata del viaggio, il 56,2% ha risposto che prevede di partire per un massimo di 5 giorni. Il viaggio in famiglia è l’opzione scelta dalla metà degli intervistati (52,1%), davanti a quello con gli amici (22,9%), in coppia (16,7%) o da soli (8,3%). La seguente è la classifica delle regioni italiane più gettonate per coloro che, durante questo Capodanno, hanno deciso di prendersi una pausa e concedersi una mini-vacanza:

  1. Trentino-Alto Adige;
  2. Campania;
  3. Toscana;
  4. Liguria;
  5. Puglia;
  6. Umbria;
  7. Veneto;
  8. Lazio;
  9. Sicilia;
  10. Lombardia;
  11. Calabria;
  12. Emilia-Romagna;
  13. Friuli-Venezia Giulia;
  14. Piemonte;
  15. Molise;
  16. Sardegna;
  17. Abruzzo;
  18. Basilicata;
  19. Marche;
  20. Valle d’Aosta.