Super Green Pass al via, cosa cambia per i viaggi

A partire dal 6 dicembre, e per il momento fino al 31 marzo 2022, entra in vigore il Super Green Pass: cos'è e cosa cambia per gli spostamenti in Italia e per i viaggi all'estero

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

A partire dal 6 dicembre entra in vigore il Super Green Pass, ossia la certificazione verde ottenuta tramite vaccino e/o guarigione da Covid-19. Una conseguenza del decreto varato il 24 novembre e valido, per il momento, fino al 31 marzo 2022. Ma cosa cambia per i viaggi e per gli spostamenti?

Cosa cambia per gli spostamenti in Italia

Per capire meglio cosa cambia per gli spostamenti in Italia a partire dal 6 dicembre è necessario fare una distinzione tra Super Green Pass e Green Pass Base. Il Super è la carta verde ottenuta con vaccinazione o guarigione, mentre il Base è il certificato ricevuto in seguito all’effettuazione di un tampone molecolare o antigenico con risultato negativo.

Ciò vuol dire che chi ha un Green Pass per vaccinazione e/o guarigione non deve scaricare una nuova certificazione poiché già possiede il Super. Sarà l’App VerificaC19 a riconoscerne la validità.

A cosa serve il Super Green Pass

Da lunedì 6 dicembre il Super Green Pass è obbligatorio per accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristoranti al chiuso, feste, discoteche e cerimonie pubbliche anche in zona bianca.

  • in zona gialla, dove torna indispensabile la mascherina all’aperto, serve il Super Green Pass per entrare nelle stesse attività suddette più palestre e piscine. Sostanzialmente, non c’è nessuna limitazione – neanche transitoria – per chi ha già avuto il Covid da meno di 6 mesi o si è sottoposto a vaccinazione;
  • in zona arancione le ulteriori restrizioni previste sono in vigore esclusivamente per i non vaccinati: divieto di uscire dal comune di residenza, se non per motivi di lavoro, necessità e urgenza. Nelle attività – che rimangono aperte con limitazioni di capienza – possono accedere i soli detentori del Super Green Pass. Infatti, per quanto riguarda i ristoranti, per esempio, il certificato base è ammesso unicamente per l’asporto. Nemmeno, quindi, per mangiare all’aperto. In poche parole, chi ha aderito alla campagna vaccinale, anche senza la terza dose, o è guarito dal Covid può fare ingresso in tutti i locali e servizi e può spostarsi liberamente nel territorio nazionale;
  • in zona rossa le restrizioni previste dal precedente decreto sono obbligatorie per tutti: divieto di spostamento, anche nel proprio comune, ristoranti e bar chiusi, didattica a distanza e discoteche con le saracinesche abbassate.

Necessaria l’esibizione del pass Covid – in caso di qualsiasi colore – per utilizzare i mezzi pubblici, regionali e non. Le limitazioni non valgono per i minori di 12 anni e gli esenti al vaccino, ad eccezione delle persone che si trovano nelle regioni in rosso.

Green Pass Base per gli spostamenti

I possessori del Green Pass Base, quindi quello ottenuto tramite tampone, dal 6 dicembre possono continuare a spostarsi. Da norma, tuttavia, diventa obbligatorio sottoporsi al test per il Covid non solo per i mezzi a lunga percorrenza, ma anche per i mezzi di trasporto regionali e interregionali, compresi autobus e metropolitane.

Inoltre, in caso di zona arancione il Green Pass Base non è valido per gli spostamenti al di fuori del comune di residenza, tranne che per i casi con motivazioni considerate “urgenti”.

Anche gli studenti dai 12 anni in su, nonostante non abbiano l’obbligo del tampone per frequentare le scuole, devono avere almeno il Green Pass Base per salire sui mezzi pubblici.

Green Pass e impianti da sci

Fa eccezione il caso degli impianti di risalita sulle piste da sci: in zona bianca e gialla basta il Green Pass semplice, in zona arancione serve obbligatoriamente il Super Green Pass (per un approfondimento sulle regole per sciare vi rimandiamo a questo articolo).

Soggiornare negli alberghi, le regole

Per entrare negli alberghi, anche in zona bianca, serve esibire un Green Pass Base valido. In caso di una villeggiatura che vada oltre le scadenze del tampone, gli ospiti non vaccinati devono ripetere il test durante la loro permanenza.

Inoltre, soltanto per i clienti della struttura è consentito l’accesso a ristoranti, piscine, palestre e centri benessere, anche se possessori del solo Green Pass Base. In sostanza, i non vaccinati con tampone negativo possono mangiare nell’hotel (al chiuso) in cui soggiornano. Regole valide anche in zona bianca e per ogni tipo di struttura ricettiva.

Musei, cinema e teatri

Le nuove norme sul contenimento del contagio pandemico sono molto chiare per i luoghi della cultura e prevedono che nei musei, archivi e biblioteche, in zona bianca e in zona gialla, non è necessario il Super Green Pass.

Diverso il caso dei cinema, teatri e sale da concerto, dove l’ingresso è possibile solo con il Super Green Pass a prescindere dal colore della regione.

Quanto dura il Super Green Pass

Come abbiamo specificato, il Super Green Pass è quello posseduto dalla persone vaccinate o/e guarite dal Covid. In questi casi – e a partire dal 15 dicembre – la validità è ridotta a 9 mesi dall’ultima dose di vaccino ricevuta, e a 6 mesi nell’eventualità della sola guarigione.

Questo vuol dire che alla scadenza della certificazione – ma è consigliato farlo anche prima – è necessario sottoporsi alla terza dose di vaccino, o alla prima in caso di recupero dal virus,  per continuare a usufruire della certificazione verde.

Per quanto riguarda il Green Pass Base, invece, la validità è di 72 ore se il test effettuato è molecolare, e 48 se antigenico.

Super Green Pass e viaggi all’estero: cosa succede

La situazione in Europa e nel mondo a causa della nuova variante del Covid non è, sfortunatamente, delle migliori. Molti, infatti, sono i Paesi che stanno correndo ai ripari aumentando le restrizioni interne ai confini e cambiando le regole d’ingresso nel proprio territorio. A tal proposito avevamo scritto per voi una piccola guida da tenere in considerazione per le vacanze di Natale.

Vi ricordiamo, comunque, che le norme per gli spostamenti sono in continuo mutamento. Per questo motivo, prima di organizzare un viaggio all’estero, è sempre bene visionare eventuali cambiamenti nei siti istituzionali dei Paesi di destinazione e sulla pagina web del Ministero degli Affari Esteri ViaggiareSicuri. In alternativa, potreste affidare l’organizzazione del vostro viaggio ad agenzie o tour operator, con professionisti competenti in materia.

Vaccino obbligatorio per tutti in Europa

A causa della variante Omicron sempre più in circolazione, in Europa qualche Paese comincia ad aprirsi all’ipotesi di vaccinazione obbligatoria per tutti. Altre destinazioni, invece, si sono già portate avanti.

In Grecia, per esempio, è prevista una multa di 100 euro al mese per le persone con più di 60 anni che rifiutano di vaccinarsi contro il Covid-19. Una misura annunciata dal primo ministro, Kyriakos Mitsotakis, al fine di incentivare la popolazione a immunizzarsi contro il virus.

Linea ancora più dura quella dell’Austria che, dal primo febbraio 2022, rende obbligatorio il vaccino contro il Covid-19 per tutti. In Germania, il cancelliere entrante Olaf Scholz si è detto favorevole alla vaccinazione obbligatoria contro il Coronavirus e a un eventuale provvedimento che vieti ai non vaccinati l’accesso a tutti gli esercizi commerciali non essenziali.

L’Italia, in questo momento, sceglie una posizione di prudenza sulla questione, in quanto i rischi sanitari vanno bilanciati anche in termini di tenuta sociale. L’intenzione del presidente Mario Draghi è, perciò, quella di attendere gli effetti del Super Green Pass e delle altre norme anti Covid in vigore dal 6 dicembre.

Anche se, è giusto ricordare, nel nostro Paese è già previsto l’obbligo vaccinale per alcune categorie come i sanitari, i docenti e il personale amministrativo della scuola, i militari, le forze di polizia e il soccorso pubblico.

Tuttavia, come ha sempre ripetuto Draghi, il governo italiano è pronto in qualsiasi momento ad accodarsi alla scelta europea in caso di estrema necessità.