C’era una volta una bellissima prigione: diventerà un hotel

Nella primavera del 2026, la prigione di Nara inizierà un nuovo capitolo della sua storia, trasformandosi in un hotel di lusso dal fascino intrigante

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Sonia Surico

Web Content Writer

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

La vita, come il viaggiare, possiede una bellezza particolare: spesso non tutto è come sembra. Dietro le apparenze, si nascondono storie incredibili, cambiamenti impensabili e trasformazioni che sfidano l’immaginazione. Un esempio perfetto di questa meravigliosa imprevedibilità è la prigione di Nara, in Giappone.

Chiusa nel 2017, quest’antica struttura carceraria che una volta era un luogo di punizione, si prepara a diventare un accogliente rifugio per viaggiatori. Nella primavera del 2026, la prigione di Nara non sarà più un luogo da cui fuggire, ma una destinazione da esplorare. Infatti, sarà trasformata in un hotel di lusso che porterà con sé il fascino della sua storia e la promessa di un futuro nuovo ed emozionante. Sarà Hoshino Resorts a gestire questo progetto straordinario, infondendo nuova vita nelle vecchie mura e creando un’esperienza alberghiera mai vista prima.

Ed è proprio questo il fascino dei viaggi, la scoperta che dietro ogni angolo può nascondersi una sorpresa, che ogni luogo ha una storia da raccontare. E la prigione di Nara ne è una prova tangibile.

La prigione di Nara: una storia affascinante nel cuore del Giappone

Carcere di Nara
Fonte: iStock
Facciata del carcere di Nara, Giappone

Costruita nel 1908, grazie all’ingegno dell’architetto Keijiro Yamashita, la prigione di Nara emerge come uno dei Cinque Grandi Penitenziari di Meiji. Questo incredibile edificio, insieme a Chiba, Kanazawa, Nagasaki e Kagoshima, costituisce un importante patrimonio storico. Le sue mura, infatti, hanno racchiuso centinaia di vite e per molto tempo è stato un simbolo di giustizia e ordine nel cuore del Giappone.

Nel 1946, la prigione di Nara subì un cambiamento profondo e significativo. Rinominata carcere minorile, iniziò ad accogliere giovani criminali, trasformando completamente la sua missione. Non più solo un luogo di punizione, ma un luogo che metteva la riabilitazione al centro del processo di riforma. Questo cambiamento rifletteva un approccio progressista e umano alla giustizia penale, che considerava i giovani non solo come criminali, ma come individui con la possibilità di redenzione e di un futuro migliore.

Tuttavia, negli ultimi dieci anni, c’è stata una costante diminuzione della popolazione carceraria in Giappone, che ha portato alla chiusura della prigione di Nara nel 2017.

Un intricato capolavoro architettonico

Con i suoi giardini rigogliosi e i dettagli architettonici affascinanti, la prigione di Nara sembra più un luogo di bellezza che un luogo di reclusione. Si potrebbe quasi dimenticare la sua funzione originale, tanto è l’attenzione e la cura dedicate alla sua progettazione. Ma c’è una ragione per tutto questo. Quando la prigione fu costruita, durante l’era Meiji, il Giappone era un Paese appena uscito da un lungo periodo di isolamento forzato dall’Occidente. Questa struttura non rappresentava solo un luogo di detenzione, ma un simbolo di cambiamento, un ponte tra passato e futuro.

In ogni angolo, in ogni dettaglio, si può percepire l’eco di un tempo di transizione, un momento in cui il Giappone cercava di trovare un equilibrio tra tradizione e modernità. La prigione di Nara, con la sua bellezza inaspettata, è un promemoria tangibile di quel periodo storico, un monumento a un’epoca di cambiamento.

Oltre alla sua affascinante facciata, gli interni della prigione di Nara si distinguono per la loro funzionalità e semplicità. Cinque edifici si estendono dal centro come le dita di una mano tesa, un disegno studiato per permettere alle guardie di mantenere un controllo costante su ogni corridoio. Questa struttura, vista dall’alto, risulta quasi artistica nella sua geometria. Ma non lasciatevi ingannare dalla bellezza esterna: l’interno del carcere, infatti, è un luogo freddo e spoglio, progettato con un senso di utilitarismo che contrasta fortemente con l’eleganza della facciata.

Oggi, i corridoi risuonano di un silenzio pregnante. C’è un’attesa palpabile nell’aria, un senso di suspense, mentre ci chiediamo quanto di questo passato austero sia sopravvissuto alla prova del tempo. L’idea di trasformare la prigione in un accogliente alloggio turistico è un concetto affascinante.  Non vediamo l’ora di scoprire come queste stanze saranno rinnovate e riportate in vita. Un viaggio attraverso la storia e l’umanità.

Nara
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Nara, Giappone