Elvas, la città del Portogallo racchiusa in una stella

Casa della più estesa fortezza del Portogallo, Elvas ha una planimetria unica. E accoglie edifici straordinari, frutto di una storia travagliata

Può, una città, essere racchiusa in una stella? Se quella stella è fatta di possenti mura, la risposta è: sì, può. E il risultato – visto dall’alto – è spettacolare.

Stiamo parlando di Elvas, cittadina fortificata a difesa del confine con la Spagna, nella regione portoghese dell’Antejo, venuta di recente alla ribalta per la trasformazione in hotel dei suoi monasteri. È talmente spettacolare, e talmente significativo dal punto di vista storico, che il suo complesso sistema di fortificazioni è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Perché è così famosa, Elvas? Perché la sua cittadella antica, la Muralhas, del Portogallo è la fortezza più grande. La sua costruzione ebbe inizio nel XVII secolo, su indicazione dell’ingegnere militare francese Vauban. E le sue robuste mura grigie, perimetro d’un irregolare poligono a forma di stella, sono testimonianza della sua travagliata storia, dei combattimenti condotti per difendere l’autonomia nazionale. Ecco perché, Elvas, è tutto un susseguirsi di mura, di torri, di fossati, di bastioni e di porte che si aprono su quello che – oggi – è uno splendido centro storico.

Elvas, Portogallo

Due forti, posti su alture esterne all’abitato, sono il luogo giusto in cui cominciare una visita a a questa città tra il Portogallo e la Spagna: a est troviamo il Forte de Santa Luzia, a nord il Forte de Nossa Senhora da Graça, capolavoro dell’architettura militare europea del XVIII secolo progettato dal Conte di Lippe Friedrich Wilhelm Ernst Von Shaumburg-Lippe, chiamato in città per riorganizzare l’esercito portoghese e affrontare così l’invasione della Spagna, durante la Guerra di Restaurazione.

Un’altra spettacolare costruzione che disegna il paesaggio di Elvas è l’Aqueduto da Armoreira, costruito tra il 1498 e il 1622. Il progetto è di Francisco de Arruda, già autore della Torre Belém di Lisbona. E la sua lunghezza – che si estende per 7 chilometri – vede l’ordinato susseguirsi di 843 archi disposti su cinque livelli.

Acquedotto Elvas

Del resto, le cose da vedere ad Elvas non si contano. C’è l’Igreja de Nossa Senhora da Consolaçao, meravigliosa chiesa costruita laddove un tempo sorgeva una chiesa dei Templari a pianta circolare e che – con la sua pianta ottagonale – presenta oggi un interno molto decorato, col suo interno in azulejos giallo e blu e la cupola sorretta da colonne barocche. Oppure, l’antica cattedrale del XIII secolo Igreja de Nossa Senhora da Assunçao, coi suoi pinnacoli, le merlature, e i portali laterali finemente decorati.

Senza dimenticare il Castello di Elvas, costruito sulle rovine di vecchie strutture moresche e rinforzato – durante il periodo della Reconquista – con giri di mura, torri e porte. Si gode da qui, il panorama più bello sulla città e sui suoi dintorni, fatti di verde e d’ulivi.