Alta Badia: tutto pronto per il bosco commestibile

Estate 2021: in Alta Badia nascerà la Food Forest, la foresta commestibile ed ecosostenibile che offrirà i suoi frutti e proteggerà il pianeta

Si chiama food forest ed è una coltivazione multifunzionale con un sistema produttivo che, oltre a offrire alle persone i prodotti della natura, è in grado di catturare in maniera permanente il CO2. In Italia non è certo una novità, lo scorso anno, infatti, il capoluogo lombardo lanciava ufficialmente la Milano Food Forest per adottare gli alberi, raccogliere i frutti e diventare protagonisti di un progetto innovativo e sostenibile.

Sulla scia del progetto milanese, un altro bosco commestibile sta per nascere in Italia. Ci troviamo in Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, in un luogo che da sempre è impegnato concretamente nella tutela dell’ambiente come dimostrano i progetti ecosostenibili WOWnature Alta Badia ed Eco-Hiker Alta Badia.

Ed è a questi che oggi si aggiunge Food Forest in Alta Badia, una foresta commestibile, composta da alberi, piante, erbe medicinali e officinali, bacche e frutti di bosco. La sua apertura è prevista per l’estate 2021 andando ad ampliare l’offerta naturale e green di cui la località di fa orgogliosamente portavoce.

I lavori sono già iniziati all’interno del Bosco Masisti al Passo Campolongo, grazie anche alla collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova, che da un anno a questa parte è stato il protagonista di un processo di riforestazione dopo aver subito grossi danni a causa della tempesta Vaia. In questo bosco, visitabile nei mesi estivi, si è dunque creata un’ottima biodiversità ed è possibile trovare gustose sorprese, tra le quali mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, bacche di ginepro, sambuco e altre bacche e frutti tutti da scoprire.

All’interno della Food Forest in Alta Badia sarà possibile scegliere se addentrarsi in maniera autonoma alla scoperta delle meraviglie del bosco, oppure partecipare a escursioni organizzate.

Ovviamente non mancheranno dei pannelli informativi posti lungo i percorsi sulla biodiversità alpina che i visitatori incontreranno, ma non mancheranno neanche informazioni su come utilizzare erbe e frutti raccolti nei piatti della cucina ladina.

Ospiti, cittadini e imprese, inoltre, potranno diventare parte integrante del progetto prendendosi cura della Food Forest grazie all’adozione di un albero. In questo modo si sceglie di diventare parte del progetto e si contribuisce concretamente alla cura delle foreste esistenti.

Il bosco commestibile, infatti, è sistema produttivo che cattura in modo permanente CO2 e aumenta la biodiversità alpina, migliorando allo stesso tempo la fertilità del suolo.