Miramare è un elegante quartiere del comune di Trieste che prende il nome da un sontuoso castello che proprio qui è localizzato. Attorno ad esso si estende l’omonima riserva naturale marina che è davvero particolare e la cui bellezza, da qualsiasi angolo venga ammirata, non può che far innamorare chiunque.
Indice
La riserva marina di Miramare a Trieste
La meravigliosa riserva marina di Miramare a Trieste, oggi Area Marina Protetta, è stato il primo parco marino istituito in Italia nell’ormai lontano 1986. Si tratta di una zona di protezione integrale che è formata da roccia calcarea tipica del Carso, territorio di cui il promontorio di Miramare rappresenta una piccola estensione del litorale.
Gestita da WWF Italia su delega del Ministero dell’Ambiente, vanta microambienti specifici che si possono suddividere in quattro zone differenti:
- ambiente di marea;
- ambiente detritico e di scogliera;
- fondali sabbiosi e fangosi;
- dominio pelagico.
È perciò un angolo del nostro Paese che rappresenta a tutti gli effetti un affascinante concentrato di biodiversità di habitat e di specie particolari.
Per capire di cosa stiamo parlando, a disposizione del viaggiatore c’è il Museo Immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare (BioMa) che con i suoi due piani unisce uno spazio espositivo con un ampio laboratorio didattico pensato per i visitatori più piccoli.
Un luogo che riesce a far vivere un’esperienza immersiva negli ambienti che caratterizzano la costa, grazie a realistiche rappresentazioni e riproduzioni di numerose specie marine a grandezza naturale.
Ma senza ombra di dubbio il modo più indicato per conoscere a fondo la riserva marina di Miramare di Trieste è il seawatching: ogni anno, durante i mesi estivi, è possibile organizzare con lo staff del WWF delle immersioni nell’Area Marina Protetta in modo da osservare al meglio le centinaia di specie animali e vegetali che popolano queste limpide acque italiane.
Il Castello di Miramare
All’interno di questa spettacolare riserva svetta, in tutto il suo inquantificabile splendore, il Castello di Miramare. Affacciato sulle placide e cristalline acque del Mar Adriatico, si erge maestoso e circondato da un rigoglioso parco. La sua edificazione risale alla metà dell’Ottocento e per molti è in assoluto uno dei manieri più belli di tutto il nostro Paese.
Dal colore bianco-avorio, era la dimora dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe, e della sua sposa, Carlotta di Sassonia Coburgo-Gotha, principessa del Belgio, mentre oggigiorno è una sintesi perfetta tra natura e arte, grazie anche alla presenza del mare.
Al suo interno prede vita un museo che conta più di ventidue sale tra cui le stanze di Massimiliano d’Asbugo e consorte, le camere per gli ospiti con gli arredi originali risalenti alla metà del XIX secolo e la sala del trono recentemente restaurata.
Ma a livello generale quello che possiamo dire è che il piano terra presenta un carattere intimo e familiare, mentre il primo si contraddistingue per la sua tappezzeria di colore rosso con i simboli imperiali. All’esterno, invece, è possibile passeggiare su un balcone panoramico che permette di godere di una spettacolare vista su tutto il Golfo di Trieste.
La leggende del castello
Anche questo castello dai profili altamente romantici vanta alcune leggende che lo rendono ancora più interessante. Una di queste narra che lo spirito di Massimiliano d’Asburgo non abbia in realtà mai lasciato Trieste e che per questo il suo fantasma si aggiri ogni notte nel grande parco che abbraccia il maniero. Una storia che trova giustificazione nel fatto che l’arciduca non ne ha potuto godere in vita, ed ecco perché ancora oggi sentirebbe il bisogno di stare a contatto con le infinite specie di piante che si trovano qui e che sono state importate da ogni parte del mondo.
Una situazione che sembrerebbe abbastanza chiara per alcuni abitanti della città: ancora adesso cercano di evitare di aggirarsi quando è buio nei pressi di questa costruzione e, soprattutto, nessuno osa dormire una notte al suo interno per via di un’altra leggenda ben più nota.
La seconda leggenda è legata a una presunta maledizione lanciata da Carlotta di Sassonia Coburgo-Gotha. Stando alla tradizione, la principessa del Belgio voleva rivolgerla a tutte le teste coronate e ai capi militari sposati che in futuro vi avessero dimorato. E quanto pare i fatti accaduti nel corso del tempo danno credito a questo racconto: quasi tutti i personaggi illustri che hanno vissuto o soggiornato nel castello sembrano esser stati perseguitati da un terribile destino morendo prematuramente in tragiche circostanze e lontano dagli affetti familiari.
Per fare degli esempi, l’Arciduca d’Austria e Principe ereditario d’Austria, Ungheria e Boemia Rodolfo d’Asburgo-Lorena fu trovato morto suicida assieme alla giovane amante, la Baronessa Maria Vetsera. Stessa tragica fine per Giovanni Orth, cugino del Principe Rodolfo, che nel marzo del 1890 mentre era diretto in Cile, scomparve con la sua barca nei pressi di Capo Horn. Di lui, della moglie e di tutto l’equipaggio non si seppe più nulla e l’imbarcazione non fu mai ritrovata.
Il legame con la principessa Sissi
Certamente più nota a tutti è la principessa Sissi, il cui vero nome era Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach. La reale amava il Castello di Miramare così tanto che era solita alloggiarvi, ospitata dal cognato Massimiliano. Non a caso fu proprio la raffinata città di Trieste il luogo in cui Sissi vide per la prima volta le infinite bellezze del mare.
Tuttavia, anche la sua tragica sorte può essere ricondotta alla maledizione di Carlotta: l’Imperatrice d’Austria venne brutalmente assassinata sul Lago di Ginevra per mano di un anarchico. Una donna che era in cerca di pace e serenità, ma che purtroppo non ha mai trovato.
Il parco del Castello di Miramare
Oltre alle leggende, il Castello di Miramare è impreziosito da un parco che da solo vale il viaggio. Di circa 22 ettari, si caratterizza per la presenza di una vasta varietà di piante scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo.
È opera di Carl Junker e del giardiniere boemo Anton Jelinek, e ancora oggi permette di respirare un’atmosfera unica, intrisa di significati strettamente legati al rapporto fra uomo e natura. Tra la vegetazione vi sono anche alcuni edifici destinati ad assolvere diverse funzioni: piccole strutture che ospitavano il personale in servizio; il Castelletto, residenza saltuaria di Massimiliano e Carlotta durante l’edificazione del Castello di Miramare; le Serre per attività di sperimentazione in campo botanico; l’edificio adibito a Kaffeehaus e le Scuderie, oggi sede per esposizioni temporanee.
La riserva marina di Miramare, con il possente castello che si affaccia sulle acque dell’Adriatico e il suo rigoglioso parco, è un profondo e immenso capolavoro del nostro Paese.