“Stop alle quarantene”, il perché di questa nuova proposta

L'idea è quella di dire addio alla quarantena ed incentivare la diffusione di test rapidi

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Redazione

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Dalla scorsa primavera, il settore turistico ha vissuto un’incredibile flessione negativa, che secondo le previsioni potrebbe caratterizzare anche il prossimo anno. Le compagnie aeree e gli aeroporti chiedono dunque lo stop alla quarantena, per incentivare gli spostamenti internazionali. La proposta è legittimata da recenti studi, che dimostrano come la mobilità non sia responsabile dell’aumento di contagi.

L’EASA (l’Agenzia europea per la sicurezza aerea) e l’ECDC (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) hanno promulgato delle nuove linee guida, nelle quali si mette in evidenza come la quarantena sia una misura efficace solamente in situazioni eccezionali. Si tratta di uno strumento utile per quei Paese che hanno livelli di trasmissione del virus praticamente azzerati, per i quali i viaggiatori in ingresso rappresentano l’unica fonte di diffusione del contagio.

Nel resto dei casi – ed è ciò che corrisponde alla nostra situazione attuale – l’isolamento imposto ai turisti che entrano in un Paese estero non ha impatto significativo sulla sicurezza. Una dimostrazione arriva dallo studio condotto in Canada dal McMaster HealthLabs: il 99% dei passeggeri internazionali in arrivo è risultato negativo al test per il Coronavirus. È dunque davvero necessario continuare a prevedere l’obbligo di quarantena?

Questa misura di sicurezza mostra in effetti diversi svantaggi, il primo dei quali riguarda le sue conseguenze economiche. L’obbligo di sottoporsi all’isolamento ha disincentivato enormemente il turismo: non sono molti coloro che possono permettersi di trascorrere anche solamente una settimana in quarantena, prima di poter finalmente godersi la propria vacanza. Una soluzione potrebbe arrivare grazie al vaccino per il Covid-19, ma servirà ancora tempo per poter avere una copertura sufficiente a scongiurare ancora il diffondersi del virus.

Per il momento, compagnie aeree e aeroporti chiedono di abolire la quarantena per i passeggeri e propongono invece l’adozione di test rapidi. L’iniziativa è volta a incentivare la ripresa del traffico aereo, garantendo comunque un efficace strumento per la sicurezza dei turisti. Stando ai dati diffusi da Il Sole 24 Ore, sono già 102 gli aeroporti in tutta Europa che hanno introdotto tali test, praticati naturalmente dalle autorità sanitarie e aeronautiche competenti. Potrebbe rivelarsi questa la soluzione per rilanciare finalmente il turismo, sebbene una vera e propria ripresa per il settore richiederà molti mesi ancora.