Ryanair riparte verso Israele: la data e i nuovi voli

La compagnia aerea low cost ha deciso di riprendere le operazioni da/per Israele, dopo la recente chiusura dell'aeroporto Ben Gurion: ecco cosa sappiamo

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Giulia Sbaffi

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Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

È un timido accenno di riapertura verso un Paese che ospita luoghi meravigliosi, ma attualmente coinvolto in un pesante conflitto: Ryanair, dopo il recente passo indietro, ha deciso di riprendere le proprie operazioni da/per Israele, con alcuni nuovi collegamenti che verranno presto ripristinati. Si parla naturalmente dei voli che riguardano l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, che unisce la capitale israeliana ad una fitta rete di città in tutto il mondo. Scopriamo qualcosa in più.

Ryanair, la decisione su Israele

Il conflitto israelo-palestinese, scoppiato lo scorso autunno, ha messo in grande difficoltà il settore turistico. Molte compagnie aeree hanno infatti deciso di sospendere i propri voli da/per l’aeroporto internazionale Ben Gurion, che serve la capitale Tel Aviv. Tra queste, anche Ryanair: il vettore low cost irlandese ha interrotto le operazioni sin dal 7 ottobre 2023, data in cui è scoppiata la crisi di Gaza. Ora però la situazione potrebbe cambiare, anche se il clima internazionale è ancora abbastanza rovente. La compagnia aerea vuole riprendere i propri collegamenti con Israele, incentivata dalla decisione dello scalo di riaprire il Terminal 1.

Ryanair, dunque, ricomincerà a volare da/per Tel Aviv a partire da lunedì 3 giugno 2024: le prenotazioni sono già aperte sul sito ufficiale del vettore. “È una grande notizia che l’aeroporto Ben Gurion stia riaprendo il Terminal 1: ciò ha permesso a Ryanair di riprendere le operazioni su Tel Aviv da lunedì 3 giugno” – ha affermato un portavoce della compagnia, in una nota diramata proprio da Ryanair. Al momento, sono previsti 40 voli settimanali da/per Atene, Bari, Berlino, Budapest, Malta, Milano e Paphos (Cipro).

Le recenti vicissitudini dell’aeroporto Ben Gurion

La decisione di riprendere i collegamenti con Tel Aviv ha alle spalle una lunga storia piuttosto complessa. Lo scorso 7 ottobre, come abbiamo visto, l’inizio del conflitto aveva spinto molte compagnie aeree a sospendere i voli verso la capitale israeliana. Ai passeggeri diretti da/verso il Paese non è rimasta che pochissima scelta, grazie soprattutto ai vettori nazionali El Al, Arkia e Israir, che hanno continuato ad operare dall’aeroporto internazionale Ben Gurion accanto ad una manciata di altre compagnie straniere.

La situazione è leggermente migliorata lo scorso 8 gennaio 2024, quando Lufthansa (assieme alle compagnie da essa controllate) ha ripreso i suoi voli con 20 collegamenti settimanali. Una scelta importante, come ha spiegato il Globes: “È la quarta compagnia aerea al mondo e il secondo vettore più grande in Europa, comprendente Austrian e Swiss Airlines”. Il 1° febbraio anche Ryanair ha dato nuovamente il via alle operazioni presso il Ben Gurion. Tuttavia, l’aeroporto ha deciso di tenere aperto solamente il Terminal 3, quello destinato alle compagnie ad alto costo, rinunciando momentaneamente al Terminal 1, più economico.

Il vettore irlandese ha provato a tenere duro, ma le spese sono diventate insostenibili. Usufruire infatti del più caro Terminal 3 ha fatto sì che i costi per la compagnia siano aumentati, e con essi anche le tariffe proposte ai passeggeri. Il 27 febbraio, dunque, Ryanair ha interrotto nuovamente i voli da/per Tel Aviv – soprattutto dopo il rifiuto dell’aeroporto israeliano di applicare provvisoriamente i prezzi concordati per i passeggeri del Terminal 1. Ora che quest’ultimo ha però annunciato la riapertura, anche la compagnia low cost ha intenzione di riprendere i suoi voli.