Le 6 peggiori destinazioni da evitare a Pasqua

AirHelp ha individuato i 6 peggiori aeroporti dove arrivare, partire o fare scalo

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Redazione

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Il weekend di Pasqua è ormai alle porte e ben 11 milioni di italiani hanno deciso di trascorrerlo lontano da casa.

Per chi prenderà un aereo, però, il rischio di dovere affrontare un problema non è una rarità: nella Pasqua del 2016, infatti, soltanto in Europa, sono stati 300mila i passeggeri che hanno dovuto fare i conti con un volo cancellato o con un ritardo superiore alle 3 ore e che, di conseguenza, avrebbero diritto a circa 98 milioni di euro.

Il dato è stato diffuso da AirHelp, società che ha già aiutato oltre 2 milioni di passeggeri ad essere risarciti per i voli in ritardo o cancellato.

AirHelp, per l’occasione, analizzando quanto successo lo scorso anno, ha anche individuato i sei peggiori aeroporti dove arrivare, partire o semplicemente far scalo.

Eccoli:

  • Londra Heathrow: lo scalo londinese è il peggiore in assoluto con 21.898 passeggeri rimasti a terra in attesa del loro volo e oltre 8 milioni di euro di rimborsi dovuti ai viaggiatori per i disagi subiti;
  • Madrid Barajas: l’aeroporto della capitale spagnola tra i peggiori a causa dei 130 voli con più di tre ore di ritardo o cancellati per i quali i passeggeri avrebbero diritto a quasi 5 milioni di euro;
  • Parigi Charles de Gaulle: 13.312 passeggeri hanno visto le loro vacanze rovinate e con diritto a 4 milioni ed 815 mila euro;
  • Bruxelles National: 90 voli cancellati o con ritardo superiore alle 3 ore e 3 milioni e 200 mila euro di rimborsi dovuti ai passeggeri;
  • Amsterdam Schiphol: quasi 3 milioni di rimborsi dovuti ai passeggeri e 61 voli con problemi direttamente riconducibili alle compagnie aeree;
  • Francoforte Flughafen: Utilizzato in particolare come scalo per voli destinazioni intercontinentali, i suoi 66 voli in ritardo o cancellati hanno fatto perdere numerose coincidenze. 9.901 i passeggeri coinvolti e 4 e 126 mila euro di rimborsi dovuti a passeggeri.

Il responsabile di AirHelp, Lorenzo Asuni, commentando questi dati, ha affermato: “Sono ancora troppo pochi i viaggiatori che conoscono le leggi che li tutelano contro i disagi subiti negli ultimi 3 anni durante i voli. Solo l’1% degli aventi diritto reclama i soldi dei rimborsi, è ora di smettere di lamentarsi ed iniziare a farsi rispettare maggiormente come viaggiatori e cittadini”.