
Mentre in Italia il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera unanime all’estensione del Green Pass ai lavoratori a partire dal 15 ottobre fino al 31 dicembre (data di scadenza dello stato di emergenza), alcuni Paesi europei hanno deciso di sospenderlo e altri di estenderlo. Fermo restando che il Green Pass è fondamentale per viaggiare all’estero, cerchiamo di capire in quali Paesi viene utilizzato anche per ristoranti, spostamenti, eventi e altre attività.
In quali Paesi è obbligatorio il Green Pass
In Austria è obbligatorio mostrare il Green Pass ovunque, dai ristoranti, agli alberghi fino agli eventi. Stessa situazione anche a Cipro.
Misure più leggere per la Croazia dove gli eventi pubblici, i raduni e le cerimonie di ogni genere devono concludersi al più tardi entro la mezzanotte, a meno che non si tratti di un evento pubblico o di una riunione cui partecipano solo persone con Green Pass. Inoltre, le competizioni sportive possono essere organizzate in presenza di oltre 100 spettatori, se tutti gli spettatori (compreso il personale tecnico e organizzativo) presentino il certificato suddetto.
In Estonia, invece, tutte le persone (a partire dai 18 anni) devono presentare un certificato Covid-19 valido per le attività sportive, nelle saune, nelle terme, nei parchi acquatici e nelle piscine. Ma anche agli eventi pubblici, nei teatri e nelle sale cinematografiche, in occasione di concerti e conferenze, nei musei, nelle sale espositive e negli esercizi di ristorazione.
Linea dura anche in Francia, dove un certificato Covid-19 (Pass Sanitaire), compatibile con il formato EU Digital COVID Certificates (EUDCC), è necessario per accedere a tutti gli eventi culturali o ricreativi tenuti al chiuso o all'aperto, nonché per entrare nei musei, cinema, caffè, ristoranti, centri commerciali, ospedali, pensioni e per viaggiare a lunga distanza in aereo, in treno o in autobus.
In Germania il Green Pass serve per molte attività come visite a strutture al coperto, ristoranti, alberghi e alloggi turistici, eventi e attrazioni, attività sportive e strutture di cura personale come i parrucchieri. Green Pass obbligatorio anche in Irlanda per le attività di gruppo organizzate al coperto come lo sport, le arti e la cultura.
In Lettonia il Green Pass serve per partecipare agli eventi pubblici, mentre nei luoghi di culto i vaccinati, a differenza dei non vaccinati, non subiscono alcuna restrizione.
Il Lussemburgo, invece, ha istituito un sistema (su base volontaria) che permette a privati, imprese (ristoranti, bar, negozi, centri fitness) e locali pubblici di ospitare eventi riservati alle persone vaccinate, guarite dal Covid-19 o che presentino un test negativo.
È obbligatorio presentare il Green Pass nei ristoranti, negli alberghi e nei luoghi di culto anche in , Grecia e Slovacchia.
In Slovenia, invece, il Green Pass è obbligatorio per qualsiasi attività, mentre in Svizzera il 13 settembre è entrata in vigore l’estensione dell’obbligo del Green Pass dai 16 anni. Il certificato vaccinale è indispensabile nei luoghi chiusi (bar e ristoranti, compresi quelli degli alberghi), nelle strutture sportive e per gli eventi e spettacoli.
Dove non è obbligatorio il Green Pass
In Gran Bretagna il Governo, dopo aver annunciato l’introduzione dell’obbligo del certificato entro fine settembre, ha fatto marcia indietro sull'utilizzo del Green Pass. Non la Scozia, però, che dal 1 ottobre adotterà il Green Pass per la vita notturna e la partecipazione a eventi e spettacoli.
Sulla stessa scia la Danimarca dove non è più necessario mostrare il Green Pass poiché la campagna vaccinale sta procedendo bene, dal momento che oltre l’80% dei danesi sopra i 12 anni risulta immunizzato.
Meno restrizioni anche in Svezia che entro il 29 settembre abolirà gran parte delle norme anti-Covid. Resta tuttavia, obbligatoria la Certificazione Digitale Covid UE per chiunque arrivi dall’estero. Il Green Pass è dunque richiesto nel Paese solo per i viaggi. Identico provvedimento del Belgio: Green Pass per chi arriva nel Paese, ma niente obbligatorietà per i residenti.
Anche la Spagna dice no al Green Pass. Bastano le mascherine quando si è al chiuso. Viene però lasciata libertà alle singole regioni di richiedere o meno il Green Pass in bar, ristoranti e locali notturni.
Dopo un lungo periodo in cui il Green Pass è stato obbligatorio per ristoranti e alberghi, anche il Portogallo ha revocato le restrizioni Covid. Dal primo ottobre, infatti, non è più fondamentale presentare nelle diverse attività del Paese la Certificazione Verde. Un risultato che arriva dopo una grande opera compiuta dal Portogallo nelle vaccinazioni: con l'84% della popolazione vaccinata con doppia dose, oggi il Portogallo è il Paese con più inoculati al mondo.
Le novità sui viaggi (in Italia e all'estero) del nuovo Decreto
Non ci sono moltissime novità per quanto riguarda i viaggi in questo nuovo Decreto. Tuttavia, il Governo ha accolto la richiesta degli enti locali sulla durata di validità dei tamponi che sarà di 72 ore per i test molecolari e 48 per quelli antigenici rapidi.
Inoltre, la ministra per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini ha affermato che "è giusto che ci sia un prezzo calmierato per i tamponi, per andare incontro alle famiglie e agli italiani". In sostanza, i costi dovrebbero essere di 8 euro per i minorenni e 15 per i maggiorenni (sempre per i tamponi rapidi). I prezzi dovrebbero restare in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Gli unici che potranno sottoporsi gratuitamente ai test di screening per il Covid saranno le persone che sono in possesso di certificato di esenzione per la vaccinazione anti-Covid per ragioni sanitarie.
Inoltre, il Decreto prevede che i guariti dal Covid non dovranno più aspettare 15 giorni dalla prima dose di vaccino per avere accesso al Green Pass, quindi potranno averlo subito dopo la somministrazione.
Ancora nessuna novità sull’aumento della capienza massima per eventi, cinema e teatri. Durante la cabina di regia che ha preceduto il Consiglio dei Ministri, sul punto si sarebbero scontrati il ministro della Cultura Dario Franceschini e quello alla Salute Roberto Speranza. Si deciderà nel mese di ottobre. Infatti, entro il 30 settembre 2021, il Comitato tecnico scientifico in vista “dell’adozione di successivi provvedimenti normativi e tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo del certificato Covid e dell’evoluzione della campagna vaccinale, esprime parere sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative“.
Per il resto tutte conferme: obbligo di Green Pass per accedere alla ristorazione per il consumo al tavolo, se al chiuso, anche se non è richiesto per i servizi di ristorazione all’interno di alberghi e di altre strutture ricettive, qualora tali servizi siano riservati esclusivamente ai clienti alloggiati.
Green Pass anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e mostre; piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento. La certificazione Covid serve anche per centri culturali e centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia. Ma anche per attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiosi e concorsi pubblici.
Così come rimangono invariate le regole sui trasporti: Green Pass obbligatorio sugli aerei, anche per voli interni, su navi e traghetti interregionali - a esclusione dello Stretto di Messina -, sui treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, sugli autobus che collegano più di due Regioni.