Addio al fai-da-te: come stanno cambiando i viaggi

Secondo un'indagine condotta dall’associazione delle agenzie viaggi molti italiani hanno intenzione di rivolgersi a un agente

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Se fino a prima della pandemia erano sempre più i viaggiatori che organizzavano le vacanze per conto proprio, i dubbi e le informazioni confuse su misure preventive, procedure, aperture e chiusure stanno creando il caos anche tra i più “smart” delle prenotazioni online.

Prima di cliccare sul tasto “Prenota” o “Acquista” di una compagnia aerea, di un hotel o di una compagnia di navigazione bisogna pensarci due volte. Il dubbio è prima di tutto. “Potrò partire?”. E poi: “Cosa dovrò fare?”. E ancora: “Sarà aperto?”. Purtroppo non si possono ancora fare troppi programmi a lungo termine – i Dpcm emanati dal nostro governo da un anno a questa parte non prevedono di poter andare all’estero – e questo è il vero problema che sta mettendo il mondo del turismo in ginocchio.

Eppure l’81% degli Italiani intende tornare a viaggiare appena possibile. Solo il 2% ha risposto che non lo farà, mentre il 17% è ancora incerto. È quanto emerge dai dati raccolti dall’Associazione italiana agenti di viaggio (Aiav) che sta cercando di prevedere gli scenari che si prospetteranno nei prossimi mesi.

Secondo l’indagine condotta dall’associazione emerge proprio il fatto che molti (ben il 41%) hanno intenzione di rivolgersi a un’agenzia viaggio per effettuare la prenotazione, un dato in assoluta controtendenza rispetto al passato, con solo il 34% delle persone che prenoterà autonomamente. Ancora incerto è il 25% degli intervistati.

Del resto, la confusione sulle informazioni che neppure il sito del nostro ministero degli Esteri, Viaggiaresicuri, è mai riuscito a chiarire del tutto ha portato gli italiani a non sapere davvero cosa fare. Le informazioni sulle misure preventive vengono aggiornate giornalmente, in base alla gravità della pandemia nei diversi Paesi, e di ciò non ha colpa nessuno ovviamente. Tuttavia, le informazioni vengono date in maniera sommaria e poco puntuale.

Inoltre, spesso gli utenti vengono rimandati ai siti governativi dei singoli Paesi verso i quali si vorrebbe viaggiare, ma neppure questi sono così chiari.

Ecco allora che torna alla ribalta la figura, per anni snobbata, dell’agente di viaggio che ha quindi il compito di reperire tutte le informazioni richieste da chi vuole viaggiare, senza che il cliente debba perdere giorni navigando sui siti Internet.

Se un tempo la prenotazione fai-da-te faceva risparmiare la commissione di agenzia, ora questa cifra da aggiungere al costo effettivo di un viaggio risulta essere la miglior spesa della vita.

Inoltre, la stessa confusione di informazioni riguardanti i futuri viaggi esteri, fanno sì che molti italiani stiano pensando, nel dubbio, di programmare la prima vacanza possibile in Italia, per non sbagliare (e non gettare denaro). Secondo l’indagine della Aiav ben il 58% degli intervistati ha ammesso che sceglierà una destinazione italiana, ritenuta più sicura e semplice da raggiungere, rispetto alle mete straniere. Il 20% non ha ancora le idee chiare e solo il 7% azzarda l’ipotesi di un viaggio in Grecia. Seguono i Caraibi e le Maldive, rispettivamente al 6% e 5%, mentre la Spagna, che normalmente era ai primi posti tra le preferenze degli Italiani, si attesta sul 4%, probabilmente a causa delle notizie che hanno coinvolto il Paese durante la pandemia.

Gli italiani non si fidano neppure di prenotare un aereo. In linea con la scelta delle destinazioni in Italia, il mezzo di trasporto utilizzato sarà infatti l’auto per il 53% degli intervistati, mentre solo il 20% si muoverà in aereo, il 7% in treno o in bus e il 20% utilizzerà altri mezzi o comunque non ha ancora deciso.

Molto probabilmente l’agente di viaggio tornerà utile anche per la prenotazione dell’alloggio per le vacanze. I classici hotel e i villaggi si confermano in vetta alle preferenze, con il 59% delle scelte, seguiti da agriturismi o bed & breakfast (11%) e da appartamenti (7%). Gli altri non hanno ancora deciso. Ma speriamo di vedere presto la luce in fondo al tunnel.