Siviglia è la città delle arance: il modo in cui si usano ti stupirà

La capitale della regione dell'Andalusia è il più grande aranceto del mondo. Così vengono utilizzate le arance di Siviglia

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle blogger

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Pubblicato: 27 Agosto 2024 14:15

Quell’inebriante profumo di zagara che avvolge e stordisce tutti i sensi, caratterizza in maniera univoca una delle città più belle del mondo, stiamo parlando di Siviglia. La capitale della regione dell’Andalusia, infatti, ospita oltre 40.000 alberi di arance che colorano di gioia strade, quartieri e ogni angolo della città.

Sì, Siviglia è la capitale delle arance e passeggiare per le sue strade restituisce la sensazione di essere all’interno di un gigantesco aranceto. Un primato che la città spagnola ha fatto suo da sempre, come è evidente la presenza degli aranci in ogni angolo della città e persino nel celebre e suggestivo Patio de los Naranjos.

La storia sulle origini degli aranci di Siviglia

Quella tra gli aranci e la città di Siviglia è una storia d’amore che affonda le sue radici in tempi lontani. La loro presenza risale infatti all’XI secolo, quando i marinai genovesi diffusero l’idea che il fiore d’arancio fosse collegato alla felicità: fu così che la popolazione, man mano, prese l’usanza di piantare questi splendidi alberi nei cortili e lungo le strade della città.

Furono gli arabi, poi, a proseguire la tradizione degli aranci e a darle impulso. Affascinati da questi alberi originari della Cina e dell’India, iniziarono infatti a coltivarli in tutto il territorio dell’Andalusia. Non solo per la loro bellezza, per le proprietà medicinali dei frutti e per la tradizione secondo la quale piantare un arancio era di buon auspicio: i musulmani che abitavano questa terra volevano rendere Siviglia la capitale mondiale della profumeria, poiché l’arancio viene utilizzato per la produzione di profumi e oli.

Infine, a dare ulteriore impulso alla coltivazione di così tanti aranci, furono i marinai scozzesi che qui passavano durante le loro campagne di esplorazione in Africa. Le arance di Siviglia erano per loro un toccasana, poiché essendo frutti molto ricchi di vitamina C aiutavano a combattere lo scorbuto. Inoltre, erano abituati a preparare ricche e golose marmellate.

Fu così che nelle case, nei giardini privati e in quelli pubblici, e in ogni spazio urbano e religioso della città, gli aranci si moltiplicarono, fino a caratterizzare ancora oggi lo splendido paesaggio di Siviglia.

Aranci nel centro di Siviglia
Fonte: iStock
Alberi di arancio tra i palazzi di Siviglia

Come vengono usate le arance di Siviglia

Le arance degli alberi che puntellano Siviglia vengono poi raccolte e utilizzate in tantissimi modi, ma mai mangiate direttamente perché il loro sapore è molto amaro. Queste vengono utilizzate però per la realizzazione di marmellate, composte, liquori caratteristici e, ancora, oli essenziali e profumati. Numerosi locali in città, inoltre, deliziano viaggiatori e cittadini con tapas e piatti elaborati proprio con le arance della città, ed è stata anche istituita la Giornata Gastronomica dell’Arancia di Siviglia.

Forse in pochi lo sanno, ma tutt’oggi le arance di Siviglia hanno un legame speciale con la casa reale britannica (pare che la Regina Elisabetta ne andasse molto ghiotta), che durante le esplorazioni africane del XX secolo scoprì le tante proprietà di questi agrumi profumati. Nel Regno Unito, infatti, viene tradizionalmente prodotta la marmellata di arance amare che vengono direttamente da Siviglia.

Arance e sostenibilità: a Siviglia è possibile

Eppure non è tutto, perché oltre agli usi culinari le arance vengono utilizzate anche per una causa nobile e sostenibile. Un progetto pilota della città della Spagna meridionale, infatti, prevede l’impiego del succo delle arance maturate per l’alimentazione di bus e case.

Basti pensare che solo in città sono censiti ben 47.776 alberi di arancia amara e la loro caduta e abbandono comporterebbe problemi di igiene. Ecco allora che tanti dei frutti che non vengono utilizzati per la produzione di marmellate, oli e altri articoli, vengono raccolte e impiegate per creare energia. Ma come? In parole semplici, utilizzando una tecnologia che sfrutta la fermentazione della biomassa, purificando il biometano generato grazie al lavoro dei batteri, per poi alimentare una piccola turbina.

Già dal 2020, con 35 tonnellate di arance e il loro succo, in media sono stati prodotti annualmente 1500 KW di energia elettrica per alimentare case e autobus della rete cittadina. In questo modo, quindi, uno dei beni più caratteristici e preziosi della città diventerà un’eco-risorsa e un importante esempio di sostenibilità.

Giralda, la Torre della Cattedrale di Siviglia, incorniciata dagli aranci
Fonte: iStock
Torre della Cattedrale di Siviglia incorniciata dagli aranci