Phuket, perla thailandese dalle spiagge bianche e acque turchesi

Un piccolo paradiso prediletto da migliaia di turisti di tutto il mondo

Un piccolo paradiso: ecco come si presenta Phuket. Situata a 867 chilometri a Sud di Bangkok, è l’isola più grande della Thailandia e meta prediletta di migliaia di turisti di tutto il mondo. E non è difficile capirne il perché. Collegata alla terra ferma da una strada rialzata, Phuket, la cui forma ricorda una perla, naturale gioiello del mare, si offre al turista con le sue distese di sabbia bianca, bagnate da trasparenti acque azzurre o turchesi. A fare da sfondo a questo paesaggio acquatico, il verde delle colline e dei boschetti di palme da cocco.

Grazie alle politche lungimiranti delle autorità, la strada che collega l’isola all’intero Paese non si è trasformata in un trampolino per la crescita della speculazione edilizia. La nuova tendenza è quella di lasciare spazio solo a iniziative che riescano a coniugare sviluppo turistico e rispetto per l’ambiente. Inomma, una vera manna per chi ci vive e chi ci vuole andare.

Sulla via delle principali rotte tra l’India e la Cina, l’isola si è sviluppata in origine grazie alla presenza dello stagno e della gomma. L’intenso traffico commerciale dell’epoca conferiva al luogo un sapore comopolita. Qui si incrociavano olandesi, francesi, portoghesi e inglesi, per fare affari. Ora l’aspetto internazionale di Phutek non è mutato, ma sono cambiati i protagonisti: non più importanti commercianti, ma visitatori provenienti da ogni parte del pianeta, sedotti dalla natura rigogliosa dell’isola, dal suo mare incantevole e dall’ospitalità dei suoi abitanti.

La varietà del paesaggio è la principale ricchezza del posto, che alterna promontori rocciosi a lunghe e ampie spiagge a mezzaluna, ma anche scogliere calcaree e colline ricoperte da foreste tropicali. A Phuket il fan del mare e della tintarella trova qui il luogo ideale. Non importa se sotto l’ombrellone e con tutti i confort che offrono attrezzatissime strutture turistiche, o in luoghi solitari e appartati. Se siete attratti dal fascinoso relax del ‘tutto servito’ oppure dall’ebbrezza dell’avventura alla Robinson Crusoe, il mare di Phuket è sempre lì a farsi ammirare, in tutte le sfumature dal blu al celeste più brillante.

Mai Khao è la spiaggia più lunga di tutta Phuket. Un luogo che deve avere qualcosa di speciale se anche enormi tartarughe vengono qui ogni anno a depositare le uova. Parte integrante del Parco nazionale di Serinat, la spiaggia di Nai Yang è tutta circondata da pini e rappresenta il posto ideale per assaporare indisturbati il dolce far niente o per simpatici pic-nic, tra un tuffo e l’altro. Chi vuole una nota esotica in mezzo all’azzuro del cielo e il blu del mare deve andare alla spiaggia di Rawai, un posto incantevole circondato da palme, nota anche per il villaggio degli “Zingari del mare“, dove vivono i sea gipsy, minoranza di pescatori originariamente nomadi discendenti dei Malesi.

Ma lasciamo sabbia e mare per avvicinarci a uno degli eventi più importanti di Phuket, che si svolge ogni anno durante i primi nove giorni del nono mese lunare (solitamente ottobre): il Festival vegetariano. In quel periodo, e per la durata di nove giorni, gli abitanti di Phuket di origine cinese passano a un regime vegano, un modo per purificarsi e attrarre la buona sorte. La manifestazione popolare presenta momenti di grande intensità e partecipazione, non solo per le processioni variopinte ma per gli incredibili atti di mortificazione a cui si sottopongono i devoti. Alcuni comportamenti sono davvero impressionanti e possono sconvolgere non poco la sensibilità occidentale. Tra questi la camminata sui carboni ardenti o l’impressionante processione durante la quale i partecipanti si trafiggono guance o altre parti del corpo con spilloni e oggetti vari. Il Festival richiama molti turisti attratti dalla sua spettacolarità.

La tradizione vuole che, per tutta la durata, si rispettino alcune regole: un’attenta igiene del corpo, solo abiti bianchi, eliminare la carne dall’alimentazione, astenersi dai rapporti sessuali e dal consumo di bevande alcoliche. A queste regole si aggiungono altri divieti: le persone colpite da un lutto e le donne incinte non possono partecipare a nessuna cerimonia. Le norme da rispettare valgono sia per i partecipanti del luogo sia per i turisti che assistono meravigliati alla manifestazione. Non siete abituati a tanto ascetismo? Guardate la situazione da un altro punto di vista: forse è il rimedio giusto dopo le tante notti brave trascorse a vivere la movida. Per addolcire questi giorni di purificazione manca solo una sessione di massaggi in qualche beauty farm. Phuket è anche questo.