Qualità della vita in Italia: la nuova classifica che cambia tutto

Una classifica praticamente quasi del tutto diversa rispetto allo scorso anno: ecco dove si vive meglio in Italia

È stata stilata la 24esima edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia realizzato da ItaliaOggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e con Cattolica assicurazioni. Uno studio, in sostanza, che ci svela dove si vive meglio nel nostro Paese.

Cosa ha preso in considerazione lo studio

L’analisi effettuata ha tenuto conto di più parametri come, per esempio, il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. Il tutto, ovviamente, per stabilire quale sia la città e la provincia migliore dove abitare nello Stivale. Da quanto è emerso, l’Italia si dimostra spaccata in due tra i territori che storicamente hanno ricevuto più finanziamenti e quelli che ancora oggi hanno bisogno di una particolare attenzione e un maggior sostegno.

In poche parole, c’è una frattura tra Centro-Nord, Sud e isole, a tal punto che nessuna provincia meridionale e insulare è nel gruppo delle prime 32 città dove la qualità della vita è migliore.

Le prime dieci posizioni

Il decimo posto di questa classifica è occupato da Modena, spettacolare capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna. La buona notizia è che dal 2019 a oggi la qualità della vita in questa città è migliorata.

Nono posto per Trieste, meraviglia del Friuli-Venezia Giulia, che in questo 2022 migliora alcuni indicatori come, per esempio, una una crescita elevata circa la dimensione degli affari e lavoro.

Ottavo posto ancora Friuli-Venezia Giulia ma questa volta con Pordenone. In particolare questa pittoresca città si è guadagnata la medaglia d’ora nella classifica relativa alla sicurezza e ai reati denunciati.

Di nuovo Emilia-Romagna ma con Parma che si trova al settimo posto, ma che purtroppo perde il primato ottenuto lo scorso anno a causa della perdita di terreno sul fronte ambiente, istruzione e sociale.

Sesta posizione per Siena, meraviglia della Toscana, che rispetto al 2021 ha fatto un balzo non indifferente: partiva dalla dodicesima posizione.

Poi al quinto troviamo Milano, in Lombardia, che resta stabile rispetto allo scorso anno, mentre al quarto ancora la Toscana con Firenze, che nel 2022 ha scalato ben due posizioni.

Medaglia di bronzo per Bologna, anch’essa una vera e propria meraviglia dell’Emilia-Romagna, che sale di un gradino rispetto al 2021.

Al secondo posto, invece, troviamo la fiabesca Bolzano in Trentino-Alto Adige che lo scorso anno aveva conquistato la terza posizione.

La città dove si vive meglio in Italia è Trento, sempre in Trentino-Alto Adige, che ha ottenuto quasi il massimo del punteggio sull’ambiente, reddito e ricchezza, istruzione, sicurezza sociale e molto altro ancora.

Il fondo della classica

Se il Nord-Est è la zona d’Italia dove in questo momento la qualità della vita è migliore, il Sud purtroppo non lo è. Secondo lo studio, infatti, nell’ultima posizione di questa classifica, ovvero alla 107, si piazza la città di Crotone, in Calabria.

Poco sopra il capoluogo del Sud Italia si piazzano Siracusa, passata alla 106 dalla 104 e quindi in discesa, e Caltanissetta che l’anno scorso occupava la posizione numero 101, In lieve risalita, ma comunque non di troppo, Napoli che quest’anno occupa il posto 104.

Le migliori e peggiori differenze con la classifica dello scorso anno

Tra le province del nostro Paese che hanno perso più posizioni, e dove di conseguenza è peggiorata la qualità della vita, c’è Torino che quest’anno si pazza alla 54esima posizione, perdendo 35 posti (era 19esima). Bene, invece, Como (+30, da 62esima a 32esima); Pesaro-Urbino (+26, 30esima da 56esima) e Rimini (+24, 37esima da 61esima).

La qualità della vita nel nostro Paese è quindi risultata buona o accettabile in 64 su 107 province italiane. Lo studio infine, ha evidenziato come le grandi aree urbane abbiano retto meglio alla pandemia che ha invece affossato ulteriormente diverse aree meridionali e insulari. Il dato positivo, tuttavia, è che in generale c’è stato un miglioramento rispetto al 2021.