Cosa fare se ci si contagia mentre si è all’estero

Quali sono le regole da seguire in caso di positività mentre si è in viaggio all'estero? Una guida con le norme dei Paesi più gettonati dagli italiani per le vacanze

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Quella del 2022, dopo un paio d’anni di limitazioni legate al Covid, doveva essere l’estate della ripresa. Certo, la situazione è decisamente migliorata, ma i continui scioperi con tanto di cancellazione dei voli, i prezzi quasi alle stelle e la nuova ondata del virus, non stanno certo rendendo la stagione tutta rosa e fiori.

Non è da escludere, infatti (e purtroppo), che si possa risultare positivi proprio mentre si è in viaggio all’estero. Cosa bisogna fare se dovesse capitare questa eventualità? Vediamo le regole nelle principali mete estive.

Positivo all’estero: le regole da seguire

C’è da fare una premessa molto importante: le regole di viaggio, che siano per l’ingresso, sul territorio nazionale e per la gestione dei positivi, variano di Paese in Paese.

È molto importante, quindi, informarsi con anticipo tramite i siti delle ambasciate e la pagina web della Farnesina ViaggiareSicuri selezionando la scheda dedicata al Paese che si intende visitare per essere costantemente aggiornati.

Positivo in Spagna: cosa fare

Una delle destinazioni che gli italiani amano esplorare durante le vacanze estive è la Spagna. Del resto natura, storia e spiagge paradisiache non mancano. Fortunatamente, da queste parti le regole Covid non sono affatto complicate. Innanzi tutto non ci sono particolari norme da seguire per farvi ingresso, in secondo luogo non c’è nessun obbligo nemmeno per quanto riguarda le mascherine che sono solo raccomandate sui mezzi di trasporto e nei casi di assembramento.

Tuttavia, il Paese non è esente dal Covid e per questo potrebbe capitare di risultare positivi proprio mentre sì è in questa terra. La buona notizia è che in Spagna, in assenza di febbre, ci si può spostare anche per tornare a casa. Ai positivi è solo raccomandato di evitare le interazioni sociali.

Ad ogni modo, è bene sapere che nonostante sussista un coordinamento del Governo centrale, le competenze in materia sanitaria sono delle Comunità Autonome (Regioni) che possono decidere di adottare misure restrittive della mobilità in entrata e uscita dalle Regioni e da specifici Comuni o quartieri.

Positivo in Grecia: cosa fare

Se la Spagna è una destinazione molto gettonata, la Grecia per molti italiani è quella dei sogni. In caso di vacanze nel Paese ellenico, sappiate che non è più richiesta la presentazione del Green Pass. Per quanto riguarda le mascherine, invece, è previsto l’obbligo di indossarle all’interno dei mezzi di trasporto pubblico urbani, inclusi i taxi. Non è invece necessario coprire naso e bocca a bordo degli aerei e negli altri mezzi di trasporto dove sono previsti i posti numerati.

In caso di positività mentre si è in vacanza da queste parti, è obbligatorio isolarsi a proprie spese presso una struttura privata per almeno 5 giorni, il cui conteggio inizia dal giorno successivo alla diagnosi di positività. Nell’eventualità in cui la febbre continui senza altri sintomi, è necessario prolungare il proprio periodo di isolamento fino alla negatività.

Positivo in Francia: cosa fare

Sarà per l’atmosfera elegante e per le numerose spiagge paradisiache, ma anche la Francia è una destinazione molto gettonata dagli italiani. Per entrarvi è ancora necessario presentare un Green Pass che attesti o il completamento vaccinale, o la guarigione dal virus o l’esito negativo di un test PCR effettuato meno di 72 ore prima della partenza, o antigenico svolto entro le 48 ore antecedenti il viaggio.

Inoltre, è ancora obbligatorio (per chi viaggia in aereo) compilare il modulo di localizzazione digitale: Passenger Locator Form. Buone notizie, invece, per quanto riguarda la mascherina: non c’è alcun obbligo ma solo una forte raccomandazione, anche se le regole variano di città in città.

Se invece si dovesse risultare positivi durante un viaggio in Francia, è obbligatorio mettersi in isolamento per almeno 7 giorni che potrebbero diventare 5 in caso di assenza di sintomi e con un test negativo. Se si dovrà allungare il soggiorno per rispettare i tempi di negativizzazione, le spese da sostenere saranno a carico del viaggiatore.

Positivo in Portogallo: cosa fare

Probabilmente una delle mete che gli italiani hanno più felicemente riscoperto negli ultimi anni: il Portogallo, un Paese che per farvi ingresso non richiede alcun Green Pass. Così come non è obbligatorio indossare i dispositivi di protezione.

In caso di positività, le Autorità locali fanno sapere che prima di recarsi presso un centro di salute è necessario chiamare il numero 808 24 24 24 (SNS24), dando informazioni sulle proprie condizioni e sui viaggi effettuati seguendo le indicazioni fornite telefonicamente. Tuttavia, è possibile uscire ma indossando esclusivamente la mascherina ed evitando in tutti i modi i contatti stretti.

Positivo in Islanda: cosa fare

Chi è in cerca di un’estate dalle temperature fresche e da trascorre in mezzo alla natura, tra le varie destinazioni sceglie il più delle volte l’Islanda. Le buone notizie sono che non è più necessario presentare il Green Pass per farvi ingresso e che è decaduto anche l’obbligo di indossare le mascherine.

Nell’eventualità in cui si risulti positivi in questa terra lontana, non è necessario mettersi in isolamento, anche se fortemente raccomandato. Tuttavia, la Autorità sanitarie locali invitano a sottoporsi alla quarantena per almeno 5 giorni, a indossare i dispositivi di protezione e a evitare qualsiasi contatto. In caso di necessità, si può chiamare il numero 1700, che diventa 00354 544-4113 se chiamato dai telefoni esteri (italiani compresi).

Positivo nel Regno Unito: cosa fare

Patria di molti italiani emigrati all’estero, ma anche amata meta di viaggio: il Regno Unito. In questo caso, per entrarvi non è più richiesto il Green Pass, ma è bene sapere che è necessario presentare un passaporto in corso di validità.

Come in Portogallo, anche in questo luogo i contagiati possono circolare liberamente indossando una mascherina ed evitando incontri con persone fragili per almeno i primi 5 giorni. È possibile, inoltre, salire su un aereo e rientrare nel proprio Paese.

Positivo negli Stati Uniti: cosa fare

Usciamo dai confini europei e andiamo verso destinazioni che vanno sempre di moda: gli Stati Uniti, dove possono entrare esclusivamente le persone completamente vaccinate.

In caso di positività oltreoceano, è necessario rispettare cinque giorni di isolamento che prevedono un soggiorno a proprie spese. Impossibile rientrare in Italia fino ad avvenuta guarigione. Va ricordato, inoltre, che l’assistenza sanitaria è a pagamento e perciò è sconsigliato partire senza un’assicurazione.

Le raccomandazioni della Farnesina

La Farnesina invita a pianificare i propri viaggi tenendo a mente che ci possa essere la possibilità di contagiarsi all’estero e di dover trascorrere, quindi, un periodo aggiuntivo nel Paese in cui si è arrivati. Consiglia, inoltre, di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19.