Stop al tampone per viaggiare negli Stati Uniti e le altre nuove regole

Anche gli USA, che sono una delle mete più amate dai turisti italiani, dicono finalmente addio al tampone all'ingresso. Resta obbligatoria la vaccinazione (e non solo)

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Redazione

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Questa estate del 2022 ci porta sempre di più verso la normalità. Ormai, infatti, la maggior parte dei Paesi del mondo ha fatto decadere qualsiasi restrizione legata al Covid (persino all’ingresso), compreso quest’ultimo luogo che da sempre è una delle destinazioni più amate dai turisti italiani: gli Stati Uniti.

Anche gli Stati Uniti dicono addio al tampone

Il Centro per il Controllo delle Malattie statunitense (CDC) ha annunciato che, dalle ore 00.01 del 12 giugno 2022, ora della Costa Est (06.01 del mattino in Italia), i viaggiatori diretti per via aerea negli Stati Uniti non devono più mostrare all’imbarco né un test Covid pre-partenza, né la documentazione comprovante la guarigione dal virus.

Rimane obbligatorio, tuttavia, possedere un documento che dimostri di aver ricevuto la vaccinazione completa contro il Covid-19. Ci sono delle eccezioni: tale certificato non è richiesto ai minori di 18 anni; ai viaggiatori che stanno partecipando a trial clinici Covid 19; a chi per ragioni o controindicazioni mediche non può essere vaccinato; coloro che hanno necessità di viaggiare per motivi di emergenza o umanitari (comprovati da una lettera del governo degli Stati Uniti in cui si afferma l’urgente necessità di viaggiare); coloro che viaggiano con visti non turistici da Paesi con tassi di vaccinazione inferiori al 10% (il CDC dovrà pubblicare la lista di tali Paesi).

I viaggiatori che rientrano nelle suddette eccezioni sono comunque tenuti a presentare un Covid test con esito negativo effettuato un giorno prima della partenza e a sottoporsi a un secondo tampone tra il terzo e quinto giorno dall’ingresso nel Paese, con l’obbligo di osservare una settimana di autoisolamento.

Ciò vuol dire che chi non è vaccinato per scelta propria, non può ancora entrare negli Stati Uniti. Inoltre, viene specificato che anche la decisione di rimuovere l’obbligatorietà del tampone potrà essere rimessa in discussione tra 90 giorni. Tra le altre cose, c’è da segnalare che i singoli Stati possono adottare misure di contenimento a livello locale, si raccomanda quindi di verificare direttamente sui portali delle Autorità locali competenti.

Chi può considerarsi completamente vaccinato?

Per fare ingresso negli Stati Uniti si è considerati completamente vaccinati:

  • 2 settimane (14 giorni) dopo la dose di vaccino Covid-19 a dose singola accettata;
  • 2 settimane (14 giorni) dopo la seconda dose di vaccino Covid-19 a 2 dosi;
  • 2 settimane (14 giorni) dopo aver ricevuto la serie completa di un vaccino Covid-19 attivo (non placebo) negli studi di Astrazeneca o Novavax Covid-19 con sede negli Stati Uniti;
  • 2 settimane (14 giorni) dopo aver ricevuto 2 dosi di qualsiasi combinazione “mix-and-match” di vaccini Covid-19 accettati somministrati a distanza di almeno 17 giorni.

I passeggeri sono tenuti a presentare prima dell’imbarco la documentazione di completamento vaccinale.

È aumentato il costo dell’ESTA per entrare negli Stati Uniti

Ve ne avevamo parlato già qualche tempo fa: è aumentato il costo dell’ESTA. Per chi non lo sapesse l’ESTA, Electronic System for Travel Authorizazion, è il documento elettronico che permette di far ingresso negli Stati Uniti senza dover necessariamente possedere un Visto.

In particolare, ad aumentare è stato l’inbound travel fee, ossia la tassa in entrata e il costo totale del visto elettronico che è passata da 14 a 21 dollari statunitensi.

Per ottenerlo basta compilare un modulo online con i propri dati anagrafici e altre informazioni personali. Fondamentale, inoltre, essere cittadini o residenti legali di un Paese che partecipa al Visa Waiver Program (Viaggio Senza Visto) degli Stati Uniti, tra cui anche l’Italia.

Il rilascio del documento avviene in massimo 72 ore e ha validità per una permanenza fino a 90 giorni consecutivi per una durata di due anni. Oltre a dover risiedere in un Paese del Visa Waiver Program e viaggiare per turismo o affari (non per altri motivi), per volare verso gli Stati Uniti è necessario essere in possesso del passaporto elettronico, aver acquistato il biglietto di ritorno e non essere già in possesso di un visto.

Visto il costo elevato della sanità locale, si consiglia vivamente di stipulare anche un’assicurazione di viaggio che paghi direttamente le spese mediche, tema complesso quando si tratta di averne bisogno negli Usa. Il costo per una settimana può variare dai 40 ai 60 euro.

Infine, è importante sapere che passaporto e ESTA sono obbligatori anche in caso solo di transito negli Stati Uniti, come uno scalo aereo in un aeroporto statunitense.

Cosa fare al rientro in Italia

Per il rientro in Italia, a partire dall’1 giugno 2022, non è più richiesto il Green Pass (né certificazione equivalente). Rimangono tuttavia, al momento fino al 15 giugno 2022, in vigore alcune misure di contenimento dovute al Covid-19, come l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in determinati contesti.

In particolare, fino al 15 giugno 2022, è obbligatorio indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 nei seguenti casi:

  • per l’accesso ai seguenti mezzi di trasporto e per il loro utilizzo;
  • aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone;
  • navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale;
  • treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
  • autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni e aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti;
  • autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente;
  • mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale;
  • mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado;
  • per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso.

Inoltre, è necessario indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. È comunque raccomandato indossare una mascherina in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, è bene sapere che, probabilmente, dal prossimo mercoledì non saranno più obbligatorie nei luoghi sopraelencati. L’Esecutivo guidato da Draghi è chiamato a decidere se mantenere comunque l’obbligo in alcune situazioni particolari, oppure se lasciare una forte raccomandazione.

In tutti i casi eventualmente previsti, è probabile che basti comunque la mascherina chirurgica, e non sia dunque necessaria la FFP2. Naturalmente noi di SiViaggia vi terremo informati su tutti i futuri sviluppi.