Scritto e diretto da Kenneth Branagh, il film semi-autobiografico “Belfast”, candidato a sette Oscar, è stato uno dei pochi film girati durante la pandemia. Motivo per cui non tutte le scene sono state ambientate in luoghi reali, tantomeno a Belfast.
Tuttavia, le immagini del film, girato in bianco e nero, in quanto ambientato tra gli Anni ’60 e ’70, quelli dei “troubles”, i conflitti etnico-nazionalisti scoppiati nell’Irlanda del Nord che hanno causato migliaia di morti, mostrano alcuni scorci molto famosi di Belfast che hanno cambiato radicalmente la città negli ultimi anni.
Il panorama di Belfast che viene mostrato all’inizio del film è un’immagine reale e attuale. Si vede in lontananza la città adagiata sulla foce del fiume Lagan, una posizione che l’ha sempre favorita nello sviluppo dell’industria cantieristica e che l’ha resa famosa (è la città del Titanic). La scena dall’alto delle colline è stata girata a Cave Hill (o Cavehill), una collina che prende il nome da una serie di grotte nei pressi delle colline che circondano Belfast e dove si trova un vecchio forte, McArt’s Fort. Da queste parti la chiamano anche “Napoleon’s Nose” perché una delle rocce ricorda il profilo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (anche se a Jonathan Swift ricordava la sagoma di un gigante dormiente a guardia della città, tanto da avere ispirato i suoi “Viaggi di Gulliver”).
Il Titanic Quarter
Tra le location più riconoscibili nel film c’è senza dubbio il quartiere del Titanic, con il museo Titanic Belfast che proprio nel 2022 celebra dieci anni di vita. È nei cantieri navali Harland and Wolff che si trovavano qui, nel Thompson Dry Dock, che fu costruito uno dei transatlantici più famosi del mondo (anche per la triste vicenda che ha vissuto) ed è intorno a quest’area che si è sviluppato tutto un quartiere che oggi è un’attrazione turistica. Le nove gallerie del museo raccontano nel dettaglio tutta la storia della nave e del suo viaggio inaugurale, dalla creazione al tragico naufragio.
A dominare la piazza del museo del Titanic c’è la grande scultura di bronzo “Titanica” di Rowan Gillespie, che si vede nella prima scena del film, che rappresenta una donna e che ricorda una polena che un tempo veniva posta sulla prua dei galeoni.
I murales di West Belfast
Un’altra location ben riconoscibile, specie per chi ha visitato Belfast, è quella dei murales, una delle maggiori attrazioni della città che ricordano al mondo il passato burrascoso e l’astio, mai placato, fra nazionalisti e lealisti. Realizzati sui muri che segnavano il territorio nel periodo dei “troubles”, erano la commemorazione di eventi storici, opinioni politiche, gruppi terroristici o personaggi di spicco nella lotta.
È nel Gaeltacht Quarter, a West Belfast, che si trova la maggiore concentrazione di murales. Diviso in due dai diversi orientamenti religiosi oltre che politici già in epoca vittoriana, questa zona di caseggiati operai vide l’esasperarsi delle tensioni a causa della Peace Line, creata nel 1970 per separare la parte lealista e protestante del quartiere intorno a Shankhill, da quella repubblicana e cattolica di Falls Road. Oggi, West Belfast rimane sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della città e, se in passato era considerata una zona a rischio, oggi è possibile visitarla in totale tranquillità.
I murales più famosi raffigurano la fenice che risorge, simbolo dell’Irlanda rinata dalle ceneri dell’insurrezione di Pasqua, oppure il volto di Bobby Sands, l’attivista politico morto in seguito allo sciopero della fame, e altri personaggi politici e mitologici irlandesi (si sa che in Irlanda la mitologia ha una grande importanza).
Le scene esterne
Inizialmente si era pensato di girare le scene in esterno di “Belfast” per le strade della città. Tuttavia, la Capitale dell’Irlanda del Nord è molto cambiata rispetto agli anni in cui è ambientato il film e non era semplice trovare le location adeguate. Ecco perché le strade di Belfast, quelle dove si svolgono i ”riots” sono state ricreate sulla pista dell’aeroporto inglese di Farnborough, a una sessantina di chilometri da Londra, dove ogni due anni viene organizzato un International Air Show. Anche la scena del cinema è stata girata in uno degli hangar e non in una vera sala cinematografica.
A Sud di Londra, invece, nei pressi dei Longcross Studios che si trovano nel Sussex, l’edificio dismesso di una scuola è stato impiegato per ambientarvi le scene girate nella scuola di Buddy, il bambino protagonista, interpretato dall’attore Jude Hill, appunto, ma anche quelle dell’ospedale e della chiesa.
La trama di “Belfast”
Buddy è un adolescente con una vita serena, una famiglia affettuosa e sta sperimentando le prime cotte. Il padre lavora in Inghilterra, mentre la madre, l’attrice Caitríona Balfe, protagonista della serie Tv “Outlander”, il fratello maggiore Will e i nonni paterni (la nonna è interpretata dall’attrice Judi Dench, la famosa “M” dei film di James Bond) vivono con lui a Belfast. Improvvisamente, nella sua città scoppiano i tumulti e la sua famiglia deve affrontare la situazione, incerta se attendere che il conflitto finisca o se lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita altrove.