Casamassima, la “città blu” di Puglia

È la versione italiana dei celebri villaggi di Chefchaouen, in Marocco, e di Jodhpur in India: cosa vedere e quando andare a Casamassima

Pubblicato: 12 Aprile 2025 12:00

Foto di Alfonsa Sabatino

Alfonsa Sabatino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Sogna fin da bambina di "viaggiare per lavoro", cercando di unire al viaggio la sua passione per la scrittura e la fotografia.

Lo sapevate che anche in Italia esiste una città blu tanto quanto quelle super instagrammate del Marocco e dell’India? Casamassima si trova nel cuore della Puglia, a pochi chilometri da Bari, e si distingue per un centro storico dalle sfumature inattese: un intrico di vicoli, corti e archi che conservano tracce di una caratteristica tinteggiatura azzurra, che le è valsa l’appellativo di “paese azzurro”.

Una definizione coniata dal pittore Vittorio Viviani, che la paragonò ai celebri villaggi blu di Chefchaouen in Marocco o Jodhpur in India. Sebbene oggi parte della colorazione sia sbiadita dal tempo, l’effetto cromatico continua a stupire chi attraversa per la prima volta le vie del borgo medievale.

Casamassima era storicamente un centro agricolo, circondato da masserie e uliveti. Oggi è diventata una meta di turismo lento e di prossimità, apprezzata da chi cerca luoghi autentici, lontani dalle rotte più battute.

Origini e leggende

Secondo la tradizione, fu Michele Vaaz, signore del feudo nel XVII secolo, a voler imbiancare le case con calce per scacciare la peste. A quella funzione disinfettante si aggiunse il colore azzurro, dedicato simbolicamente alla Madonna, come ringraziamento per la fine dell’epidemia.

Un’altra leggenda, più antica, fa risalire il nome del borgo a Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore, che vi avrebbe creato un accampamento durante le guerre puniche, da cui Casa di Massimo. Ma l’interpretazione più accreditata è quella etimologica: Casamassima come “casa grande” o “grande insediamento”.

Casamassima, Puglia
Fonte: iStock
Scorcio del centro azzurro di Casamassima

Cosa vedere a Casamassima

Il “Paese azzurro”, come viene chiamato il centro storico, affonda le radici nel Medioevo e si distingue per i suoi vicoli stretti, le corti silenziose e le antiche abitazioni in pietra. Un tempo tutte le case erano dipinte di azzurro, in seguito a un voto fatto da Michele Vazz, signore di Casamassima, nel XVII secolo, per scacciare la peste. Si dice che la calce azzurra avesse anche la funzione di disinfettare, ma soprattutto, il colore simboleggiava la devozione alla Madonna.

Per accedere al cuore del borgo, si attraversa la Porta dell’Orologio, costruita nel 1841, che si affaccia sulla piazza principale, da cui si diramano i vicoli che conducono alle principali attrazioni storiche.

Tra i monumenti più significativi, spicca la Chiesa Matrice di Santa Croce, eretta nel 1321, ma modificata nel corso dei secoli. Oltre alla sua imponente facciata, la chiesa custodisce alcune opere d’arte di grande valore, tra cui il Crocifisso dello scultore Adolfo Rollo e la Madonna delle Grazie, una scultura in pietra attribuita a Stefano da Putignano. Un altro edificio religioso importante è il Monastero di Santa Chiara, fondato nel 1573, che fu utilizzato come orfanotrofio e, successivamente, come convento delle Clarisse. La cappella di San Michele, realizzata nel 1658, è un altro luogo di culto di grande valore storico e artistico, con la sua statua del santo in legno dipinto risalente al XVII secolo.

Simbolo del potere feudale di Casamassima, il Palazzo Ducale, noto anche come il Castello, risale al XII secolo e conserva importanti elementi architettonici, come la torre normanna e il portale di stile spagnolo. Vicino al castello si trova l’Arco delle Ombre, un nome evocativo che rimanda a leggende locali. Si racconta che, nei periodi di scarsa illuminazione, coloro che attraversavano l’arco con un lume in mano sembravano creare l’illusione di fantasmi in movimento. Allontanandosi dal borgo, altre attrazioni degne di nota sono la Chiesa del Purgatorio, con il suo stile tardo barocco, e la Chiesa Santa Maria delle Grazie, che, pur essendo oggi sede di un ospedale, conserva al suo interno interessanti testimonianze storiche, come il sepolcreto dei Frati Osservanti e varie sepolture gentilizie.

Poco lontano dal centro abitato, un luogo di grande importanza storica è il Cimitero Polacco, uno dei tre presenti in Italia, dove riposano 431 soldati polacchi che morirono durante la battaglia di Montecassino. Questo cimitero rappresenta un simbolo di memoria e rispetto verso i caduti di quella cruenta battaglia. Infine, nella piazza Moro, spicca il Palazzo Municipale, un elegante edificio progettato dall’architetto Ascanio Amenduni, che oggi è stato trasformato in una casa-museo. Qui è possibile ammirare arredi pregiati e una ricca collezione di vasi apuli, che testimoniano la storia e la tradizione artigianale della regione.

Casamassima
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Il consiglio per visitare Casamassima è perdersi tra i vicoli

Un set per il cinema

I colori, l’architettura e l’atmosfera sospesa nel tempo hanno attirato anche il cinema. Negli anni Sessanta tra i vicoli del borgo venne girato Il segno di Zorro, mentre più di recente la fiction Pietro Mennea – La freccia del Sud ha scelto Casamassima come sfondo di alcune scene.

Cosa fare nella città blu

Casamassima offre una ricca varietà di eventi e manifestazioni che riflettono la tradizione e la cultura del paese. Ogni anno, la prima domenica di Quaresima, il paese si anima con la “Pentolaccia“, una tradizione che risale al passato. Le famiglie si riuniscono per riempire una pentola di terracotta con fichi secchi, taralli e ceci abbrustoliti. Una persona bendata, armata di un bastone, deve cercare di romperla, dando vita a una vera e propria festa popolare. Dal 1960, questo rito è diventato pubblico e arricchito da sfilate di carri allegorici.

Il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe, Casamassima celebra l’arrivo della bella stagione agricola con grandi fuochi propiziatori, un evento che segna l’inizio della primavera e le speranze per un buon raccolto. Un altro evento estivo di grande rilievo è la festa in onore della Madonna del Carmine, che si tiene l’ultima domenica di luglio. La piazza e il corso del paese si trasformano con luci e decorazioni, creando un’atmosfera festosa che culmina con la sagra del vino, un’opportunità per scoprire i sapori locali.

Ogni anno, il 10 agosto, Casamassima festeggia San Lorenzo con una messa all’alba, celebrata all’interno di una suggestiva badia campestre. La giornata continua con festeggiamenti civili che coinvolgono tutta la comunità.

Settembre è il mese di San Rocco, patrono del Borgo. La seconda domenica del mese, la statua del santo viene portata in processione, accompagnata da concerti bandistici, spettacoli di fuochi pirotecnici e bancarelle di prodotti tipici. La festa è una delle più attese, con i visitatori che giungono da tutta la regione per partecipare.

Un altro evento storico è il “Corteo storico Corrado IV di Svevia“, che si tiene la prima domenica di ottobre. La manifestazione rievoca il ritorno del Borgo alla famiglia Casamassima, con tantissimi figuranti in costumi d’epoca che sfilano per le vie del centro. I festeggiamenti sono accompagnati da spettacoli e banchetti nel borgo antico, creando un’atmosfera che riporta indietro nel tempo.

La festa di Santa Lucia, celebrata il 13 dicembre, è un altro momento di grande suggestione. I fedeli si riuniscono per una veglia notturna e, all’alba, si recano a piedi alla chiesa di Santa Maria del Soccorso, dove viene officiata la messa. La giornata culmina con una fiaccolata che coinvolge le scuole e la comunità intera, unendo tutti in un momento di spiritualità e tradizione. Inoltre, durante le festività natalizie, il borgo diventa la cornice di uno spettacolare presepe vivente, che ripropone la nascita di Gesù tra i vicoli e le case del centro storico, attirando ogni anno numerosi visitatori.

I sapori di Casamassima

La cucina di Casamassima è un viaggio nel viaggio, alla scoperta dei sapori della tradizione mediterranea, di ingredienti freschi e genuini. Tra i piatti più noti ci sono le orecchiette con cavoli, acciughe e mollica di pane fritto; i cavatelli con rape e acciughe, e quelli con ceci, conditi con sugo di pomodoro e formaggio. Le fave novelle e le cipolle, protagoniste della cucina casamassimese, vengono cucinate in diversi modi, spesso accompagnate da cicorie o arrostite nella cenere, condite con olio e sale. Nei giorni di festa, il ragù di carni miste e le braciole al sugo fanno da piatto forte, insieme al coniglio ripieno e alle focacce di patate. Piatti da accompagnare con vini pregiati, come il Primitivo, il Moscato, il Sangiovese e la Malvasia, che aggiungono un tocco di raffinatezza a ogni pasto.