Casamassima, il paese azzurro, una perla rara tutta italiana

È la versione italiana dei celebri villaggi di Chefchaouen, in Marocco, e di Jodhpur in India

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Casamassima è conosciuto anche come il “paese azzurro”, appellativo coniato dal pittore Vittorio Viviani per via delle abitazioni azzurre che caratterizzavano il centro del borgo.

Si trova in provincia di Bari ed è la versione italiana dei celebri villaggi di Chefchaouen, in Marocco, e di Jodhpur in India.

Il centro storico di Casamassima è un libro di storia a cielo aperto, grazie ai palazzi ottocenteschi, alle abbazie, alle masserie fortificate e al borgo antico che ha origini medievali.

Il “paese azzurro” è tutto uno snodarsi di viuzze e chiassi – vicoli stretti senza uscita- , di cortili ed edifici di pietra che un tempo erano colorati d’azzurro. Oggi il tempo ha scolorito parte della tinteggiatura, ma è ancora ben visibile.

Il colore degli edifici risale a molti secoli fa. Si dice che il Signore di Casamassima, Michele Vazz, nel XVII secolo fece un voto alla Madonna per scacciare la peste che aveva colpito il villaggio, facendo ricoprire con la calce tutti i caseggiati, un antico sistema che veniva usato per disinfettare, aggiungendo poi il colore azzurro in onore alla Madonna.

Ma non è l’unica storia legata questo originale paesino pugliese. Un’altra è riferita al nome del borgo. Secondo un’antica leggenda, infatti, Casamassima fu fondata da Fabio Massimo detto il Temporeggiatore che, durante le Guerre Puniche, creò un accampamento, “casa di Massimo”, da cui il nome. Molti storici tuttavia sostengono  che Casamassima abbia il significato di “casa più grande”.

Leggende a parte, il “paese azzurro” è diventato una grande attrazione turistica. Per entrare nel borgo antico bisogna attraversare la Porta dell’orologio, a cui si accede dalla piazza principale. All’interno sono tanti gli edifici storici di valore, come la Chiesa del Purgatorio, una delle più importanti del paese, insieme alla Chiesa madre.

Il monastero di Santa Chiara è il più imponente edificio del centro storico, fondato nel 1573. Costruito come orfanotrofio, nel corso degli anni ha subìto diverse modifiche passando da carcere a scuola a cine-teatro fino a diventare un’abitazione privata.

Il complesso delle Monacelle, al contrario, era nato come casa, ma venne trasformato in orfanotrofio, poi in Conservatorio musicale femminile, caserma di Carabinieri, albergo e scuola. Oggi ospita alcuni uffici comunali e una biblioteca. E infine c’è il castello, che in realtà era semplicemente un bellissimo palazzo nobiliare.

Il “paese azzurro” è piaciuto anche a molti registi, tanto che tra i suoi vicoli e i palazzi nobiliari sono stati girati diversi film, primo fra tutti negli Anni ’60 “Il segno di Zorro” fino alla fiction TV del 2015, “Pietro Mennea – La freccia del Sud”.