Le grandi mostre di giugno in Italia: fotografia, scultura e memoria

Le mostre di giugno in Italia celebrano arte, storia e contemporaneità, da Giacomelli a Dalí, passando per Canova, Mutu, Hawke e Watson

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

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Aggiornato: 10 Giugno 2025 15:26

Con l’arrivo dell’estate, il panorama culturale italiano si anima di iniziative espositive di altissimo livello. Giugno 2025 si preannuncia come un mese ricco di eventi imperdibili per gli appassionati d’arte e fotografia.

Da Milano a Roma, da Firenze alla Sardegna, passando per l’incantevole Montepulciano, musei e istituzioni culturali accolgono mostre che spaziano dalla fotografia d’autore alla scultura neoclassica, dall’arte contemporanea alla grande pittura del Settecento europeo. Ecco, allora, una selezione di SiViaggia sulle mostre da segnare in agenda.

Milano – Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta

22 maggio – 7 settembre. Palazzo Reale di Milano accoglie una delle mostre più significative della stagione: Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta. L’esposizione è parte di un vasto progetto celebrativo che ricorda i cento anni dalla nascita di uno dei più grandi interpreti della fotografia italiana del Novecento. Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, Rjma Progetti Culturali e Silvana Editoriale, la mostra si pone come uno dei due nuclei fondamentali di un itinerario espositivo più ampio. In parallelo, infatti, a Roma si svolge Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista, allestita al Palazzo delle Esposizioni.

Mario Giacomelli, Caroline Branson da Spoon River, 1958
© Archivio Mario Giacomelli
Mario Giacomelli, Caroline Branson da Spoon River

L’allestimento milanese, curato da Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli, scava nella dimensione lirica dell’opera di Giacomelli ed esplora il suo sguardo poetico e visionario. In questo contesto, la fotografia si fa veicolo di introspezione e contemplazione, strumento con cui l’autore costruisce un linguaggio artistico complesso, in costante dialogo con la pittura, la scultura e la parola scritta.

L’intento della mostra è proprio quello di restituire al pubblico la ricchezza multidimensionale dell’universo giacomelliano, evidenziandone la capacità di superare i confini disciplinari e temporali. Non a caso, entrambe le esposizioni sono state insignite della Medaglia del Presidente della Repubblica, a suggellare la rilevanza culturale dell’iniziativa.

Roma Codex: Albert Watson racconta la Città Eterna

29 maggio – 3 agosto. Nella Capitale, un altro gigante della fotografia internazionale è protagonista di un evento di rilievo. Roma Codex è il titolo del progetto espositivo dedicato ad Albert Watson, fotografo scozzese di fama mondiale che, per oltre due anni, ha esplorato la città senza seguire rotte prestabilite, affidandosi al caso e alla forza magnetica della bellezza urbana.

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@Albert Watson
Via di S. Pietro in Carcere e Paolo Sorrentino, Foro Italico, Roma, 2024

La mostra, ospitata nelle sale del Palazzo delle Esposizioni, propone un corpus di 200 fotografie che restituiscono un ritratto profondo e viscerale di Roma. Le immagini, in bianco e nero e a colori, molte delle quali di grande formato, non seguono un filo tematico convenzionale: sono disposte secondo una logica istintiva, quasi a evocare la libera fruizione con cui l’artista ha attraversato la città.

Volti e architetture, dettagli e panorami si susseguono in un racconto visivo che abbatte le barriere tra intimità e monumentalità, tra quotidiano e solenne. È un gioco di contrappunti e rimandi che mette in scena non soltanto la Roma eterna delle cartoline, ma anche quella viva e palpitante che si nasconde negli angoli meno noti, nei gesti dei suoi abitanti, nelle pieghe del tempo che la attraversa.

Watson, con il suo sguardo inconfondibile, riesce a cogliere l’essenza di un luogo antico e moderno allo stesso tempo, trasformando ogni scatto in una dichiarazione d’amore verso una città che continua a raccontarsi attraverso chi la osserva.

Nuoro – Isole e Idoli

27 giugno – 16 novembre. Nel cuore della Sardegna, il Museo MAN di Nuoro inaugura la stagione estiva con una mostra dal forte impatto simbolico e concettuale. ISOLE E IDOLI è un viaggio che parte dalla notte dei tempi per arrivare alle soglie della modernità, mettendo in relazione reperti archeologici e opere d’arte contemporanea, sculture primitive e intuizioni d’avanguardia.

L’allestimento, denso di suggestioni visive e teoriche, accoglie oltre settanta opere che dialogano attraverso i secoli. Dai menhir sardi e le statuette cicladiche alle sculture lignee di Gauguin, fino alle creazioni di artisti moderni e contemporanei provenienti da collezioni europee di primo piano, ogni elemento concorre a costruire un racconto che supera le barriere geografiche e temporali.

Non si tratta di una semplice giustapposizione di stili o epoche. Al contrario, l’obiettivo della mostra è quello di esplorare le radici comuni dell’impulso creativo umano, rivelando come la necessità di rappresentare l’invisibile attraverso forme materiali sia un tratto condiviso da civiltà lontane e da sensibilità contemporanee. Un progetto espositivo che unisce il rigore della ricerca archeologica alla libertà espressiva dell’arte e invita il visitatore a riflettere sul significato profondo delle immagini e dei simboli che ci accompagnano da sempre.

Milano – La bellezza e l’ideale

24 maggio – 21 settembre. A Milano, le sale della Pinacoteca di Brera si aprono a una nuova e affascinante narrazione sull’opera di Antonio Canova, protagonista assoluto della scultura neoclassica europea. La mostra La bellezza e l’ideale, inaugurata il 16 maggio 2025, è il risultato della collaborazione tra la storica istituzione milanese e Banca Ifis, che ha reso possibile il recupero e il restauro di dodici busti realizzati dallo scultore veneto, ora finalmente riuniti ed esposti per la prima volta al pubblico milanese.

La bellezza e l’ideale, Canova a Brera
Ufficio Stampa
La bellezza e l’ideale, Antonio Canova

La rassegna assume un valore duplice: da un lato, celebra la purezza formale e l’armonia delle figure canoviane, dall’altro si inserisce in un progetto di valorizzazione e riallestimento della “grande Brera”, restituendo dignità e nuova vita a una delle sale più importanti del museo, la Sala 1, che non veniva rinnovata dal 2018. Il percorso espositivo offre un viaggio tra arte e mecenatismo, e ricorda il contributo fondamentale di Canova alla didattica dell’Accademia di Belle Arti e al collezionismo pubblico.

A impreziosire ulteriormente l’allestimento è il ritorno della Vestale, capolavoro scolpito da Canova tra il 1818 e il 1819, assente dalla collezione da oltre un secolo. La mostra include anche preziose miniature in smalto ispirate ai dipinti della raccolta di Giovanni Battista Sommariva, uno dei più fervidi collezionisti dell’artista e figura chiave nella diffusione dell’ideale neoclassico.

Firenze e l’Europa: il Settecento risplende agli Uffizi

20 aprile – 27 ottobre. A Firenze, le sale del piano terreno degli Uffizi si trasformano in un palcoscenico sontuoso per una delle epoche più affascinanti della storia dell’arte europea. Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi è il titolo della mostra curata da Simone Verde e Alessandra Griffo, che riunisce circa 150 opere tra pittura, scultura, arti decorative e grafica, e propone una panoramica ampia e articolata dell’arte del XVIII secolo.

La mostra intende rileggere il ruolo di Firenze all’interno del panorama culturale europeo dell’epoca, inserendo le sue produzioni artistiche in un contesto più vasto e internazionale. Accanto ai capolavori di artisti italiani come Tiepolo, Canaletto e Mengs, troviamo opere di protagonisti della scena francese e spagnola, da Goya a Le Brun, fino alle raffinate miniature di Liotard.

L’esposizione non si limita alla celebrazione formale, ma si arricchisce di episodi curiosi e spettacolari, come il restauro in diretta dello Sposalizio Mistico di Santa Caterina di Pierre Subleyras, visibile al pubblico direttamente in mostra.

Una sezione è dedicata alle “Antichità Erotiche”, un gabinetto ricostruito secondo il gusto illuminista, che getta nuova luce sulle tematiche della sensualità e della rappresentazione del corpo nella cultura settecentesca.

Lecco – Antonio Ligabue e l’arte degli Outsider

13 giugno – 2 novembre. Lecco ospita una mostra su Ligabue, in programma nelle sale del Palazzo delle Paure. Sono 14 le sue opere esposte e una quarantina di dipinti e disegni realizzati da altri Maestri quali Filippo de Pisis, Carlo Zinelli, Gino Sandri, Edoardo Fraquelli, Pietro Ghizzardi, Mario Puccini, Rino Ferrari, artisti che hanno conosciuto il manicomio o le cui ricerche hanno seguito percorsi anomali, fuori dagli schemi.

A Lecco sono esposti alcuni dei suoi maggiori capolavori che documentano i suoi motivi più ricorrenti, dalle belve feroci – Giaguaro con gazzella e serpente e Volpe in fuga – ai paesaggi rurali padani (Ritorno dai campi con castello), dai lavori nei campi (Contadino con cavallo al traino e Aratura coi buoi) agli autoritratti (Autoritratto con grata), oltre a due opere inedite, provenienti da collezione privata: Autoritratto con libellula e Pascolo.

Antonio-Ligabue-Aratura-coi-buoiAratura coi buoi (Antonio Ligabue) in mostra a Lecco

Montepulciano – Salvador Dalí: Eat Me!

30 aprile – 11 gennaio. Ecco poi la mostra Salvador Dalí: Eat Me!, allestita a Palazzo Bracci a Montepulciano, che torna accessibile al pubblico dopo un lungo restauro. Un evento che unisce il genio visionario di Dalí con uno dei temi a lui più cari: il cibo come simbolo, ossessione e linguaggio artistico.

La mostra presenta oltre cento opere originali provenienti dalla collezione privata di Beniamino Levi, collezionista e amico personale dell’artista catalano. Sculture, grafiche, oggetti di design e pezzi unici accompagnano il visitatore in un viaggio tra l’inconscio e la materia, tra le pulsioni dell’infanzia e le provocazioni dell’età adulta. Le sale affrescate di Palazzo Bracci diventano così il teatro di un’esplorazione tra eros, nutrimento e desiderio, dove elementi come uova, aragoste, formaggi e fagioli assumono valenze psicoanalitiche, estetiche e persino spirituali.

Attraverso quarant’anni di produzione, dagli anni Trenta agli anni Settanta, Eat Me! racconta un Dalí inedito e profondo, che riflette sul corpo e sui suoi bisogni, sulle trasformazioni della materia e sulla potenza immaginifica dell’arte.

Genova – Life in Transit

29 maggio – 29 giugno. A Genova, tra le architetture rinascimentali e le vedute sul mare che raccontano secoli di storia marittima, prende vita un progetto artistico capace di unire passato e presente, memoria e visione. Si tratta di Life in Transit, la prima mostra personale in Italia di James Hawke, pittore britannico ormai stabilmente inserito nel circuito europeo dell’arte contemporanea, ospitata negli spazi prestigiosi di Villa delle Peschiere.

Life in Transit
Ufficio Stampa
Life in Transit, James Hawke

L’elegante dimora del Cinquecento, uno dei gioielli architettonici più suggestivi della città ligure, diventa il contenitore ideale per accogliere le diciotto opere in mostra, tutte realizzate proprio per questa occasione. La serie di dipinti nasce dal dialogo intimo e poetico che l’artista ha intrattenuto con il paesaggio urbano e naturale di Genova, ma anche con gli interni affrescati e le atmosfere sospese della villa, elementi che hanno influenzato la sua ricerca visiva.

Hawke, noto per il suo stile distintivo che fonde figurazione narrativa e sensibilità cromatica, ha costruito in Life in Transit un omaggio pittorico al Mediterraneo non convenzionale. Le sue figure, spesso colte in momenti di sospensione (tra l’arrivo e la partenza, tra il sogno e il reale) raccontano una condizione di transitorietà che si riflette tanto nel soggetto quanto nella struttura compositiva. I colori vividi, quasi materici, evocano la luce marina, il calore delle spiagge urbane, le geometrie degli scorci liguri e il ritmo delle villeggiature che da sempre popolano l’immaginario mediterraneo.

In queste opere, la “vita in transito” non è solo un tema, ma diventa uno stato d’animo, una condizione esistenziale che si manifesta nei volti assorti, nei gesti appena accennati, nelle posture leggere dei personaggi che abitano le tele. Non vi è alcuna nostalgia, piuttosto una riflessione sul movimento, sulla trasformazione continua del paesaggio umano e architettonico, sullo scorrere del tempo come esperienza visiva. La scelta di Villa delle Peschiere non è casuale: le stanze, ricche di affreschi e stucchi, stabiliscono un confronto silenzioso e fertile con l’arte di Hawke e creano un ponte temporale tra l’estetica rinascimentale e la sensibilità contemporanea.

Padova – Seasons di Maurizio Cattelan 

1 giugno – 31 ottobre. La mostra Seasons di Maurizio Cattelan (Padova, 1960) si sviluppa come un percorso visivo nella città di Bergamo che stimola una riflessione profonda sulla ciclicità della vita e della storia, sulle generazioni, sull’ascesa e sulla caduta dei valori e sulle trasformazioni dell’individuo e della società.

Il titolo della mostra è un chiaro riferimento alle stagioni, simboli universali di passaggio e rinnovamento: un invito a riflettere sul divenire del tempo, ma anche un’esortazione a vivere la realtà nella sua complessità e drammaticità attraverso l’arte. Due nuove sculture realizzate per l’occasione, due opere recenti e una nuova installazione pubblica site-specific sono presentate lungo un percorso che collega quattro sedi: la GAMeC, Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, l’antico Oratorio di San Lupo e la rotonda dei Mille nel cuore di Bergamo Bassa.

Palermo – A Palazzo Reale la mostra su Elliott Erwitt

29 maggio – 30 novembre. La Fondazione Federico II presenta a Palermo una mostra dedicata a Elliott Erwitt, uno dei più grandi fotografi della storia, celebre per le sue immagini che raccontano la società con umorismo e profondità. La rassegna espone 110 fotografie su 190 opere totali, comprese le serie ICONS, Kolor, Family e Self Portrait, accompagnate da una video proiezione in HD.

Erwitt ha immortalato momenti quotidiani, cani e personaggi famosi come Marilyn Monroe, JFK e Muhammad Ali, offrendo ritratti intensi e sorprendenti. La mostra, allestita al Palazzo Reale di Palermo, è patrocinata dal Ministero della Cultura e dal Consolato USA, e punta a un’esperienza emozionante grazie a immagini di grandi dimensioni e a un percorso pensato per coinvolgere il visitatore. L’artista, scomparso nel 2023, ha lasciato un’eredità fotografica che supera barriere culturali, invitandoci a guardare il mondo con ironia e meraviglia, trasformando il quotidiano in arte.