La Valle della Loira è conosciuta come il giardino della Francia e culla della lingua francese. Una regione baciata da un clima mite, dove pullulano arti e architetture risalenti al Rinascimento. Proprio in questa zona sorgono ben 300 favolosi castelli, inizialmente costruiti come semplici fortificazioni, e divenute nel tempo meravigliose opere invidiate da tutto il mondo.
Da queste parti sono passate le migliori menti creative della storia dell’arte e delle scienze, intellettuali e umanisti illuminati, soprattutto durante il Rinascimento. Non a caso c’è un fitto mistero che avvolge la Valle della Loira, qualcosa di irrisolto e legato a uno dei geni per eccellenza di tutti i tempi: Leonardo Da Vinci.
Circa 5 secoli fa il sessantaquattrenne artista italiano venne invitato dal giovane re Francesco I in terra francese. Un incontro che portò Leonardo a poter passare i suoi ultimi anni di vita all’insegna del lavoro e delle arti fino ad ottenere la carica di pittore di corte. Proprio per questo si dice che il suo corpo riposi oggi (forse) nel castello di Amboise, una delle spettacolari costruzioni della Valle della Loira.
Ma c’è un castello, in particolare, che rende ancora adesso la Valle della Loira scenario di un fitto mistero: Il castello di Chambord. Un’opera d’arte magistrale inserita nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1981 e considerata tutt’oggi uno dei simboli distintivi della Francia.
Il castello è una progettazione che suggerisce l’idea di una continua rinascita, come se rappresentasse il ciclo della vita, e indicasse il posto dell’essere umano su questa terra. Capolavoro di bellezza e di intelligenza e che conserva un intrinseco significato di eternità.
Quello che rende il castello della Valle della Loira un emblema di mistero però è il suo ideatore. Non sono chiare, infatti, le origini dello stesso. Oggigiorno non ci è ancora dato sapere quale mente geniale abbia progettato una delle opere architettoniche più notevoli del Rinascimento.
Alcuni studiosi sostengono che l’indizio principale, per comprendere da chi sia stato ideato Chambord, risieda proprio nella sua scala rivoluzionaria. L’asse centrale del Castello, infatti, è ornata da una scala a doppia elica. Una spirale a giorno a due rampe che collega i diversi piani e dalla quale si può salire da ciascun lato senza mai incontrarsi e seguendosi, solamente, con lo sguardo. Una sorta di nascondino da da poter giocare su una brillante scala rinascimentale.
Design completamente nuovo per la Francia (a differenza dell‘Italia) e che sembra suggerire un interessante legame con il nostro Leonardo Da Vinci, anche grazie al ritrovamento di molti schizzi architettonici dello stesso e che sembrano essere stati l’ispirazione per la costruzione della scala e della pianta centrale del Castello di Chambord.
Altri ancora sono convinti che il mistero della Valle della Loira sia risolvibile osservando le facciate e l’interno della struttura. Lo zampino di Leonardo Da Vinci sarebbe percepibile negli ornamenti utilizzati nella parte esterna di Chambord, dalla disposizione a griglia e dagli interni modulari. Tutti elementi che collegano inevitabilmente all’eleganza distintiva e alla straordinaria logica visionaria del poliedrico artista italiano.
Tuttavia, a causa della mancanza di prove certe, non è ancora possibile riconoscere Leonardo Da Vinci come architetto del Castello di Chambord. Questo rende la visita della Valle della Loira un’esperienza fatta di cultura, bellezza e mistero e che spinge studiosi e visitatori a interrogarsi continuamente sulla vera paternità di Chambord.