È di nuovo allarme overtourism: le mete a rischio

Le mete più afflitte dall'overtourism hanno creato una serie di regole per cercare di contrastare questo fenomeno

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Sarà capitato a tutti voi, almeno una volta nella vita, di ritrovarvi in una destinazione turistica tanto sognata ma di non essere in grado di godervela al 100%. I motivi possono essere di varia natura, ma senza ombra di dubbio alcune volte la causa di questa insoddisfazione è la grande quantità di turisti presenti.

File improponibili, difficoltà persino a muoversi e a camminare e il fastidioso caos rendono l’esperienza di viaggio non affatto piacevole. Senza dimenticare che queste condizioni creano anche problemi di inquinamento, malumore e difficoltà per le persone del posto.

Un tema, quello dell’overtourism, che con la ripresa dei viaggi è tornato alla ribalta, soprattutto in particolari e specifiche destinazioni turistiche.

Le mete più a rischio

Al fine di salvaguardare il proprio patrimonio artistico e storico e di preservare la salute di tutti, molte mete del mondo stanno aumentando le loro tasse di soggiorno (o crearne persino di nuove). L’intento principale è quello di scoraggiare i visitatori limitando accessi, orari e movida.

A svelarci quali sono le mete più colpite e che occorre visitare in maniera più responsabile è La Stampa. La prima destinazione di cui ci parla il quotidiano è Amsterdam, Capitale dei Paesi Bassi. La città dei canali scoraggia attivamente alcuni turisti dal visitarla, in particolare coloro che scelgono questa destinazione per alcol, sesso e droghe: Amsterdam, nel 2024, sarà la Capitale europea con la tassa di soggiorno più alta in assoluto, e inoltre supplementi da pagare sono in arrivo anche per i croceristi.

Pure la città di Atene, in Grecia, ha deciso di intervenire al fine di evitare i i sovraffollamenti. Già dalla scorsa estate, infatti, una delle sue più importanti attrazioni, l’Acropoli, è diventata a numero chiuso.

Eppure questa strategia non ha impedito alle persone di arrivare in grandissime quantità. Per questo motivo, a partire dall’aprile di quest’anno, verrà lanciato un nuovo sistema di prenotazione (che si applicherà anche a più di 25 altri siti archeologici e monumenti in tutto il Paese) che prevede la possibilità di riservare un posto esclusivamente durante una fascia oraria pomeridiana o in prima serata.

Anche Bali sta cercando di intervenire su questo problema, e per questo alla frontiera viene allegato ai passaporti turistici un elenco di divieti e regole da rispettare. Volete degli esempi? Non dire parolacce e non toccare gli alberi sacri. Ma non solo, perché dal 14 febbraio entrerà in vigore anche una nuova tassa, di circa 10 euro, da pagare ogni volta che si arriverà su questo incantevole angolo di mondo.

Amatissima e presa d’assalto dai viaggiatori è Barcellona, che per combattere l’overtourism ha deciso di trasferire un terminal navale lontano dalla città. In più, qui è ora assolutamente vietata la creazione di nuovi hotel nel centro storico ed è anche stato limitato l’affitto di camere a breve termine. Infine, a partire dall’1 aprile, tutti i viaggiatori diretti a Barcellona dovranno pagare un supplemento per soggiornare in città.

Poi c’è Parigi, che nell’estate di quest’anno vedrà svolgersi le Olimpiadi: da queste parti il sovraffollamento è un problema molto urgente. Tra le misure prese in considerazione c’è quella decisa dal Louvre: ha limitato gli accessi a 30 mila persone al giorno. Tuttavia, si attendono una serie di nuove restrizioni per l’estate in arrivo.

Infine la Thailandia: secondo uno studio effettuato da MoneyTransfers.com, è Phuket la meta più sovraffollata del mondo, seguita da Pattaya e Krabi, sempre in Thailandia. Per questo motivo, sono stati annunciati nuovi piani di “crescita sostenibile”, i quali però non sono ancora stati attivati.

E L’Italia?

Anche in Italia è allarme overtourism in diverse realtà. Il caso più eclatante è sicuramente quello di Venezia che ha appena messo in vendita i biglietti d’ingresso giornaliero e inasprito i regolamenti comunali, come il fatto che i gruppi organizzati di turisti possono essere di massimo 25 persone.

In più, nel capoluogo veneto saranno assolutamente vietati i microfoni e gli altoparlanti.