Leggende e immagini del Ponte Carlo a Praga

Voluto da Carlo IV, il Ponte Carlo è il simbolo di Praga. Ma, soprattutto, è il centro di affascinanti e inquietanti leggende

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Redazione

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Un antico ponte in pietra sul fiume Moldava, chiamato a collegare la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana: è il Ponte Carlo, nel cuore di Praga. Ed è luogo di grande fascino non solo per la sua imponenza e la sua bellezza, ma anche perché a lui sono legate alcune misteriose e affascinanti leggende.

Tutto quello che c’è da sapere sul Ponte Carlo a Praga, costruzione straordinaria tra le mete più apprezzate di chi visita la città.

Ponte Carlo a Praga, la sua storia

Simbolo della città di Praga – capitale della Repubblica Ceca –  viene visitato e attraversato ogni giorno da centinaia di persone. Il Ponte Carlo si estende per ben 515 metri ed è largo tra i 9,40 e i 9,50 metri, mentre la sua altezza sul fiume ammonta a 13 metri. Si tratta di uno dei cuori pulsanti di questa meravigliosa città, qui infatti artisti di strada si esibiscono al fianco di musicisti e venditori di souvenir, mentre turisti e cittadini camminano l’uno di fianco all’altro. La realizzazione di questa struttura è stata voluta dal Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV, ed è stato progettato dall’architetto Petr Parléř, già firma della Cattedrale di San Vito e del Castello di Praga.

Costruito tra il 1357 e il 1402 (ma le 30 statue barocche di santi che scandiscono i suoi lati iniziarono ad essere posizionate qui a partire dal XVIII secolo), il Ponte Carlo è in realtà molto celebre soprattutto per le leggende di cui è oggetto. E proprio in merito ai suoi numeri si può dire che la sua fondazione non è stata fatta in maniera casuale ma secondo quanto stabilito dagli astologi dell’epoca: quindi il via ai lavori è stato dato il 9 luglio 1357 alle ore 5.31, cifre che – a quanto pare – insieme sarebbero “magiche”.

Una delle statue del Ponte Carlo a Praga
Fonte: 123RF
Ponte Carlo a Praga, una delle statue

Le leggende che ammantano il Ponte Carlo a Praga

Come capita a molti luoghi dal fascino incredibile, anche il Ponte Carlo a Praga ha le sue storie misteriose e le sue leggende. E, tra quelle più affascinanti, anche se a tratti un po’ macabra, non si può non citare quella che ha per oggetto la statua di San Giovanni Nepomuceno. Si racconta che il re Venceslao IV, contrariato dal fatto che San Giovanni, allora prete di corte, si fosse rifiutato di riferirgli quanto detto in una conversazione con la regina, lo punì tagliandogli la lingua e uccidendolo. I suoi resti sarebbero stati gettati dal Ponte Carlo e, nel punto in cui caddero, avrebbero fatto brillare cinque stelle nell’acqua. Quelle stesse cinque stelle che oggi sono il simbolo del Santo. La statua di San Giovanni Nepomuceno si trova oggi nel punto esatto da cui il corpo sarebbe stato gettato: si ritiene che, accarezzare la sua croce, porti fortuna. Ecco perché, spesso, di fronte alla statua si può trovare una lunga fila di persone.

Ponte Carlo a Praga: statua di San Giovanni Nepomuceno
Fonte: Pixabay
La statua di San Giovanni Nepomuceno sul Ponte Carlo a Praga

 

Ma non è questa l’unica leggenda che ha per oggetto il Ponte Carlo. Carlo IV, quando ne ordinò la costruzione, chiese a tutti gli abitanti dei villaggi lì vicini di inviare quanti più albumi riuscissero a recuperare, affinché potessero essere impastati con la malta per tener saldi i pilastri. Si racconta che, gli abitanti di Velvary, per la paura che i gusci si rompessero durante il viaggio, decisero di inviare uova sode! Verità oppure no, secondo la leggenda per molto tempo tutto quanto si costruiva di giorno crollava poi durante la notte. A questo punto, l’architetto decise di fare un patto con il diavolo (una leggenda – questa – che spesso vene legata ai ponti): se lo avesse aiutato nella costruzione, Satana avrebbe potuto rubare l’anima alla prima persona che avrebbe attraversato il ponte durante la notte. Pensando di ingannarlo, l’architetto liberò – all’imbrunire – un gallo sul ponte: ma il diavolo si accorse di tutto, e rubò l’anima di sua moglie dopo averla fatta giungere sul ponte per soccorrere il marito fintemente ferito.

La leggenda dei folletti e del Ponte Carlo

Infine, il Ponte Carlo pare essere legato a doppio filo ai Vodink, i folletti che secondo gli abitanti del luogo vivrebbero nelle acque della Moldava. Si racconta che trascinino le persone cadute nel fiume nelle loro grandi pentole per “conservarle”, ma c’è un fatto – curioso e crudele – di cui si dice siano stati protagonisti. Arrabbiato col proprietario di un carretto per aver sporcato le acque del fiume, un Vodink avrebbe atteso l’uomo in prossimità del ponte, mentre i cavalli si abbeveravano, per trascinarlo nella Moldava e imprigionare per sempre la sua anima nella sua pentola.

Il Ponte Carlo a Praga
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Il Ponte Carlo a Praga mentre albeggia

 

Se di giorno il Ponte Carlo è tutto un brulicare di vita, di notte – in effetti – qualche brivido lo regala. Sembra che le statue si muovano, che parlino, che si mettano comode. E c’è chi sostiene che, quando sull’isola di Kampa (isola sita nel cuore della Moldava, nel centro di Praga) nasce un bambino, si animino per festeggiarlo. E per promettergli protezione.