È il parco archeologico più “green” d’Italia

Selinunte è l’area archeologica più grande d’Europa e ora è anche la più sostenibile

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

È l’area archeologica più grande d’Europa e si trova in Italia. È Selinunte, sulla costa occidentale Sicilia, in provincia di Trapani. Non è soltanto un luogo ricco di suggestioni, con i suoi sette templi – alcuni dei quali ancora in ottimo stato di conservazione – e i santuari, le necropoli e le Cave di Cusa che raccontano oltre 2.500 anni di storia. Ora è anche il parco archeologico più “green” d’Italia.

Oltre alla possibilità di cogliere la bellezza del parco a piedi, è stato organizzato un servizio integrativo di mobilità elettrica, grazie al quale è possibile visitare più facilmente la parte monumentale in modo assolutamente sostenibile. Specie in occasione delle visite notturne che sono molto suggestive e che quest’estate sono state molto richieste dai visitatori facendo registrare un boom di prenotazioni.

Ascoltare la storia antica al chiaro di luna, comodamente trasportati da un’auto elettrica, ovviamente non inquinante, è una delle esperienze più suggestive che si possano fare in questo sito. È l’occasione per scoprire la storia degli antichi greci che abitavano Megara Hyblaea e che fondarono questi luoghi, dando loro il nome di “Selinous” dal “selinon“, il prezzemolo selvatico che cresce ancora oggi lungo le rive dei suoi due fiumi. E, naturalmente, per ammirare il tramonto che sembra quasi accarezzare le colonne antiche. Il percorso consente la visita alla collina orientale dove si trovano i resti dei templi F, E, G e il baglio Florio.

Una nuova esperienza voluta dal direttore del Parco archeologico, Bernardo Agrò, che ha dichiarato: “Un nuovo itinerario percettivo e sensoriale, sempre in notturna, che si aggiunge ai numerosi altri percorsi, in particolare il santuario della Malophoros e il Tempio M, che compongono e arricchiscono la straordinaria offerta culturale di Selinunte e i suoi allestimenti en plein air”. Il percorso di visita fino al Tempio M è particolarmente adatto agli amanti delle archeotrekking in quanto abbina la scoperta delle bellezze culturali e paesaggistiche del parco di Selinunte all’escursionismo.

Ma c’è anche un’importante novità: nel parco è stato fatto un grosso lavoro di restauro paesaggistico e arboreo durato un anno nell’area occidentale dei grandi santuari di Demetra Malophoros e del Tempio M, zone nate per controllare il territorio e rendere omaggio alle forze ancestrali che dominano la natura, costruiti apposta vicino alla foce dei fiumi, dove l’acqua di mare si mischia a quella dolce e diventa salmastra.

L’area del parco di Selinunte è stata realizzata sui due plateaux collinari, quella orientale è delimitata dal fiume Gorgo-Cottone: sul pianoro meridionale, prospiciente il mare sorge l’acropoli fortificata, invece la Collina Orientale ospita la grande area sacra. Qui si possono ammirare i resti del Tempio G, un edificio di culto dedicato a Zeus e anche uno tra i più grandi templi greci mai costruiti. La sua costruzione fu iniziata sul finire del VI secolo a.C. e probabilmente mai portato a termine.

Il Tempio F, più recente di circa un decennio, presenta soluzioni planimetriche più modeste ma era decorato con un apparato scultoreo di primissimo ordine: sono celebri le metope che riportano Atena e Dioniso alle prese con i Titani, custodite oggi al Museo archeologico Salinas di Palermo.

Fino al 12 settembre il parco di Selinunte sarà aperto dalle 19.30 a mezzanotte. L’intera visita al parco con la navetta elettrica costa 18 euro (6 euro il biglietto + 12 euro. Il servizio di mobilità elettrica). Il biglietto per visita serale, in forma ridotta e promozionale, costa 3 euro ed è valido solo per la vista della Collina orientale e del Baglio Florio. Si entra con green pass o con dispositivi secondo la normativa anti Covid.

Selinunte-notturna
Fonte: Ufficio stampa
Il parco archeologico di Selinunte al tramonto