Il 3 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Vita Selvatica

La giornata mondiale della vita selvatica per sensibilizzare gli uomini sulla flora e la fauna selvatica

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SiViaggia

Redazione

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Il prossimo 3 marzo 2016 si celebrerà la giornata mondiale della vita selvatica: si tratta della terza edizione di questa iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare gli uomini di tutto il mondo nei confronti non solo della fauna selvatica, ma anche della flora, entrambe minacciate dall’azione devastatrice dell’uomo.
L’idea di dar vita ad una giornata dedicata alla vita selvatica risale al 2013: nel corso di un’assemblea generale delle Nazioni Unite si è pensato di dedicare una giornata anche a tutta la flora e la fauna selvatica presente nelle varie zone del mondo.

Quando si parla di flora e fauna selvatica si fa riferimento a tutte le specie protette di animali, come tigri, elefanti, rinoceronti, e anche di piante a rischio estinzione. Come è stato ribadito nel corso delle varie giornate mondiali dedicate alla vita selvatica, la natura presenta una serie innumerevole di meraviglie e bellezze: ogni pianta, ogni fiore, ogni animale ha il suo scopo sulla Terra ed è per questo che merita una tutela perchè la sua presenza produce direttamente o indirettamente dei benefici all’intero ecosistema di cui facciamo parte anche noi uomini.

Al contrario, purtroppo, assistiamo ogni giorno a terribili vicende: basti pensare a tutti quegli uomini e donne appartenenti ai ceti sociali più elevati che per divertimento e vanto hanno ammazzato leoni, elefanti, giraffe per poi scattare subito dopo un selfie e mostrare al mondo intero il loro bottino. A questo bisogna aggiungere tutte le morti di animali causate dagli uomini per il traffico legale dell’avorio, ricavato dalle zanne degli elefanti, delle pelli e di altro.

Come è stato più e più volte ribadito nel corso dell’assemblea generale che ha dato vita a questa giornata mondiale della vita selvatica, bisogna capire che è importante lottare sempre e in modo continuativo contro i reati alla vita selvatica perché l’estinzione di una pianta o di un animale selvatico comporta delle ripercussioni negative non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia e sulla società.

Per fortuna, e forse anche grazie ai molteplici tentativi di sensibilizzazione che si sono svolti negli anni, alcuni Paesi si sono mossi nella direzione giusta: è, per esempio, il caso del Nepal che ha azzerato nel giro di qualche anno il bracconaggio all’interno dei suoi confini e che aveva portato alla morte di tantissime tigri, elefanti e rinoceronti. Eppure, ancora oggi il commercio illegale produce un giro di soldi pari a 14 miliardi euro, 2 miliardi solo in Italia, centro di snodo tra Europa e Africa.