Santa Chiara: la storia del Chiostro più straordinario d’Italia

La più alta rappresentazione della perfetta fusione tra arte, bellezza e spiritualità. Questo è il Chiostro di Santa Chiara

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Redazione

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Esistono luoghi che, con la loro sola presenza, contribuiscono a rendere il mondo che abitiamo ancora più straordinario. Molti di questi appartengono proprio al nostro Paese e oltre a essere un vero e proprio vanto per l’Italia intera, rappresentano singolarmente il motivo per il quale molti viaggiatori scelgono proprio lo stivale come meta di una vacanza.

È il caso del complesso monumentale di Santa Chiara a Napoli, il Monastero con quel magnifico Chiostro che incanta cittadini e viaggiatori da generazioni. Non è un caso che, questo luogo, sia tra i più rilevanti e apprezzati monumenti del patrimonio artistico, culturale e storico del capoluogo campano, nonché attrazione turistica da tempi immemori.

Tutto merito di quel Chiostro maiolicato, della storia e dell’arte che si respirano a ogni passo mosso all’interno dell’ambiente. Il complesso stesso, appare agli occhi di chi lo guardia, come l’espressione massima di bellezza sublime ottenuta dalla perfetta fusione tra fede, arte, attenzione dei dettagli e virtuosa maestria, caratteristica questa che rende il luogo unico e raro.

Chiostro di Santa Chiara
Fonte: iStock/Cezary Wojtkowski
Chiostro di Santa Chiara

Non è un caso, infatti, che il complesso monumentale di Santa Chiara, con gli anni, sia stato protagonista dei più belli e svariati versi musicali, così come è stato menzionato anche dal filosofo Benedetto Croce che, parlando del Monastero e del suo Chiostro, lo ha definito come una delle più grandi espressioni artistiche di Napoli e dell’Italia intera.

Situato nel centro storico di Napoli, tra l’omonima strada e la Piazza del Gesù Nuovo, il complesso include una Basilica di origine gotica, il famoso Chiostro maiolicato, il grande campanile, gli ambienti monastici, il museo dell’Opera Francescana e un’area archeologica che conserva i resti di uno stabilimento termale risalente all’epoca romana.

Il Chiostro di Santa Chiara, nella sua versione attuale, porta la firma di Domenico Antonio Vaccaro che si occupò della ristrutturazione tra il 1739 e il 1742 su richiesta della badessa Suor Ippolita di Carmignano. L’obiettivo fu chiaro fin da subito: creare un luogo spirituale che conservasse, però, nel gusto e nel senso della forma, l’eleganza e la cura del bello.

Chiostro di Santa Chiara
Chiostro di Santa Chiara, dettaglio delle panchine

Così, il Vaccaro progettò due viali che, incrociandosi, dividono il giardino in quattro settori fiancheggiati da pilastri ottagonali rivestiti di maioliche e festoni vegetali. Gli elementi architettonici sono collegati tra loro da sedute interamente maiolicate sulle quali sono rappresentate scene tratte dalla vita quotidiana e popolare di quel tempo.

Sulle pareti dei quattro lati del chiostro, invece, campeggiano affreschi seicenteschi che raffigurano la vita dei Santi, allegorie e episodi tratti dall’Antico Testamento.

Il Chiostro maiolicato di Santa Chiara è oggi il più grande e significativo simbolo della simbiosi tra arte, estetica e spiritualità. Caratteristica, questa, che lo rende un autentico angolo di Paradiso nel tumultuoso caos cittadino.

Chiostro di Santa Chiara
Fonte: iStock/Cezary Wojtkowski
Chiostro di Santa Chiara