Lungo l’itinerario più affascinante d’Europa

la Wild Atlantic Way è la strada segnalata più lunga del mondo e tra gli itinerari più affascinanti d'Europa

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Con i suoi 2500 chilometri, la Wild Atlantic Way è la strada segnalata più lunga del mondo e sicuramente tra gli itinerari più affascinanti che ci siano in Europa. Si snoda lungo una costa che l’Atlantico ha plasmato nel corso dei secoli, formando scogliere frastagliate, decine di isole e isolette, spiagge sabbiose e incontaminate, profondi estuari e riparate insenature su cui s’affacciano incantevoli porticcioli e vivaci villaggi e che attraversa antiche vestigia, monasteri, castelli, mansion, giardini e luoghi di arte contemporanea.

Un percorso lungo il quale non bisogna avere fretta, ma seguire il ritmo della natura, abbandonandosi all’incanto della terra e del mare che si costeggia lungo tutto il tragitto. Un’esperienza meravigliosa, che farà scoprire angoli remoti e sconosciuti della verde Irlanda, spesso noti soltanto dalla gente del posto.

Cristina Gambaro, giornalista e autrice di guide di viaggi, e il fotografo Andrea Pistolesi hanno percorso interamente la Wild e ne è da poco sortito un bellissimo libro fotografico intitolato “Wild Atlantic Way & Causeway Coastal Route”, la cui edizione e pubblicazione è stata curata da PadPlaces Books e che presto uscirà anche in versione inglese.

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Fonte: @Andrea Pistolesi
Una strada nella Contea di Mayo @Andrea Pistolesi

Nell’introduzione della guida la Gambaro racconta: “Molta acqua è passata sotto i ponti da quando ho percorso per la prima volta la costa occidentale irlandese su una Dyane 6 azzurra, dopo aver attraversato Francia, Inghilterra e Galles. Fu amore a prima vista: le scogliere su un mare in tempesta, le spiagge deserte di sabbia candida, i villaggi sperduti e la musica nei pub, i tramonti che sembravano non finire mai ma anche i b&b economici e improbabili che allora potevamo permetterci.

Allora la Wild Atlantic Way non era ancora nata. Quando nel 2013 il Turismo Irlandese ha lanciato questo brand per promuovere il turismo nelle regioni occidentali ho temuto che l’afflusso di massa rovinasse l’incanto. Fortunatamente, a parte alcuni punti, come le Cliffs of Moher ingabbiate nei parapetti delle normative di sicurezza e vittime della loro bellezza, sono ancora molti gli angoli remoti dell’Ovest che regalano incanto. La Wild Atlantic Way non delude mai”.

Abbiamo chiesto a Cristina alcuni consigli per ripercorrere il suo meraviglioso itinerario e restare incantati, come lei, dal fascino della Wild Atlantic Way.

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Fonte: @Andrea Pistolesi
Scogliera di fronte alle Isole Blasket @Andrea Pistolesi

Perché è uno degli itinerari che consigli di fare assolutamente?

“È sicuramente uno degli itinerari più affascinanti d’Europa se non addirittura il più affascinante, e anche il più interessante di tutto il mondo, perché unisce paesaggi che sono molto diversi. Ci sono moltissime scogliere e punti panoramici molto conosciuti come le Cliffs of Moher o le Skellig Island, ma ci sono anche posti meno conosciuti che danno il senso di quello che era l’Irlanda una volta.

Posti dove non c’è folla, come per esempio la penisola di Sheep’s Head – vicino a Bantry (nel Sud Ovest dell’isola) che è anche uno di quei punti “Eden” (European Destination of Excellence) europei, quei luoghi d’Europa particolarmente attenti alla sostenibilità, oppure ci sono le spiagge di corallo del Connemara che, se non fosse perché tira vento e perché spesso c’è brutto tempo, sembrerebbe di essere ai Caraibi perché sono fatte di minuscoli pezzi di conchiglie o ancora la penisola Loop Head, una penisola fuori mano, stretta tra l’oceano e l’estuario dello Shannon.

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Fonte: @Andrea Pistolesi
La costa frastagliata dell’Irlanda occidentale @Andrea Pistolesi

Qui, le fattorie sparse non sono cambiate molto dai tempi di ‘The Great Famine’, la grande carestia che ha spopolato tutto l’Ovest irlandese causando migliaia di morti. La varietà di paesaggi rende questa strada unica e interessante. Oltretutto si può decidere di percorrerne anche solo una parte e non tutti i 2500 km, che sono tanti”.

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Le suggestive immagini accompagnate da racconti e preziosi suggerimenti, scegli il formato della guida  che preferisci

Se dovessi consigliare tre punti panoramici imperdibili lungo la Wild quali sarebbero?

“Consiglio le Cliffs of Moher solo se si mettono gli scarponi e si percorre il sentiero costiero lungo le scogliere perché se ci si ferma al centro visitatori sembra di essere in piazza del Duomo a Milano, quindi si deve prendere e camminare, ed è ciò che consiglio anche nella guida. Questo è il tratto più famoso della Wild e proprio per questo è stato vittima della sua bellezza e quindi è overcrowded”.

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Fonte: @Andrea Pistolesi
Il paesaggio del Connemara @Andrea Pistolesi

C’è una stagione migliore per percorrere la Wild Atlantic Way?

“Tenendo conto che ci sono dei lunghi tratti di prato, se ci si va anche d’inverno si trova il verde e quindi è interessante perché è inaspettato e può essere percorsa sempre. Certo, bisogna tenere conto del fatto che d’inverno le giornate sono più corte e che magari il tempo non è bellissimo, quindi deve piacere”.

Si può percorrere solo a piedi o anche con altri mezzi, come la bicicletta?

“La si può fare anche in bicicletta perché molti tratti di strada sono poco trafficati e quindi vanno bene anche per le bici. Lungo la costa ci sono dei sentieri che si fanno solo a piedi, ma buona parte della Wild Atlantic Way può essere fatta anche con altri mezzi. Anzi, chi vuole percorrerla tutta, visto che sono 2500 km, può farla in bicicletta. Per percorrere l’intero itinerario ci vogliono almeno dieci giorni in auto, senza neanche fermarsi troppo, se non addirittura due settimane, se ci si vuole fermare a osservare il paesaggio”.

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Fonte: @Andrea Pistolesi
La penisola di Loop Head @Andrea Pistolesi

È un itinerario ‘wild’, solo per viaggitori ‘zaino in spalla’?

“Il libro è pienissimo di informazioni su dove dormire e dove mangiare. Lungo la strada ci sono hotel, glamping anche molto eleganti o alberghi che sono ex castelli o fari isolati dove dormire e ho segnalato anche dei ristoranti stellati. La costa orientale è quella dove crescono le ostriche native irlandesi, la parte più meridionale è una zona molto ricca dal punto di vista gastronomica dove sono nati gli slow food irlandesi quindi c’è anche una versione lusso della Wild Atlantic Way perché ‘wild’ è il paesaggio non il viaggio”.