Arroccato sull’Appennino bolognese, Gaggio Montano è l’unico borgo di montagna dove esiste un faro. Non si tratta, tuttavia, di un faro di avvistamento né per segnalare la posizione alle imbarcazioni naturalmente, bensì di un monumento dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, proprio in corrispondenza della Linea Gotica. Decisamente insolita la decisione di erigere un vero faro sulla cima di un monte, fatto sta che ne è divenuto il simbolo.
Il faro di Gaggio Montano
Da qualunque parte si arrivi, non si può fare a meno di notare il grande blocco che sovrasta il borgo conferendogli un aspetto del tutto particolare. Per raggiungerlo, bisogna salire i 155 scalini che portano sulla sommità del masso di ofiolite chiamato Sasso di Rocca e che caratterizza il paese.
Il faro è fatto di cemento armato ed è frutto di un progetto del Genio Civile datato 1952, che vuole simboleggiante un faro. Nella seconda metà del ‘500, sulla sua sommità venne collocato un piccolo edificio con un orologio e una campana, che venne sostituito dall’attuale Faro dei Caduti della Montagna. Vale la pena salire fin quassù, da dove si gode di splendido panorama sulla vallata.
Cosa vedere a Gaggio Montano
Insieme all’affascinante panorama sulla vallata del Silla, sull’Alta Valle del Reno, con il monte Cupolino e il Corno alle Scale, particolarmente suggestiva è la visita al paese antico. Arroccato attorno al Sasso, Gaggio Montano si snoda fra strade strette e antichi edifici della parte più antica del borgo chiamata Ponte, come Casa Tanari, Ca’ del Ponte con un parco ricco di essenze pregiate, Palazzo Pasi, a cui si aggiungono l’elegante arco sulla porta di accesso al “Sasso di Rocca”, la casa-torre di Montefrasco, recentemente restaurata, e un antico borgo, Rocca Pitigliana, rimasto intatto nel tempo.
Molto particolare è la chiesa di Rocca Pitigliana, dedicata a San Michele Arcangelo, che viene ricordata fin dal 1235. Nell’attuale edificio, la chiesa e il campanile fanno un tutt’uno con un rilievo roccioso, conferendo al complesso una grande suggestione. All’interno della chiesa si può accedere anche attraverso un incredibile passaggio scavato nella roccia.
Cosa fare nei dintorni di Gaggio Montano
Il borgo di Gaggio Montano si trova lungo la Ciclovia dell’Appennino, la più grande ciclovia d’Italia, un itinerario da percorrere in bicicletta lungo 1600 chilometri e che attraversa mezza Italia, dalla Liguria fino alla Sicilia. Il periodo migliore per venire qui, infatti, è d’estate, quando si può girare con la due ruote e visitare i dintorni e quando in pianura fa troppo caldo. A un’ora da Bologna, i circa 700 metri di altitudine di Gaggio Montano fanno la differenza.
A circa 16 km dal capoluogo, si trova Pietracolora, dove si può visitare la chiesa dedicata a Santa Lucia, dalle antiche origini, completamente ricostruita negli Anni Cinquanta del secolo scorso. A Sud dell’abitato, di grande interesse per le sue caratteristiche paesaggistiche e naturali, è Sassane, con un santuario dedicato a Santa Maria Maddalena, ricostruzione di un più antico edificio di origine medievale, posto sull’apice di uno scosceso impressionante.
Da Gaggio Montano si raggiunge facilmente anche il Parco Regionale del Corno alle Scale, uno dei grandi parchi dell’Emilia-Romagna: il territorio al suo interno è prettamente montano e ospite le magnifiche Cascate del Dardagna, non distanti dal Santuario della Madonna dell’Acero.
