In-bagging: cosa dice la legge in merito a questo fenomeno

Ti sei sempre chiesto cosa sia possibile prendere da una stanza d'hotel, e cosa no? Ecco cosa dice la legge e come comportarti

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Redazione

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Hai mai sentito parlare di “in-bagging“? Con questo termine, si intende la pratica di sottrarre oggetti dalla stanza d’hotel in cui si soggiorna. E non stiamo parlando solo di creme, docciaschiuma e dei prodotti beauty che – in mini taglie – gli alberghi mettono a disposizione: ci sono turisti che si spingono decisamente oltre.

In una stanza d’albergo, infatti, ci sono oggetti che si possono prendere e altri che devono rimanere dove sono: i primi sono quei prodotti pensati proprio per essere utilizzati solo dagli occupanti della camera durante il loro soggiorno (saponette, detergenti, creme, spugnetta per lucidare le scarpe, cuffietta per la doccia ecc.), i secondi sono invece quegli oggetti che – di proprietà dell’hotel – devono essere lasciati in stanza a disposizione di chi, in quella stanza, soggiornerà dopo di noi (biancheria da letto e asciugamani, ovviamente lavati e disinfettati, telecomando, soprammobili, elettrodomestici & co.).

Rubare un oggetto che non è di nostra proprietà è un reato perseguibile: è a tutti gli effetti un furto, e può essere punito con una sanzione tra i 154 e i 516 euro e con una reclusione dai sei mesi ai tre anni. Entro tre mesi da quando il fatto è accaduto, o da quando ne è venuto a conoscenza, l’albergatore può quindi sporgere denuncia nei confronti del responsabile, affinché questo risarcisca il danno e sia punito. Alle volte, per tutelarsi, gli albergatori decidono di prevenire. Come? Installando dei microchip negli asciugamani e negli accappatoi, e delle bilance elettroniche all’interno dei minibar che – avvertendo dell’improvvisa assenza di un oggetto e attivando i sensori di movimento quando si preleva una bibita – comportano l’addebito diretto sul conto della camera.

Senza contare che, il turista “furbetto”, può essere inserito in una sorta di black list dei clienti che si sono fatti riconoscere per una serie di motivi: aver danneggiato alcuni oggetti, non aver saldato il conto, aver offeso il personale. O, per l’appunto, aver rubato degli oggetti. Tale black list, pur non essendo pubblica, può essere facilmente consultata dagli albergatori aderenti al servizio.

Ma quali sono, nel dettaglio, gli oggetti che possono essere prelevati dalla stanza di un hotel? Non rientrano nel fenomeno dell’in-bagging illegale: shampoo, balsamo, creme e tutte le altre aminities. In alcuni hotel si possono prendere anche le ciabattine, ma solo se non riportano il logo dell’albergo e sono concesse in omaggio, e poi block-notes e penne brandizzate che fungono da materiale promozionale. Tutto il resto non può essere preso senza incorrere in una sanzione (che può essere decisamente gravosa).

Quali sono gli oggetti più rubati? Al primo posto troviamo – sorprendentemente – la Bibbia. Seguono le opere d’arte, le stoviglie, le cornici (ebbene sì), le tende (e questo è davvero incredibile), i prodotti del mini-bar, il bollitore elettrico, i libri, le pile e le lampadine, e gli asciugamani.