Bécherel, il borgo francese che si è reinventato puntando sui libri

La cultura e la lettura hanno risollevato le sorti di un piccolo comune della Bretagna che era destinato a morire

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Redazione

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Le strade acciottolate e i tetti a punta. I portoni colorati e i tavolini da bistrot lungo i marciapiedi. Le casette di mattoni, i fiori nelle balconette e le guglie che fanno capolino tra uno scorcio e l’altro. Bécherel sarebbe il classico paesello medievale dall’atmosfera incantata, se non fosse che vanta un primato: aver conquistato il titolo di Petite cité de caractère della Bretagna.

Se in passato è stata una roccaforte militare, Bécherel è oggi a tutti gli effetti la capitale francese del libro. Ma in che senso? Scopriamolo.

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Fonte: Wilimnedia Commons @chisloup
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I libri

Bécherel è un piccolo ma graziosissimo comune francese della Bretagna, nel dipartimento dell’Ille-et-Vilaine. Sebbene sia frequentatissimo dai turisti, in particolar modo di quelli che al caos delle capitali preferiscono la quiete dei villaggi decentrati, in questo paesino ci vivono a malapena in 800, o poco più.

Ma cos’è, al di là del fascino delle sue stradine che paiono così lontane nel tempo, a fare di questo paese un vero e proprio bijou da Guinnes World Record? Semplice, è il fatto che a Bécherel vi siano la bellezza di 13 librerie. Il che, calcoli alla mano, significa che c’è una librairie ogni 60 abitanti circa. Il bello è che non si fanno neanche concorrenza l’un l’altra, perché ciascuna di esse è specializzata in un settore particolare.

Césarine, per esempio, è la libreria dei piccini: tra i suoi scaffali, in rue de la Beurrerie, ci sono tutte le fiabe, i racconti e le favole che un bambino possa desiderare. Les Perséides, invece, pullula di volumi che riguardano la storia del colonialismo, mentre da L’Autre Sommeil è possibile scovare volumi rarissimi e di grande pregio. A un tiro di schioppo dalla chiesa del paese c’è poi Boulavogue, che ha sempre in vetrina gli ultimi manuali di psicologia e i cult della letteratura russa freschi di stampa.

La storia

Sarebbe lecito chiedersi, a questo punto, come mai in un paesino di provincia tanto piccolo vi sia una tale densità di librerie. Per capirlo occorre fare un passo indietro, fino agli anni Ottanta, un decennio che mise a dura prova la popolazione di Bécherel. Se fino ad allora si viveva prevalentemente di economia tessile, la crisi che il settore attraversò in quell’epoca costrinse molte persone a reinventarsi del tutto.

Il castello di Caradeuc, a Bécherel (Adobe)

Fu in quel momento che i librai del Nord della Francia decisero di dare man forte alla gente del posto, iniziando a vendere i propri libri, sia nuovi che usati, lungo le vie di questo paese della Bretagna la cui unica attrazione, sino ad allora, era stato l’imponente castello di Caradeuc. L’iniziativa riscosse un successo immediato e Bécherel si risvegliò in men che non si dica dal torpore degli ultimi anni.

Nel giro di qualche mese si trasformò nella capitale francese del libro e l’economia si risollevò. Le attività commerciali riaprirono i battenti con nuova linfa e nuove insegne, convertiti in laboratori di calligrafi e rilegatori, caffè letterari e piccole tipografie. La notizia del borgo medievale che come una fenice era risorto dalle sue stesse ceneri, facendo leva su quanto di più prezioso esista al mondo, ossia i libri e la cultura, fece ovviamente il giro del mondo. E i turisti, come ampiamente prevedibile, iniziarono a giungere da ogni dove in questo comune della Francia settentrionale.

Le fiere

Gli abitanti di Bécheler hanno saputo cavalcare l’onda con grande maestria, e lo dimostra il fatto che il paese ospiti oggi tantissime fiere a tema in occasione delle quali il paese si riempie letteralmente di visitatori. Particolarmente rinomata è quella che si svolge a ridosso di Pasqua, una vera e propria Festa del libro in occasione della quale è possibile trovare ed acquistare volumi rarissimi e preziosissimi.

Uno scorcio di Bécherel (Adobe)

Noto è anche il festival di ottobre, dall’emblematico nome Fureur de lire, che in italiano significa Smania di leggere: si protrae per diversi giorni ed è un richiamo irresistibile per chi ha fatto dei libri la sua più grande passione. Imperdibile, in primavera, è infine il festival dedicato alla poesia e alle lingue classiche. Anche durante questa ricorrenza il paese si riempie di bancarelle e librerie en plein air, per la gioia di chi non aspetta altro che nuovi tomi e volumi con cui arricchire la propria biblioteca personale.