Bassano in Teverina, il borgo che sorge su uno sperone tufaceo

Piccolo e grazioso borgo medievale, Bassano in Teverina domina dall’alto la verde Valle del Tevere ed è un inatteso scrigno di storia e cultura

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Redazione

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Piccolo e grazioso borgo medievale arroccato, Bassano in Teverina domina dall’alto la verde Valle del Tevere come un incantevole belvedere da cui si può ammirare un panorama mozzafiato, che si estende fino alla vicina Umbria. La parte più antica di questo paese di poco più di mille abitanti sorge su uno sperone tufaceo a circa 300 metri sul livello del mare.

Il paese confina con i centri di Orte e Bomarzo e dista poco più di 20 km da Viterbo, presentandosi come una roccaforte accessibile dall’antica porta che si raggiunge attraverso una strada tagliata nel tufo, probabilmente dagli Etruschi. Il borgo, tra i più belli della Tuscia, nasconde un cuore di storia e cultura testimoniato non solo dai monumenti ma anche dai bellissimi paesaggi che lo circondano e che vale la pena riscoprire.

Bassano in Teverina, dalle origini ai giorni nostri

Un prima documento che menziona il territorio di Bassano in Teverina risale agli autori latini Tito Livio (Ab urbe condita, libro IX, cap. 39) e Polibio (Storie, libro I, cap. 20), i quali riportano di due battaglie tra Etruschi e Romani, che si svolsero rispettivamente nel 309 a.C. e nel 283 a.C., nei pressi del lago Vadimone.

Un riferimento successivo che testimonia la presenza di un insediamento nei territori di Bassano, risale alla seconda metà dell’XI sec. quando, la contessa Matilde di Canossa lo donò al pontefice Gregorio VII, cosicché questo centro diventò ufficialmente dominio della Santa Sede.

Distrutto da una terribile esplosione, nel 1943, questo splendido gioiello del Lazio è diventato inabitabile per alcuni decenni, fino a che la popolazione, instancabile e tenace, ha ricostruito, a monte di quello vecchio, il paese nuovo, restituendolo alla sua originaria bellezza.

Cosa vedere a Bassano in Teverina

L’antico centro di Bassano in Teverina è riunito intorno al castello e alla Chiesa di Santa Maria dei Lumi, costruita interamente con blocchi di peperino, posta in corrispondenza della porta d’ingresso del borgo. Consacrata nel 1879, è considerata la prima chiesa al mondo dedicata all’Immacolata Concezione.

Il campanile venne inglobato all’interno della Torre dell’Orologio, eretta su base quadrata con lato di 7 metri ed un’altezza di 25, tra il 1559 e il 1571. Questa particolarità, unica nel suo genere, rimase nascosta fino agli anni ’70 del 1900, quando fu scoperta la coesistenza delle due strutture nel corso dei lavori di restauro della torre rinascimentale.

Fuori dall’abitato ci si imbatte nella Chiesa dei Santi Fidenzio e Terenzio, protettori del paese, al cui interno si conserva un affresco cinquecentesco, staccato e riportato su tela, proveniente dalla distrutta Chiesa di San Rocco. Lungo la strada Ortana, in direzione di Viterbo, si incontra invece la Chiesa della Madonna della Quercia, omonima del celebre santuario viterbese, costruita tra il 1674 ed il 1678 per dare una sistemazione degna alla tegola con l’immagine della Madonna col Bambino, realizzata nel XVI secolo. Altra imperdibile attrazione del borgo medievale sorto su uno sperone tufaceo è la Fontana Vecchia, costruita nel 1576 dal cardinale Cristoforo Madruzzo, incassata in una nicchia coperta da una volta a botte.

Da visitare anche il Palazzo Cy Twombly. L’edificio venne costruito dalla famiglia Altemps nella prima metà del ‘500, stabilitasi dalla vicina Austria a Roma a servizio del papa. Acquistato nell’800 dalla nobile famiglia Andreuzzi, prese il nome di “Palazzo dell’Eredità”. Fino a che, verso la seconda metà del secolo scorso, è stato venduto e acquistato dal famoso pittore astrattista americano, che ha eletto Bassano come suo luogo del cuore, tanto da legarvi molte delle sue opere, tra le più note “Le quattro stagioni”. Di recente, lo spazio è stato ristrutturato per ospitare la Fondazione Iris, un project space per mostre di grande portata e centro studi per artisti.

Ed è un incanto senza fine il meraviglioso paesaggio che si può ammirare dai punti panoramici di Bassano in Teverina che danno sulla grande Valle del Tevere, abbracciando i versanti umbri fino agli Appennini.

Il lago Vadimone o “lago del demonio”

Una delle curiosità legate al borgo è la presenza di un laghetto, situato a poca distanza dal fiume, chiamato lago di Vladimonio o lago Vadimone, un piccolo specchio di acqua solfurea d’origine vulcanica conosciuto anche come “lago del demonio”, su cui aleggiano inquietanti leggende.

La più diffusa narra che il lago si sia formato al posto di un’aia, dove alcuni contadini stavano tritando il grano con dei cavalli durante il giorno di Sant’Anna, ricorrenza in cui non avrebbero dovuto lavorare. Per questa infrazione, l’aia sarebbe sprofondata e al suo posto sarebbe comparso lo specchio d’acqua. I vecchi abitanti del luogo sostengono che ogni tanto nella zona si avverte uno strano rumore, che ricorda quello di cavalli spinti a correre circolarmente.

Il lago Vadimone è quasi del tutto interrato e alimentato da sorgenti sulfuree che vi riversano acque lattiginose, che, insieme alla vegetazione palustre e ai depositi minerali, formano  banchi superficiali di vegetazione lacustre che vennero descritti da Seneca e Plinio il Vecchio come “isole galleggianti”.  Plinio il Giovane descrisse, invece, il Vadimone come “una ruota messa a giacere, con una circonferenza in tutto regolare di colore più pallido, più verde e più intenso del marino”. La fama del piccolo specchio d’acqua è attribuita anche alla vittoria dell’esercito romano, comandato da Publio Cornelio Dolabella, sulla coalizione di Galli Boi ed Etruschi.