Chiunque abbia viaggiato su un aereo, si sarà posto delle domande, prima fra tutte quella riguardante le strade del cielo percorsi durante gli spostamenti. Come sono tracciate? E soprattutto perché le rotte sono curve e non seguono la linea dritta della strada tradizionale?
In effetti, guardando fuori dal finestrino, comodamente seduti sulla vostra poltrona in volo, potreste non notare nulla di strano se non i bellissimi paesaggi che si susseguono sotto i vostri occhi. Ma vi basterà guardare una rotta aerea, anche una di quella che si vede sugli schemi della cabina aereo, per rendervi conto che il percorso che segue il velivolo è curvo.
In realtà la percezione che abbiamo è corretta: gli aerei vanno dritti ma la rotta appare curva perché la rappresentazione, anche se fatta su una superficie piatta, deve tener conto della forma sferica della terra.
Quando vengono dunque calcolati i tempi di percorrenza da una destinazione all’altra, viene utilizzata solitamente una linea retta che però diventa curva nel caso di una sfera. Quella curva, con la gobba rivolta verso il polo, viene detta ortodromia indicando una traiettoria ideale che collega le due destinazioni nel minor tempo possibile.
Con il nome di ortodromia ci si riferisce dunque al percorso che gli aerei seguono per abbreviare i tempi di volo. Quando viene tracciata la rotta bisogna tener conto di molti fattori, alcuni di questi variabili, ecco perché accade spesso che ci si discosti da questa strada ideale per più di un motivo.
Forti venti, turbolenze e passaggio su territori a rischio come Paesi in guerra, possono essere alcune delle motivazioni che costringono i piloti a cambiare traiettoria e percorrere svariati chilometri in più.
Bisogna inoltre tener conto di un altro fattore: il traffico aereo. La rotta quindi deve adattarsi alle aerovie all’interno delle quali altri arei viaggiano. È fondamentale quindi tenere sotto controllo il traffico aereo per volare in sicurezza lungo le autostrade del cielo.
In base dunque alle condizioni del giorno, l’ortodromia viene rimodellata e subisce un’ultima correzione poco prima che il velivolo inizi il suo viaggio. A volte il risultato, con queste ultime modifiche, potrebbe non apparire più così curvilineo ma una cosa è certa: la rotta ideale di una tratta aerea presenterà sempre una curva e ora sappiamo il perché.