Erevan, l’origine misteriosa della Città Rosa dell’Armenia

La Capitale dell'Armenia, Erevan, oltre ad essere bellissima è caratterizzata da mille sfumature di rosa: scopriamo insieme perché e le origini di questa perla

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Redazione

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Pubblicato: 15 Agosto 2021 10:09Aggiornato: 11 Giugno 2024 16:24

Alle pendici del biblico Monte Ararat e sulle rive del fiume Hrazdan sorge Erevan, Capitale e città più popolosa dell’Armenia che, oltre ad attrarre i visitatori per la sua bellezza, colpisce e conquista il cuore dei suoi ospiti anche per il suo soprannome, ovvero quello di Città Rosa.

Erevan, le origini

Erevan è una città antichissima: conta circa 2800 anni, ma nonostante questo si presenta come una Capitale curata, pulita e dotata di un’efficiente metropolitana. Ciò non toglie che questa pittoresca località affondi la sue radici in storie assolutamente misteriose e che, senza ombra di dubbio, vale la pena scoprire.

Erevan nacque con l’edificazione della Fortezza di Erebuni, il cui nome significa “Fortezza di sangue”: in passato importante baluardo, oggi è un notevole sito archeologico e museo cittadino. Tuttavia, l’anno riconosciuto come quello della sua fondazione (chiamata anticamente Erebuni) è il 782 A.C., ovvero 29 anni prima della nascita di Roma: sì, Erevan è una delle Capitali più antiche di tutto il mondo.

Perché è chiamata anche la Città Rosa?

Mettere i piedi ad Erevan vuol dire essere completamente immersi in mille sfumature di rosa: tale colore si presenta in tutte le sue tonalità possibili sulle facciate delle abitazioni e dei palazzi intorno a Piazza della Repubblica. Una particolare tinta dovuta alla pietra usata per costruire i suoi affascinanti edifici, ovvero un singolare tipo di tufo chiamato ignimbrite.

Si tratta di una tipologia di pietra che risulta essere molto abbondante nel territorio armeno e che, pur avendo principalmente una tinta uniforme, è in grado di assumere tantissime sfumature diverse che variano a seconda della cava da cui determinate pietre sono state estratte.

Nel corso degli anni sono state effettuate diverse analisi allo scopo di individuare quante tipologie di rosa esistano da queste parti, e si è arrivati alla conclusione che ci siano fino a 70 sfumature diverse di questo tufo. Il fatto curioso è che, pur essendo rocce laviche – quindi tendenzialmente scure – a differenza dei tufi che si trovano nella maggior parte del mondo, i tufi di Erevan ricordano il colore rosa a causa della velocità del flusso delle ceneri.

Ma come è possibile? Si ritiene che l’originaria esplosione vulcanica che portò alla formazione di questa zona avvenne in modo estremamente esplosivo, generando un flusso di lava denso e distruttivo che si sparse poi su tutto il territorio. Fu così, quindi, che si formò uno strato superficiale di ignimbrite ossidata (quindi dalle mille sfumature di rosa) che anche oggi ricopre e impreziosisce gran parte della vallata che si sviluppa ai piedi del Monte Ararat.

Cosa vedere a Erevan

Attualmente Erevan non è ancora interessata dai flussi turistici che meriterebbe come tante sue “colleghe” Capitali, ma forse da una parte è un bene perché il visitatore che arriva qui rimane incantato dalla sua bellezza autentica.

Suggestiva e antichissima, offre moltissime attrazioni da visitare, come la cosiddetta Cascata: un’imponente scalinata dalle (ovviamente) mille sfumature di rosa impreziosita da fontane e aiuole. Al giorno d’oggi è un amato punto di ritrovo dagli abitanti del posto e dai turisti, che la scelgono anche per il panorama emozionante che regala dalla sua cima.

La città si presenta dalla forma geometrica e regolare e con monumenti dalle dimensioni gigantesche che sono in grado di regalare scenari altamente suggestivi. Assolutamente incantevole è Piazza della Repubblica, dove sono collocate alcune delle istituzioni più importanti, tra cui il Ministero delle Comunicazioni e il Palazzo del Governo. Di particolare interesse qui è la Fontana Musicale che presenta getti d’acqua e luci che fanno delle vere e proprie coreografie che ammaliano chiunque. Non meno interessante è la Cattedrale di San Gregorio Illuminatore, la più grande chiesa armena del mondo, formata da ben tre diverse strutture.

Infine, da non perdere è il celebre Museo e Memoriale del Genocidio Armeno, costruito nel 1995 sul colle Tsitsernakaberd, che conserva fotografie e testimonianze del genocidio, avvenuto tra il 1915 e il 1922. Erevan (il cui nome originale è Yerevan) è una vera e propria perla che entra dritta nel cuore di tutti i suoi visitatori.