Viaggi etnobotanici, turismo sostenibile tra spedizioni naturalistiche e antropologiche

Conoscere da vicino il legame tra uomo e piante: questi sono i viaggi etnobotanici, la nuova esperienza di turismo sostenibile che vedremo di più nel 2025

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Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

Pubblicato: 12 Febbraio 2025 10:30

A molti viaggiatori non basta entrare in un giardino botanico, scoprire nuove specie di piante e leggere le spiegazioni per approfondire il rapporto che hanno stretto con l’uomo. Vogliono conoscere le piante nel loro habitat naturale ed esplorare in prima persona la complessa relazione che si instaura tra le culture indigene e il mondo vegetale.

È questo il desiderio che sta alla base del nuovo trend dedicato ai viaggi etnobotanici raccontato alla BIT 2025, un nuovo modo di fare turismo sostenibile che permette ai viaggiatori di scoprire l’antica saggezza botanica tramandata oralmente attraverso centinaia di generazioni.

Che cos’è il trend sui viaggi etnobotanici

Per conoscere questo nuovo trend, partiamo dal significato di ‘viaggi etnobotanici’: questo tipo di esperienza unisce il piacere del viaggio alla disciplina scientifica che studia le relazioni tra le popolazioni umane e le piante. Nel dettaglio, i viaggiatori avranno l’opportunità di scoprire come le diverse culture utilizzano le piante non solo per scopi alimentari, ma anche medicinali, artigianali o rituali.

Durante queste spedizioni naturalistiche e antropologiche, organizzate da esperti locali, guide ambientali e professori universitari, i partecipanti impareranno anche a conoscere gli impatti che le società umane moderne hanno sulle culture tradizionali e sugli habitat naturali, molto spesso causando enormi perdite di singole specie.

I luoghi migliori dove praticare il trend sui viaggi etnobotanici

Dove praticare, in Europa e nel mondo, questo nuovo trend presentato alla BIT 2025? Tra le mete più belle ci sono sicuramente le foreste pluviali, da quelle dell’Amazzonia al Perù, tra i luoghi più ricchi di biodiversità al mondo. Partecipando ai tour organizzati dagli esperti locali potrete inoltrarvi nella foresta e conoscere le piante che la abitano, alloggiare presso comunità indigene, partecipare a rituali tradizionali o ad attività di riforestazione.

Qui scoprirete la straordinaria varietà di piante amazzoniche e imparerete i loro usi tradizionali anche in campo medicinale: da sempre, infatti, le popolazioni locali hanno usato le piante per scopi curativi molto prima che si sviluppassero trattamenti scientifici formali.

Chi non può partire per destinazioni così lontane, può informarsi su tour e attività proposte anche in Europa e, soprattutto, in diverse parti d’Italia. Sapevate che, proprio nel nostro Paese e nello specifico a Castelluccio Superiore, in provincia di Potenza, è stato aperto qualche anno fa il primo Conservatorio di Etnobotanica italiano ed europeo?

Questo perché in Italia vantiamo una lunga tradizione dedicata al rapporto tra l’uomo e le piante. In Sardegna, per esempio, sono state fatte numerose ricerche che attestano l’utilizzo delle piante spontanee a scopi medicinali, soprattutto nell’entroterra in zone come la Marmilla e l’Ogliastra. Questa diventa un’opportunità anche per conoscere i piccoli borghi che talvolta restano fuori dai classici itinerari turistici. Anche in Valle d’Aosta vengono organizzati degli eventi dedicati all’etnobotanica, durante i quali i partecipanti potranno scoprire il mondo delle piante attraverso attività di riconoscimento, raccolta, trasformazione e utilizzo.

L’obiettivo di questi viaggi ed esperienze, vissuti all’estero come nel nostro territorio, è quello di trasmettere una nuova consapevolezza ai viaggiatori e di permettergli di conoscere il significato vero delle cure antiche tradizionali a stretto contatto con la natura.