Perché la Grecia è un modello turistico virtuoso

Meta amatissima dai turisti di tutto il mondo, la Grecia ha lavorato sin da subito per far ripartire il mondo dei viaggi: ecco come

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Redazione

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Ormai è passato già un anno da quando la pandemia da Covid-19 ha cambiato le vite di tutti, modificando rituali quotidiani, abitudini e il nostro modo di viaggiare. In tutto questo tempo, però, nonostante le numerose restrizioni e i decreti rilasciati per la sicurezza dei cittadini, ci sono stati Paesi virtuosi, anche dal punto di vista turistico.

Tra questi c’è di certo la Grecia. Una meta amatissima dai turisti di tutto il mondo che, dallo scorso anno, ha lavorato sin da subito per cercare di limitare al massimo i danni e gli effetti collaterali della pandemia, anche dal punto di vista economico e nel mondo del travel che ha vissuto – e sta ancora vivendo – forti momenti di incertezza.

Le persone hanno una grandissima voglia di rimettersi in viaggio, di prendere un volo ed esplorare nuovi Paesi, ma questo non basta. Dall’altra parte, infatti, gli stessi turisti si aspettano un buon piano di sicurezza. E la Grecia è di certo un modello turistico virtuoso da cui prendere assolutamente ispirazione perché da tempo ha lavorato non solo sull’immediato, ma anche sul futuro. Per esempio, la scorsa estate, aveva messo in piedi un sistema di intelligenza artificiale capace di realizzare un piano di tracciamento sia dei residenti, sia dei turisti sottoposti a tampone. Un sistema che ora è utilizzato per far entrare in sicurezza in Grecia chi è già stato vaccinato.

Non solo. La Grecia ha lavorato anche per capire la validità e l’utilità del passaporto sanitario, nato per capire chi – tra i turisti – ha già effettuato la vaccinazione per il Covid-19, sistema che può essere perfetto per garantire anche l’immunità. Fermo restando che solo i vaccini sembrano essere la soluzione logica in grado di far ripartire il mondo dei viaggi con la dovuta serenità, in Grecia stanno sostenendo l’importanza di munirsi del passaporto sanitario che attesti l’avvenuta vaccinazione. Una finestra aperta, nonostante le dure e infinite polemiche, anche in Europa: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, infatti, ha considerato la possibilità di discussione solo quando l’Oms riconoscerà un certificato vaccinale condiviso anche se, è bene ricordare, che il passaporto vaccinale non renderà obbligatorio il vaccino per viaggiare. Semplicemente consentirà ai turisti vaccinati di non sottoporsi a tamponi e quarantene per accedere a un Paese e fare ritorno al proprio (e forse anche maggiori libertà).

A proposito di vaccini, poi, la Grecia ne riconosce la priorità. Oltre al fatto che, a parere loro, sarebbe bene che tutti i Paesi fossero a conoscenza delle persone vaccinate (grazie appunto al passaporto sanitario) allo stesso tempo ogni governo deve applicare una rigorosa campagna vaccinale. Si pensi che qui, già entro l’estate, tutti gli abitanti delle isole saranno immunizzati.

Un punto a favore non solo sul piano sanitario, nell’interesse di tutti, ma anche utile alla ripartenza e alla programmazione di una seria attività turistica di nuovo aperta agli stranieri, richiamati dalla presenza di isole Covid free dove tutto potrebbe già essere tornato alla normalità di un tempo.

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Fonte: iStock
Una delle bellissime spiagge della Grecia