Se avete in programma un viaggio in Sudafrica coi vostri bambini, oggi organizzarlo sarà molto più semplice.
Il merito va al nuovo regolamento annunciato dal Presidente Cyril Ramaphosa e dal ministro degli Interni, Malusi Gibaba, volto a semplificare gli arrivi nel Paese da parte dei turisti stranieri.
Se prima un genitore che voleva organizzare un viaggio in Sudafrica col proprio figlio minorenne doveva obbligatoriamente portare con sé il certificato di nascita – con i dati completi di mamma e papà – e un affidavit firmato dall’altro genitore (se non presente), ora non è più necessario. Il motivo? Secondo le autorità sudafricane, questa regola negli anni avrebbe danneggiato l’appeal del Sudafrica come destinazione da prendere in considerazione per un viaggio con i bambini.
Ma, al di là di questa novità, cosa bisogna sapere per un viaggio in Sudafrica con bimbi al seguito? Dal punto di vista pratico, recarsi in Sudafrica con bimbi anche molto piccoli non è complicato. I collegamenti arei tra l’Italia e lo Stato africano sono giornalieri e anche economici e – se non si visitano i parchi nazionali – non è necessario sottoporre i bimbi ai vaccini.
Ci sono invece aree in cui il rischio malaria è presente: se avete intenzione di visitare la parte orientale del Limpopo (incluso il Kruger Park) e dello Mpumalanga, e l’area nord-orientale del KwaZulu-Natal, la procedura anti-malarica è assolutamente consigliata. Fondamentale è stipulare un’assicurazione sanitaria prima della partenza: le strutture private sono di buon livello ma anche molto costose e, in caso di degenza senza assicurazione, ci si può ritrovare con l’equivalente di migliaia di euro da pagare.
Il Sudafrica, per la verità, è un Paese molto attento alle esigenze dei bambini: ci sono tantissimi parchi, giochi e giardini, e in qualsiasi ristorante o hotel si può vedere come qui i piccoli siano presi in considerazione. I menu per i bimbi si trovano ovunque, dal fast food al ristorante d’alto livello, e – se a volte prevedono hamburger e patatine fritte – molto più spesso si tratta di menu completi, con tanto di dolce. I seggioloni si trovano dappertutto, e così pure i giochini da fare a tavola: matite e disegni da colorare, ma anche giochi da assemblare insieme a mamma e papà.
Ma cosa si può fare di davvero a misura di bambino in Sudafrica? Le possibilità sono le più diverse: a Swellendam, paesino a tre ore da Cape Town, si viene per raccogliere le more tutti insieme; sulla spiaggia di Betty’s Bay si guardano i pinguini giocare sulla sabbia. Per il safari, invece, bisogna tenere presente che nella maggior parte dei parchi sono ammessi visitatori dai 12 anni in su. Se si viaggia con bambini piccoli bisogna dunque orientarsi sulle riserve private, che accettano anche i neonati; ci sono poi strutture come l’Hlosi Game Lodge, nella Amakhala Game Reserve, che accoglie bambini dai 5 anni, o come il Gondwana Lodge nella riserva di Sambona, che permette di entrare con i piccoli a partire dai 4 anni.