La ‘nduja può viaggiare nel bagaglio a mano: quanta e cosa sapere

Arriva il sì per trasportare uno dei prodotti tipici calabresi più buoni in assoluto, la 'nduja, nel bagaglio a mano: tutto ciò che occorre sapere

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Chiunque faccia un viaggio in Calabria, ma anche chi torna nella propria terra per poi volare verso altri lidi, è perfettamente a conoscenza di una cosa: la ‘nduja, insaccato spalmabile di consistenza morbida e dal gusto piccante, va assaggiata e portata con sé, perché non è per niente facile trovare l’originale altrove.

Ritenuta un “alimento pericoloso” per viaggiare in aereo perché contenente, in una certa percentuale, miscele di liquidi e solidi, ha finalmente visto un’importante modifica nella sua classificazione, grazie alla battaglia condotta da Sacal: ora può essere trasportata nel bagaglio a mano.

Il via libera per la ‘nduja

È finalmente arrivato il via libera da parte di Sacal (Sistema aeroportuale calabrese, la società che gestisce i tre scali della regione) dopo l’ok della direzione security dell’Enac, a seguito di una richiesta della stessa Sacal, per poter trasportare la ‘naduja nel proprio bagaglio a mano, e quindi direttamente in cabina.

Nella domanda avanzata da Sacal a Enac si può leggere che: “La ‘nduja è un insaccato spalmabile tipico calabrese, inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il quale per sua natura non cambia forma, pur presentando una consistenza non solida”.

La nota continua sottolinenando che: “Al fine di salvaguardare il turismo, la promozione dell’immagine della Regione Calabria, nonché la tipicità dei prodotti locali e, tenuto altresì conto della circostanza che i numerosi salumi respinti vengono di volta in volta cestinati senza possibilità alcuna di recupero ove nulla osti, questa Direzione chiede di impartire le disposizioni necessarie affinché la ‘nduja, in partenza dagli aeroporti calabresi, sia ammessa al trasporto nel bagaglio”.

Quanta si può trasportare e informazioni utili

Poter trasportare la ‘nduja solamente nel bagaglio da stiva – quindi quello che va spedito – era senza ombra di dubbio un limite per tutti i turisti che arrivavano in questa terra splendida e per i calabresi fuori sede che tornavano a casa con una piccola valigia per il weekend. Un obbligo che, tra le altre cose, pesava sulle vendite, e quindi sull’economia locale.

L’approvazione della caduta di questo vincolo è avvenuta il 9 marzo 2024, ed ora tutti i viaggiatori possono portala con sé nel bagaglio che va in cabina. Attenzione però, perché ci sono delle piccole regole da rispettare.

La prima è che tale (e gustoso) prodotto può salire a bordo con il passeggero solo se si è in partenza dagli scali locali, quindi quelli di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Una questione non da poco perché per il turista che arriva da oltreoceano e riparte da Roma, per esempio, non sarà di certo facile capire perché da quello scalo la ‘nduja gli verrà sequestrata, mentre dagli aeroporti calabresi no.

La seconda norma che occorre rispettare riguarda le quantità. Al momento non è ancora chiaro, ma una cosa simile era già successa con il pesto alla genovese che ha una consistenza in parte liquida dovuta alla presenza dell’olio extravergine di oliva. Anche in questo caso, chi parte dagli aeroporti liguri può trasportare questo delizioso condimento in cabina in quantità fino a 500 ml, contro i 100 ml ammessi per i liquidi.