Tour dei giardini di Versailles, il parco della reggia del Re Sole

Guida alla visita dei giardini di Versailles, tra fontane, statue e potature artistiche degli spazi verdi più celebri al mondo.

A venti chilometri da Parigi c’è la Reggia di Versailles, dimora dei reali di Francia concepita su ordine di Luigi XIV, il Re Sole. L’elegante palazzo reale si trova immerso nel suggestivo contesto dei giardini monumentali, tra i più belli e celebri al mondo. Un parco verde di circa 80 ettari, tutto realizzato in “giardini alla francese” a cui potrete dare un primo sguardo già durante la visita della reggia, dalla finestra della Galleria degli specchi.

Lo splendido panorama sui giardini di Versailles che si gode dagli interni del palazzo, infatti, restituisce agli occhi dei visitatori quel gioco di sfondi e profondità studiato dall’architetto André Le Notre, incaricato nel 1661 dal re di Francia di creare i famosi giardini alle porte di Parigi e consegnarli alla storia.

Le Notre, storico architetto francese attivo in età barocca, esperto nella progettazione di giardini in stile francese, combinò gli ultimi ritrovati tecnologici di idraulica con le proprie “convinzioni” artistiche. Lavorò assieme a Jean Baptiste Colbert, sovrintendente degli edifici del re, Charles le Brun primo pittore del re e lo stesso Re Sole che volle sovrintendere a tutti i progetti relativi ai giardini della dimora di Versailles.

L’immenso spazio verde è arredato con fontane scolpite, aiuole disegnate, sontuosi giochi d’acqua, potature creative e lunghissimi canali. Tutti disposti in base a principi di simmetria e ordine geometrico. Ai giardini di Versailles si accede liberamente, ogni giorno dell’anno, in orario diurno (a differenza della reggia, con ingresso a pagamento e chiusa il lunedì); informatevi su eventuali manifestazioni ed eventi che potrebbero essere a pagamento, come lo spettacolo musicale presso le fontane. Il momento più propizio per visitare Versailles è ovviamente la primavera, quando i fiori esplodono magicamente con tutti i loro colori.

Il tour del parco del castello dei re di Francia vi farà vivere un’esperienza indimenticabile. In totale ci sono 200 mila alberi, cinquanta fontane, e più di 200 mila fiori di diversi colori piantati annualmente. Le piante arrivarono ai tempi del re Sole da differenti angoli del mondo: 50 mila bulbi giunsero da Costantinopoli e intere foreste dalla Fiandre e dalla Normandia per essere poi piantate nei giardini di Versailles.

Nel sottosuolo ci sono oltre 50 chilometri di tubazioni sotterranee e i getti d’acqua sono 600. I getti d’acqua erano amatissimi dal Re Sole che desiderava vederli durante le sue passeggiate nei giardini di Versailles, ma l’elevato costo dell’accensione continua delle fontane convinse i valletti di sua maestà ad accendere i giochi d’acqua soltanto al passaggio del sovrano e a spegnerli immediatamente dopo.

L’intervento per la costruzione di questo e vero proprio capolavoro durarono 40 anni e migliaia furono le persone coinvolte nel progetto dei giardini di Versailles. Anche perché i lavori furono complicati da portare avanti: il terreno si presentava ricco di dislivelli, con tanti pendii sfruttati per dare vita alle differenti terrazze collocate su piani differenti, messi in collegamento da rampe e scalinate.

La perla dei giardini di Versailles è il Grand Canal, teatro di sontuosi festeggiamenti organizzati da re Luigi XIV che qui portò perfino alcune barche. Anche Venezia inviò a Parigi due gondole e quattro gondolieri che alloggiarono in alcune sistemazioni realizzate accanto al Canale che da allora prese il nome di Petite Venise.

Ma il punto centrale dei giardini di Versailles è senza dubbio la fontana di Apollo, simbolo della grandezza del Re Sole: dallo specchio d’acqua emerge la divinità che traina il suo carro verso l’Olimpo: il punto focale del giardino. Fantastiche anche la fontana di Latona e quella del Drago, quella di Nettuno e quella dei bambini d’oro. E che dire della fontana di Encelado, scultura in piombo del XVII secolo che ripropone il mito della caduta dei Titani con il gigante Encelado, mentre lotta per salvarsi dal seppellimento sotto le rocce cui venne destinato dagli dei.

Bellissimi i boschetti, veri e propri salotti all’aperto arredati con fontane e statue. Erano 15 all’epoca di Luigi XIV. Imperdibile la visita al boschetto di Rocaille, che custodisce l’unica cascata dei giardini di Versailles. Bellissima la grotte des Bains d’Apollon, dove l’antico spazio verde fu ridisegnato per ricavare una falsa cavità dove sistemare le sculture dei fratelli Marsy.

Ammirate il bosquet de la Reine, che ospita piante esotiche in un giardino all’inglese, proprio come il Jardin du Roi e il bosquet de l’Etoile. Oppure il boschetto del Colonnato, con il suo magnifico peristilio di oltre 40 metri di diametro. I giardini di Versailles devono essere ripiantati con una certa frequenza; tra gli interventi più celebri, ci fu quello voluto da Napoleone III. Il giardino è stato completamente ripiantato dopo la grande tempesta alla fine degli anni Novanta del secolo scorso.